Il general manager della Sutor Basket Alessandro Crovetti mette a tacere le malelingue su quest’ultima parte del campionato giocato da Montegranaro, ma soprattutto sul lavoro fatto da tutti per la salvezza della squadra e la permanenza in serie A. Lo fa attraverso un comunicato ufficiale, in cui più volte ripete: “un mese fa ho assicurato la salvezza, la missione è compiuta”.
” Il 14 novembre mi è stato affidato dalla proprietà il compito di salvare la serie A. Ciò è accaduto di fatto la sera del 18 marzo, a nove giornate dalla fine del campionato, per meriti propri, dopo che la squadra ha battuto con uno scarto di 11 punti la Novipiù Casale. In pratica in quattro mesi, dall’ultimo posto con una situazione tecnica, fisica e psicologica della squadra assolutamente perdente, si è riusciti a trasformare il cigno nero in cigno bianco che si è permesso di lottare alla pari, e anche battere, alcune big che giocheranno per vincere lo scudetto. Ci sono due flashes in questa storia ai quali tengo tanto: la prima riunione del 15 novembre tenuta con lo staff tecnico, sanitario, con i giocatori e i ragazzi dell’ufficio e l’incontro di due giorni dopo con i nostri tifosi al Bar del Commercio. Lì abbiamo messo la prima pietra per la salvezza della Sutor. E così un gruppo di lavoro sfiduciato e sfilacciato dentro il campo, nella sala allenatori è diventato un pugno unito che ha vinto la sua battaglia e mi ha permesso di dire a Tiziano, Edo e Marco “Missione compiuta”. Ed ora se c’è una calo di tensione ovvio, per lo sforzo profuso tutti i giorni sul campo, e che ora i giocatori iniziano a pagare fisicamente e mentalmente, bisogna capire che tutto ciò rientra nello sforzo della sfida dell’umano, così come con l’umanità, il sacrificio, la comprensione siamo riusciti a conservare a Montegranaro la serie A. Montegranaro, questo posto così particolare sul cocuzzolo di una montagna che ha avuto sino ad ora la forza e il merito di stare con le metropoli e le provinciali che hanno scritto la storia del basket italiano. Ora la partita della salvezza, questa volta societaria, si gioca su un altro tavolo tra persone capaci e di buon senso che amano la Sutor e che sapranno trovare la soluzione giusta per scrivere un nuovo futuro gialloblu, per un popolo orgoglioso, che si è anche allargato ad Ancona, e che ha un appuntamento domenicale da rispettare, come fosse una messa. Per questo al di là dei risultati di questo ultimo scorcio di campionato, nel quale scontiamo la storia difficile di questa stagione, difendo il lavoro del mio gruppo. Grazie veramente di cuore allo staff tecnico, sanitario, ai giocatori, ai ragazzi dell’ufficio”.
Foto: Sutor Basket