Europei Basket Maschili 2013 – L’Italia di coach Simone Pianigiani fa e disfa. Un primo quarto da Nba e un Cusin che pare Shaq. A seguire, torna (o meglio entra) in campo anche la Spagna con Marc Gasol che non si fa pregare per dimostrare di essere uno dei migliori (e più completi cestisti) al Mondo. Poi un terzo quarto azzurro da incubo (quando si va sotto anche di 13) che sicuramente lancia un piccolo allarme a Pianigiani e allo staff (visto che non è che sia la prima volta che la Nazionale si addormenta al rientro dagli spogliatoi). Infine gli ultimi due minuti e mezzo da brividi con un super Alessandro Gentile (che avrà pure poco più di 20 anni ma a livelli di nervi batte pure quel “nonno” di Mumbru). Dicevano un’ultima porzione di match di quelle da tirar fuori davvero tutti i santi e chieder loro una mano. Ma non tanto per vincere (le due squadre erano già qualificate ai quarti di finale). Quanto per permettere al cuore di reggere. E allora, un po’ “santa” è anche la nostra “paropagella”. Con ironia, s’intende…
E prima di leggerla un pensiero va senz’altro a Matteo Bertolazzi, ex Virtus Bologna e pedina importante di Casalpusterlengo e Pistoia, scomparso oggi a soli 34 anni prematuramente. Non sarà fatto santo, ma un sorriso lassù oggi gli Azzurri gliel’hanno strappato. #CiaoTeo
Quarto dopo quarto di Italia-Spagna 86-81
“Paropagelle”
Marc Gasol -La “Giornata Tipo” su twitter lo tagga simpaticamente dicendogli che ha “rotto er caxxo”. E un po’ è vero. E’ una furia incredibile, altrochè. Fisico, tenica, forza al servizio della Spagna. Nel finale è in difficoltà per via dei falli che lo bloccano. Va in doppia doppia (e che doppia): 10 rimbalzi e 36 (no dico: £trentasei) punti messi a referto. E’ pallacanestro pura. E’ Marc Gasol. #EvangelizzatoreDiBasket
Sergio Rodriguez – Quando in campo c’è lui, la Spagna vola e ci fa malissimo (+6 di plus/minus). Mette a segno 18 punti, tira dal campo con il 58% e dispensa assist come fossero perle (ma a quelli bravi: 6 passaggi vincenti). Si dà in tutto e per tutto fino alla fine anche se sbaglia un libero nei supplementari quando la Spagna avrebbe invece bisogno di un canestro per non lasciarci andare via. #SanSergioMartire
Gigi Datome – Mette a segno 11 punti e resta in campo poco rispetto al solito: solo 22 minuti con qualche problema di falli fin dalle prime battute. Eppure sono 11 punti che pesano. E’ suo il canestro docile, dolce ed elegante che permette agli Azzurri di andarsi a giocare un’insperato supplementare. Nel finale, decide di difendere fortissimo. Come San Luigi Bertando – che viene raffigurato con una Coppa in mano dalla quale esce un serpente: segno che qualcuno tenta di avvelenarlo ma lui non ci casca – San Gigi dalla Sardegna sembra in difficoltà ad inizio match. Ma poi risale, lotta e benedice non la Coppa. Ma tutto il Palazzo. #BenediciCiTu
Marco Belinelli – L’inizio della gara è super. Mette dentro due bombe su due da 3 e la serata sembra una strada dritta percorsa con un bel paio di scarpe comode. Poi però il canestro diventa la cruna di un ago per il bolognese. E allora le percentuali si ritirano – come le scarpe che iniziano a stare strette – arrivano ad un 42%. Ma dopo i 45 minuti di gioco i conti son fatti: sono suoi 16 punti e 8 rimbalzi. E nonostante la difficoltà a trovare la retina, lotta fino alla fine. Si porta dietro qualche taglio di questa gara che ha dovuto gestire spesso “a piedi nudi”. Ma l’umiltà di lottare fino alla fine serve. #ScalzoMaNonStanco
Marco Cusin – Parte che la furia sembra lui e non gli spagnoli. Nel primo quarto manco Fernandez capisce se ha davanti la riserva di Tyus a Cantù oppure un centro che non ha paura di niente (e che gli stampa un’immaginetta sacra formato famiglia in faccia nel primo quarto). A rimbalzo è il migliore di tutti (11). Salta, viaggia verso il cielo e sistema un paio di spagnoli da vero guerriero con tre stoppate. Esce per 5 falli nella consapevolezza di aver difeso il proprio gregge fino alla fine. #Pastore
Pietro Aradori – E’ sempre in campo (37 minuti per lui). Mette a segno diciassette punti, molti dei quali di fattura pregevolissima. Se solo gli fosse riuscito quel gioco da quattro, staremmo parlando di una sorta di santificazione della guardia canturina. Tira dal campo con il 50% e si danna pure sotto canestro con 4 rimbalzi. #”Solo”Beato
Andrea Cinciarini – Ordinata e intelligente la sua gara con 8 punti e Pianigiani che lo premia con più di 30 minuti in campo. Ha un plus/minus di +26, un 50% dal campo e quella sicurezza che va di pari passo con la sua crescita. #Apostolo
Alessandro Gentile – Questo giovane non ha paura di nessuno. E la dice bene Matteo Soragna con il tweet “Diciamo che Ale Gentile non sembra avere grandi timori reverenziali. Nei confronti del mondo dico. “.
Come un soldato arriva nel campo avversario affondando il nemico per 25 volte. Tira 11 volte dalla lunetta e ne mette a segno… 11. Il 100% (contro il 75% di squadra) di un giovane che come Sant’Alessandro – santo soldato che portava il vessillo nelle campagne africane – porta in mano la bandiera italiana e la tiene alta quanto l’onore. #VeroPortaBandiera
Giovedì il quarto di finale contro la Lituania. #Daje