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Europei Volley 2013 – Le “paropagelle” di Italia-Bulgaria 3-1 (Tema:gli Scacchi)

L’Italvolley regala un sogno. Ancora. Dopo le medaglie di Londra 2012 e in World League tre mesi fa. Ha avuto ragione della Bulgaria cedendo solo il primo set (3-1 il risultato finale) e andando a conquistarsi un’altra finale, domani, contro la Russia. Cambia il nome dell’avversario, ma due anni dopo Vienna la voglia è proprio quella di prendersi quell’oro perso in maniera così bruciante. Partendo, anche, dalla soddisfazione per la qualificazione al Mondiale 2014 in Polonia, arrivata proprio con la vittoria di questa sera.
Non è pleonastico sottolineare una volta in più le doti di questa Nazionale, scesa in campo con una formazione ancora diversa, con il ritorno di Savani, insieme a Zaytsev in banda, e con Vettori ormai titolare di peso. Peccato che le cose non siano andate proprio come previsto: il 1° set è stato un incontro di boxe con la Bulgaria partita con un muro altissimo che ha preso a schiaffi gli Azzurri di Mauro Berruto, decisamente frastornati (2-8). L’assenza di uno schiacciatore ricevitore si è fatta sentire con il doppio ace di Sokolov (4-12) e Berruto ha inserito Parodi per fargli arginare la piena bulgara. Che non ha avuto ostacoli, invece, fino alla fine del parziale (con una ricezione azzurra al 19%, vale a dire che cadevano anche le mele mature senza che nessuno le raccogliesse). I tre set point annullati, però, hanno fatto spuntare uno spiraglio di sole pronto a illuminare i successivi tre set. “Sapevo che quelli del 1° set non eravamo noi”, ha detto Travica analizzando la gara. L’unica botta sugli zigomi di oggi è proprio quell’inizio: “Nel 1° set non abbiamo giocato”, ha detto Birarelli, “e ci è crollato il mondo addosso quando abbiamo iniziato a essere sotto di 5-6 punti”. E parliamo allora “di resistenza e di resilienza” – perché ci piace rubare le parole di Berruto: nella capacità di superare le difficoltà uscendone rafforzati (il concetto di resilienza, appunto) gli Azzurri hanno ritrovato se stessi. “Spregiudicati e razionali”  è il binomio usato da Vettori, ormai uomo-copertina di questa Italia che vince con intelligenza, educazione, carattere e dedizione.
Razionalmente hanno ricominciato a murare (11 pareti, 3 dell’arrampicatore Birarelli, 2 a testa per Beretta, Parodi e Vettori). Spregiudicatamente hanno ricominciato a forzare in battuta (7 ace) e con dedizione si sono messi di buon impegno a ricevere. Con carattere hanno ricominciato a giocare come sanno fare e hanno fatto diventare l’armata bulgara, che aveva spaventato soprattutto contro Polonia e Germania, un esercito di soldatini. Piccoli. Non per demerito loro: quello che sanno fare lo hanno dimostrato nel 1° set, con Sokolov al 67% e Skrimov al 71% e 4 muri che hanno fatto cadere qualche mattone in testa. Poi è stato il turno di Zaytsev e compagni dimostrare di che cosa sono capaci: su Sokolov hanno preso le misure meglio di un sarto, e lo Zar ha tirato fuori dal braccio una battuta capace di far slittare rapidamente il risultato dal 21-22 al 25-22 che ha chiuso il 2° set). Poi è stato lo show del gruppo: tutti pronti a volare per il campo come petali di rosa per recuperare ogni pallone, tutti uniti nell’affondare colpi nel momento di maggiore fragilità dell’avversario (la foresta bulgara nel 3° set è diventata profonda e molto buia: 19-10). Tutti, uniti, nel non perdere fiducia durante il 4° set, quando la Bulgaria stava approfittando del calo degli Azzurri e, nel finale, si è riportata sotto con Sokolov tornato a maneggiare l’ascia in battuta. Tutti uniti.
Servirà l’apporto di tutti – e uniti – domani contro l’invasione russa. “Hanno coniugato fisico, tecnica e tattica”, ha detto Mister Muro-Birarelli. “Ma sono battibili”.

BERRUTO: “Il primo è stato il set peggiore tra quelli che abbiamo perso. I tre set vinti sono stati i migliori del torneo, nel momento più difficile e importante. Abbiamo tutti fame sufficiente, per domani, sapendo che dovremo resistere e usare le occasioni che ci concederanno”.

TRAVICA: “Mi ha sorpreso l’inizio della Bulgaria e il nostro avvio balbettante, ma ero tranquillo perché sapevo che quelli non eravamo noi. Abbiamo dimostrato che se pensiamo a giocare a pallavolo come sappiamo possiamo fare meglio degli altri avversari”.

VETTORI: “All’inizio eravamo nervosetti, poi abbiamo trovato tanta lucidità. Domani è un altro giorno: questo è un piccolo gradino verso una meta più grande”.

Le “paropagelle” 

Luca Vettori. Nell’ideale partita a scacchi di stasera è partito posizionato fin dall’inizio: come tenere in panchina un giovane che urla talento e voglia di fare bene? Sono i numeri che fa a ogni partita a dirlo perché lui non ha l’arroganza di pretendere il posto da titolare. “E’ molto forte e ha un comportamento impeccabile in questo gruppo”. Parola del “Venerabile Bira”. Stasera inizia senza capirci granché, un po’ come tutti; a metà del 1° set dà segnali di ripresa, ma senza continuità. Dal 2° set ha piena mobilità sulla schiacchiera del flex: padronanza tecnica da talento, maturità da veterano nel gestire palle che dire pesanti è un eufemismo, freddezza da killer nel rimanere razionale facendo la cosa giusta. E facendola sembrare facile. Con una caratteristica che solo i Campioni hanno: “imparare, ogni minuto che passa, da quello che ha appena vissuto”. Se le dice coach Berruto c’è fidarsi. Paropagella lunga per lui, ma ce lo perdonerete: 21 punti sono il 49% dei 37 palloni che gli sono arrivati. Quello che i numeri non dicono sono: le difese a tappeto, la libertà di movimento in campo per attaccare da ovunque, e la capacità di mettere giù i punti che contano più degli altri. #ScaccoMatto 

Ivan Zaytsev. Sulla scacchiera si ritrova di fronte sempre Sokolov. Prima lo patisce in ricezione (e infatti lascia il campo a Parodi per evitare ulteriori danni), poi lo pettina con pelo e contropelo a muro: la lotta a rete tra i due Titani è appassionante e fatta di botte e risposte. Botte, soprattutto: da orbi. Rientra stabilmente in banda dal 2° set e inizia a picchiare in battuta (2 ace). #Donna, che negli scacchi è la pedina più potente

Emanuele Birarelli. E’ il terzo miglior realizzatore del match, dietro a Vettori (21 punti) e Sokolov (20 punti). 21 palloni per un centrale sono tanti. Ma il Bira ha il braccio caldo e ripaga con 11 attacchi, 1 ace e 3 muri (il migliore). Da dimenticare il 1° set, insieme al resto della squadra, ma dal 2° diventa imprescindibile. #Torre

Simone Parodi. Arriva come fosse un messia, come fosse manna dal cielo per far mettere sotto i denti – e sotto i piedi – alla ricezione azzurra l’armata bulgara. Riceve al 62%, si aggrega alla muraglia da godimento che questa sera ha stoppato gli altri, picchia 2 ace dai 9 metri. Lascia la “S” di #SuperSimo sul 3° set e nel 4° si esibisce in una serie di difese a una mano vitali come acqua nel deserto. Lascia i Bulgari a bocca asciutta. #Re

Dragan Travica. Nel 1° set non fa i miracoli nemmeno il Drago, ma non perde la calma e nel 2° set si distende la fronte – e il palleggio: il gruppo si compatta e può cercare anche i centrali. La fa girare, la palla, il Drago – e fa girare i cinque minuti (ossia i 3 set) alla Bulgaria, che non riesce più a venire a capo degli Azzurri. Di muro ne fa 1, ma fa così rumore che ce lo ricordiamo. E soprattutto ci ricordiamo l’urlo di incitamento lanciato ai tifosi italiani sul 24-22 del 2°, cruciale, set. #Alfiere di questa Italia

Tsvetan Sokolov. Inizia a cavallo di attacchi ed ace. Nel 2° set resta fermo sulla scacchiera: i 4 muri realizzati da Parodi (2), Zaytsev (1) e Birarelli (1) sono tutti su di lui. Parodi e Bira lo accerchiano e a lui non resta che un angolo di muro del pianto su cui sfogarsi: nel finale del 4° set si ricorda quali mosse fare per disintegrare il muro (23-21), ma sostanzialmente resta a piedi. #Pedone

ITALIA – BULGARIA 1-3 

ITALIA: Beretta (6), Parodi (9), Vettori (21), Rossini (L), Saitta, Zaytsev (10), Savani (2), Travica (2), Birarelli (15). Non entrati: Kovar, Piano, Giovi. All.: Mauro Berruto.

BULGARIA: Bratoev G. (2), Milushev, Skrimov (12), Yosifov (4), Salparov (L), Todorov (1), Aleksiev (10), Penchev, Nikolov (7), Sokolov (20). Non entrati: Dimitrov, Bratoev. All.: Camillo Placì.

PARZIALI: 19-25 (26′); 25-22 (30′); 25-15 (23′); 25-22 (30′); tot.: 1h48′.

ARBITRI: LABASTA Milan, HUHTANISKA Ahti

NOTE: Italia: bs 15; ace 7; muri 11; errori 29; ricezione 63% (perf. 18%); attacco 47%. Bulgaria: bs 17; ace 3; muri 9; errori 28; ricezione 56% (per. 22%); attacco 44%.

Fotogallery di Italia-Bulgaria. Gli scatti di Elena Zanutto

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