Volley Maschile serie A1 – Ha fame, tanta: l’Itas Diatec Trentino sembra voler recuperare un inizio di stagione in sordina e prosegue il suo filotto di vittorie tra campionato e Champions. Oggi a Verona non c’era spazio nemmeno per la speranza di contrastare la formazione campione del mondo e ora anche leader in classifica in campionato.
La Marmi Lanza, alle prese con i problemi fisici dei suoi palleggiatori, schiera Meoni al posto di Peacock e l’esperienza in campo vale sempre molto: per metà match i suoi palloni consentono agli schiacciatori di mettere giù un buon numero di punti, che vale un 50% (1° set) in attacco; percentuali destinate ad affievolirsi come un lumino, fino a spegnersi a un mesto 29% nel 3° set.
E dire che Verona è scesa in campo senza timori reverenziali, intenzionata a replicare l’ottima prestazione mostrata con la Lube Macerata: il primo time out tecnico li ha visti addirittura in vantaggio 8-6. A Trento, però, basta ingranare una marcia in più per tarpare le ali al volo di una squadra che fatica a trovare una dimensione corale e rimane troppo attaccata alle individualità: il solito Gavotto e Ter Horst, da soli, non bastano.
Spentosi l’ultimo bagliore veronese nel secondo set, con il recupero da 3-10 a 7-10, per Trento si apre un’autostrada costellata dei primi tempi di Djuric e Birarelli e degli ace di Kaziyski, giustiziatore nel 3° set e, infatti, Mvp e best scorer del match.
Siamo ormai abituati a impressionarci di fronte alla incredibile concretezza di una squadra che riesce a non far notare l’ombra di qualche singolo (oggi Juantorena ha messo giù palloni di classe, ma non è stato determinante per il match), a concedersi qualche momento di calo di tensione senza risentirne – come nel secondo set, quando hanno consentito a Verona di avvicinarsi, salvo poi imporsi nuovamente grazie a individualità di valore tecnico eccellente.
Le “paropagelle”
MARMI LANZA VERONA – ITAS DIATEC TRENTINO 0-3
Parziali: 16-25; 19-25; 12-25
Matey Kaziysky: il capitano è sempre il capitano. Anche quando inizia il match nella nebbia, salvo poi mettere un turbo che neanche uno shuttle in orbita. Il terzo set è praticamente suo: 75% in attacco, 2 ace consecutivi, un turno di battuta che vale un parziale di 6-0. Carisma da leader.
Osmany Juantorena: quando c’è da metterla giù non si tira mai indietro. Lui, però, se non si inventa trovate strabilianti sembra sempre sottotono: oggi gioca da “comune mortale” e non sale alle luci della ribalta. In battuta si accanisce sul libero di Verona, trovando un degnissimo avversario. Altalenante.
Jan Stokr: chiamatelo marmo, granito delle dolomiti, acciaio inox. Un opposto così mette paura solo a vederlo: se Stoytchev non l’avesse sostituito nel finale sarebbe stato il miglior realizzatore del match, ma anche così la sua prestazione rimane degna di nota. Solidità.
Mitar Djuric: i suoi primi tempi sono pugnali che si infilzano nella difesa veronese. Difficilmente perde il confronto tra centrali: oggi non irresistibile a muro, ma compensa con il servizio killer. Non tradisce mai la fiducia.
Jack Sintini: entra a metà del 3° set e noi siamo sempre emozionati nel vederlo scendere in campo, qualsiasi cosa faccia. Che, nel caso di oggi, è sempre di ottima qualità. Vitale.
Mauro Gavotto: il pallone lo mette giù da tutte le posizioni e in tutti i modi. A volte, però, sembra giocare da solo: la sua generosità gli fa prendere la squadra sulle spalle, ma se gli altri non crescono diventa un’impresa che nemmeno Atlante. Riferimento.
Nicola Pesaresi: che libero! Si butta a tutto campo, fa dei recuperi da applausi di tutto il palazzetto: la difesa è praticamente tutta nelle sue gambe. Il ragazzo è reduce dalla convocazione di Berruto per il progetto Rio 2016 e sembra proprio che l’esperienza gli abbia giovato in termini di qualità e maturità. Bagliore nel buio.
Svetoslav Gotsev: la qualità tecnica non gli manca. Semmai avrebbe bisogno di sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda di Meoni: oggi a rete si sono visti dei pasticci che Bagnoli si sognerà anche di notte. Oggi, poi, la coppia formata con Rak ha dimenticato la cazzuola a casa e il muro è stato praticamente inesistente, tranne che la stampata in faccia a Kaziyski sul 14-19 del 2° set. Può migliorare.
MARMI LANZA VERONA: Rak (1), Ter Horst (5), Gotsev (7), Meoni, Gavotto (11), De Marchi (7), Pesaresi, Bolla, Viafara (1), Fedrizzi. Non entrati: Kosmina, Centomo, Peacock. All: Bruno Bagnoli.
ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski (14), Birarelli (7), Juantorena (8), Rafael (1), Djuric (7), Stokr (11), Bari, Sintini, Uchikov (3), Lanza, Colaci, Chrtiansky (2). Non entrati: Burghstahler. All: Radostin Stoytchev
Note – Arbitri: Gianni Bartolini, Diego Pol.
Durata set: 24’, 25’, 22’; tot: 1h11