Europei Basket Maschili 2013 – Chiediamo scusa per il ritardo. Ma delle volte l’amarezza prende il sopravvento. La partita di ieri è stata amara e i motivi sono molteplici. Amara prima di tutto perchè si poteva fare. E l’illusione di aver passato indenni “il terzo quarto” (spina nel fianco di questa Italia in Slovenia) ha davvero dato l’illusione di poter accedere alle semifinali raggiungendo la Croazia. Conquistando al volo il Mondiale spagnolo e continuando a sognare. E invece non è stato così. Sopra di tre alla fine del terzo parziale, la Lituania ha fatto valere non tanto i suoi lunghi, quanto gli esterni (e questo insegna a tutti che i centimetri non sono tutto: serve anche il cervello e i lituani lo hanno avuto). La squadra di Lavrinovic ha piazzato un parziale di 15-0 che ha distrutto i sogni azzurri. Poi il tentativo di rientrare, la voglia di non mollare, la grinta di chi non accetta la fine di un desiderio troppo forte per vederlo andar via così. Ma in quella grinta c’è anche una propensione all’errore più alta (si sa). E allora capita che recuperi una palla a -6 ma che la perdi un secondo dopo. Capita che il lay-up di Aradori non entri. Ma fossero entrati, forse, l’Italia non avrebbe comunque raggiunto la Lituania apparsa (francamente) più dotata ma non più forte. I momenti di black out (soprattutto nel terzo quarto e alla fine del primo tempo) li ha avuti anche lei. E l’Italia (molto semplicemente) non ha avuto freddezza. Componente essenziale insieme a cuore e grinta per provare a fare qualcosa di grande.
E poi alla fine della partita saltano fuori i commenti più disparati: qualche parolaccia ad Aradori che ha sbagliato due palle nel finale (ma non era in campo da solo quando l’Italia ha preso un parziale di 15-0 vero? Anzi, forse i tre minuti che non ha giocato sono stati li giudicando dal plus-minus). Ma anche tanti: “Bravi lo stesso, andiamo a conquistarci il Mondiale!”.
Ma bravi lo stesso cosa? Niente #BraviLoStesso. Perchè si poteva fare. E per rispetto alla prima fase incredibilmente positiva e ai risultati di gioco espressi nonostante le assenze e nonostante la Nazionale fosse partita per tornare a casa subito, beh, per rispetto a tutto questo un “Bravi lo stesso” non ci sta. Fra una settimana, sicuramente sarà (speriamo) un “Bravi lo stesso”. Ora sono solo imprecazioni. Perchè chi guarda una partita (ma anche chi la gioca) vuole vincere. E se vincono gli altri, i complimenti vanno rimandati. Almeno per 48 ore. Questa volta c’è meno tempo. Perchè oggi alle 14.30 si affronta l’Ucraina per entrare di diritto nelle prime sei e correre a disputare il Mondiale di Spagna 2014. Dicevamo, son solo imprecazioni…
Paropagelle
Pietro Aradori: non è la sua serata. Non solo ha percentuali basse di tiro (37% dal campo) ma è impacciato e tira poco (e Aradori di solito tira: solo 8 volte). Non subisce neanche un fallo, fa 6 punti e sbaglia le palle che scottano nel finale per provare a sperare ancora.#ChiesaCheCade
Marco Belinelli: fa 22 punti ed è il migliore degli azzurri. All’inizio del quarto quarto, Pianigiani lo tiene in panchina (o come suggerisce il nostro lettore, lo rimette in panchina dopo il parziale di 8-0 subito in un minuto e poco più). Ed è in quel momento che l’Italia va a scatafascio. Se l’Italia avesse vinto, Napolitano probabilmente lo avrebbe fatto ancor prima della semifinale Cavaliere. Ma non è così. E rimane solo da alzare gli occhi al cielo e dire un bel #PorcaMMerda
Gigi Datome: Ne mette 4 su 11 dal campo. E sarà perchè ci aveva abituato troppo bene, ma è naturale che non basti. Nonostante questo non molla fino alla fine, va in doppia cifra (10 punti per lui). Ma è in campo nel momento di buio totale e da leader qual è sarebbe dovuto essere lui a prendere per mano la squadra (detto che non era mica da solo…). Lo dice lui stesso nel finale quando un’inquadratura ingenerosa dopo la palla persa ad Aradori immortala quel che tutta Italia sta urlando: #MaVaffan….Bagno (non proprio a Gigi chiaramente).
Travis Diener: il playmaker di Sassari non dà l’apporto sperato. Resta in campo 15 minuti ma di idee ne ha pochine davvero (-6 di plus minus). Una bomba da tre è l’unico sussulto che dà. #MaVaVa
Alessandro Gentile: tira male (4 su 11) ma le palle le ha. Le tira fuori. Ma oggi gli manca la concretezza che ha contraddistinto la maggior parte del suo Europeo. E questo sporca un po’ la sua gara (inebvitabilmente) e anche quella dell’Italia. Peccato. #PerLaP…
Squadra: spiace, l’Italia non doveva certo arrivare lontano. Eppure la strada intrapresa era quella giusta. Ha chiuso il terzo quarto sopra di tre punti con un canestro incredibile di Marco Belinelli e ha iniziato l’ultimo quarto con l’inerzia dalla sua. Tutta questa fatica – ad arrivare lontano – meritava di più: meritava quel pizzico di attenzione che gli Azzurri non hanno avuto nei primi sei minuti dell’ultimo quarto. Niente #BraviLoStesso. Questa partita è negativa. Punto. La verità è questa.
Adesso sotto con l’Ucraina. Il Mondiale si può prenderlo ma come lo merita l’Italia lo merita anche l’Ucraina. La differenza la farà la volontà. Quindi #FuoriLePalle
Veramente Belinelli era in quintetto all’inizio del quarto quarto ed è uscito quando avevamo già preso un parziale di 8-0
grazie della precisazione. correggiamo subito.