Volley Maschile serie A1 – La partita che non ti aspetti: la Sir Safety Perugia temeva la battuta di Cuneo e invece è arrivata una prestazione con tanti errori da una parte e dall’altra (rispettivamente 18 e 17) e qualche ace in meno di quanto fosse lecito pensare (4 per Cuneo e 3 per Perugia).
Ngapeth e Vujevic erano attesi nel ruolo di aghi della bilancia, ma per entrambi oggi non è stata una giornata pienamente luminosa: grandi cose a tratti, ma poca continuità.
E’ stata, invece, una partita decisa a muro: 12 quelli di Cuneo contro i 4 di Perugia, con la difesa dei padroni di casa più efficace (48% contro il 39%).
Perugia, nonostante abbia iniziato la partita a viso aperto, si è messa nella posizione di subire il gioco dei piemontesi, non riuscendo mai a trovare un vantaggio che in alcuni momenti era anche meritato: la truppa di Piazza, infatti, oggi ha vinto il premio di “come complicarsi la vita da soli”. Sia nel 2° che nel 3° set perde la concentrazione e si lascia rimontare fino al pareggio. Perugia, però, manca del cinismo necessario per chiudere a proprio vantaggio situazioni favorevoli.
Ha fatto la sua apparizione il video check, ma a essere determinante è, ancora, l’occhio umano: quello dell’arbitro Caltabiano oggi aveva qualche incertezza di troppo.
Entrambe le squadre sorridono: Cuneo può volare in Siberia con una vittoria che dà morale, Perugia può affrontare tre settimane di preparazione in vista dei quarti di finale dei playoff contro Piacenza. Per Vibo, oggi sconfitta da Macerata, mercoledì si ritorna in campo.
Le “paropagelle”
Wout Wijsmans. Il cartellino giallo del 2° set (quando il punteggio era di 11-7 per i padroni di casa) ha, su di lui, lo stesso effetto del mantello rosso per un toro nella corrida: inizia a picchiare duro, firmando 3 dei 4 punti che portano Cuneo al secondo time out tecnico (16-10). Rimane il set migliore (7 punti con il 67% in attacco) del capitano in una partita in cui non è stato incisivo come al solito né in battuta (4 errori e 1 ace) né a muro. Resta comunque il migliore di Cuneo (14 punti, 48%).
Oleg Antonov. Oggi è presente, eccome. Nei primi due set quando Grbic chiama lui si fa trovare al posto giusto: Cuneo aveva bisogno dei suoi attacchi e del suo apporto a muro, in un giorno in cui Wijsmans e Ngapeth non hanno la lampadina brillante come al solito. Asso nella manica.
Tsvetan Sokolov. Se il bulgaro tuttofare impara anche a fare i muri come oggi (4 sui 12 totali della squadra) per gli altri sono davvero guai. Se c’erano dubbi sulle sue intenzioni ha chiuso la bocca a tutti con il 100% in attacco e 3 muri nel 1° set. Quando la squadra è in difficoltà si mette la mascherina di Batman e scende in campo a salvare risultati e coronarie: l’allungo che porta Cuneo alla conquista del 2° parziale ha la sua firma e spesso arpiona i compagni dalle sabbie mobili in cui si tuffano con le proprie gambe. Non il solito cecchino in battuta, ma in attacco è difficile fermarlo (73% e 13 punti). Impossibile farne a meno.
Nemanja Petric. E’ il santo patrono di Perugia: tutti i palloni passano da lui, che si porta sulle spalle la squadra nei primi due set. Lo scontro di furbizia con Sokolov e Wijsmans è un gioco di mani a chi beffa meglio il muro avversario, a chi lo sfonda con maggiore potenza…a chi fa meno errori in battuta (giornataccia per tutti). Il serbo è di altra razza, alta razza. Fondamentalmente indispensabile.
Thomas Edgar. Stanno ancora riparando i danni lasciati dal suo passaggio: entra nella parte finale del 2° set e si presenta con un attacco all’incrocio delle linee che fa sbiancare Cuneo. Infatti nel 3° set è il migliore dei suoi: 7 punti, di cui 1 ace e 1 muro (gli unici di Perugia). Dall’alto dei suoi 212 cm il polso non ha sempre la giusta angolatura: a volte tira missili terra-aria che finiscono dritti in tribuna, ma se non ci fosse stato lui il terzo set sarebbe durato nettamente meno. Montagna rocciosa.
Goran Vujevic. Esperienza, calma, furbizia, potenza: tutto quello che deve avere uno schiacciatore di razza come lui. Nei primi due set il suo peso in campo tiene ancorata a terra la concentrazione di Perugia, tendente a svolazzare in giro. All’inizio del 3° set, però, gli si spegne la lampadina e per lui si accende il posto in panchina, con uno sconforto che gli si legge in faccia. Da non sottovalutare, comunque, mai. Lo aspettiamo ai playoff.
BRE BANCA LANNUTTI CUNEO – SIR SAFETY PERUGIA 3-0
BRE BANCA LANNUTTI CUNEO: Antonov (7), Ngapeth (7), De Pandis, Wijsmans (14), Kohut (6), Grbic (2), Della Lunga, Sokolov (13), Rossi (2). Non entrati: Marchisio, Galliani, Abdelaziz. All.: Roberto Piazza.
SIR SAFETY PERUGIA: Alletti (4), Van Harskamp, Petric (12), Daldello (1), Giovi, Tomassetti, Schwarz (2), Tamburo (5), Vujevic (6), Edgar (11), Semenzato. Non entrati: Van Rekom, Pochini. All.: Slobodan Kovac.
PARZIALI: 25-22 (25), 25-22 (31), 27-25 (28); tot. 1.24
ARBITRI: Nunzio Caltabiano, Luca Sobrero.
NOTE: spettatori 3.513, incasso 11.568 euro. Bre Banca Lannutti Cuneo: bs 18, ace 4, muri 12, errori 26, ricezione 48% (perf. 37%), attacco 48%. Sir Safety Perugia: bs 17, ace 3, muri 4, errori 29, ricezione 39% (perf. 18%), attacco 40%.
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