È uno dei giovani da tenere d’occhio, ma Leonardo Puliti ha anche un certo non so che di ottocentesco: sarà il gusto nel vestire, l’eleganza nei modi o quella ironica leggerezza con cui prende la vita con un sorriso, che ci ricorda lo scrittore dandy per antonomasia, Oscar Wilde. Non a caso il suo romanzo preferito a che fare con un certo ritratto. Due gambe tolte al calcio, 1 metro e 95 regalato alla pallavolo, lo schiacciatore del Vero Volley Monza, cresciuto tra Club Italia e M.Roma, coltiva muscoli e cervello: se i traguardi sportivi occupano gran parte del suo tempo, palestra e trasferte non gli impediscono di mettere a segno un esame dopo l’altro alla Facoltà di Giurisprudenza. Lo vedremo in futuro alzarsi sopra il muro con arringhe poderose? Nel frattempo si allena agli interrogatori rispondendo al nostro questionario di Proust.
La tua definizione di pallavolo?
Il gioco di squadra per eccellenza. Uno sport che quasi naturalmente ti porta ad aprirti e a ragionare da squadra. Dove non hai tempo di pensare troppo, devi essere veloce, convivere con l’errore e, allo stesso tempo, fare del tuo meglio per rimediare a quello commesso da un tuo compagno. Rivela il carattere, non la forma.
Quando hai iniziato a giocare?
Ho iniziato a giocare a pallavolo per puro caso quando avevo 16 anni. Prima ho sempre giocato a calcio (anche con discreti risultati!), ma man mano che andavo avanti mi accorgevo che fisicamente non rispecchiavo proprio il prototipo del calciatore. L’altezza abbinata ai piedi extra-large, a meno che non tu non ti chiami Ibrahimovic, complicano un po’ la vita. Quindi, prima per amore e rispetto del calcio stesso, poi per puro senso di pudore ho deciso di archiviare la pratica calcio. L’avvicinamento al mondo della pallavolo è avvenuto a scuola durante una delle più classiche e scanzonate ore di educazione fisica. Dei ragazzi che non conoscevo (che sarebbero poi diventati i miei più grandi amici e compagni di squadra), vedendomi giocare mi hanno subito invitato a provare con la loro squadra di pallavolo. Non me lo sono fatto ripetere due volte. Devo ammettere che questi ragazzi sono stati degli ottimi promoter per questo sport, mi avevano veramente incuriosito, in più, appagando il mio lato vanesio con mille complimenti per il fisico estremamente adatto per questo sport (finalmente il mio 1.95 poteva veramente servire a qualcosa!) mi hanno trascinato per la prima volta in un palazzetto. Il resto è storia.
Il momento più bello della tua carriera?
L’ultimo periodo nella M.Roma Volley: giocare in A1, nella città che amo più di tutte, in un gruppo straordinario… Mi sentivo veramente realizzato.
Il punto più importante che hai fatto?
Uno dei punti realizzati in quel periodo durante una partita in casa contro la Sisley Belluno.
Il trofeo che vorresti conquistare?
Come ogni sportivo che si rispetti sicuramente uno scudetto, una Coppa Italia e, perchè no, una Champions… Ma posso anche sognare premi ancora più ambiti…
Per chi o che cosa rinunceresti alla pallavolo?
Rinuncerei alla pallavolo solo ed esclusivamente per due cose: stare più vicino alla mia famiglia e/o per terminare gli studi universitari. Per la laurea in giurisprudenza serve del tempo che per ora è assorbito quasi completamente dalla pallavolo. Per ora.
Che musica ascolti prima di entrare in campo?
Nella scelta della musica mi piace variare, non ho un mio genere preferito, vado molto a periodi. Posso ascoltare i Sistem of a Down come posso ascoltare le colonne sonore dei film. Ora per esempio mi sono fissato con i Daft Punk e ascolto il loro ultimo album a nastro!
Il tuo idolo sportivo?
James Hunt , George Best , Paul Gascogne, Davide Moscardelli, Nicklas Bendtner…. Stiamo ancora parlando di sport?
La tua qualità fisica migliore.
Il sorriso.
La qualità morale che ammiri negli altri.
La coerenza.
Un pregio e un difetto del tuo carattere?
Un pregio del mio carattere? La sincerità. per quanto riguarda i difetti, come tutti i permalosi, forse do troppo peso alle opinioni degli altri e magari mi lascio condizionare da queste.
L’ultima volta che hai pianto?
Per L’ultima partita di Del Piero in bianconero.
-Risposta alternativa da valutare a tua discrezione-
Quando é finita la sambuca al ganas.
Il tuo vizio peggiore?
L’assuefazione alla Nutella.
La pazzia più grande fatta per amore?
Non ho ancora incontrato nessuna persona che mi ha fatto fare pazzie per amore… fortunatamente.
Cosa ti conquista di una donna?
Le te…nere espressioni….
Hai mai tradito?
Non ne ho mai sentito il bisogno.
Faresti un calendario nudo?
Certamente… Prima o dopo il Grande Fratello?
Cita una massima sportiva.
“Quando le riserve dei Washingdon Sentinel lasciarono lo stadio, quel giorno non ci furono parate e coriandoli né contratti per reclamizzare biscotti, bibite o cereali per la colazione, ma solo un armadietto da svuotare e rimediare un passaggio a casa, ma quello che loro non sapevano era che le loro vite sarebbero cambiate per sempre perché avevano partecipato ad una grande impresa e la grandezza, per quanto breve, un uomo la porta sempre con sé. Ogni atleta sogna sempre una seconda occasione e questi ragazzi l’hanno vissuta” (Tratto dal film Le Riserve).
Se fossi una città saresti…
Londra.
Se fossi un film saresti…
Pulp Fiction.
Se fossi un libro saresti…
Il ritratto di Dorian Gray.
Se fossi un cibo saresti…
Un ciccionissimo Big Tasty.
Se fossi un animale saresti…
Il mio gatto! Che vita che fa!
Per che cosa vorresti essere ricordato?
Per non aver mai mollato nulla.
Svela una battuta da spogliatoio.
Purtroppo non posso svelare nessuna battuta da spogliatoio, noi andiamo più forte sulle imitazioni e abbiamo un talento più unico che raro per tutto ciò che riguarda la comicità di situazione e l’improvvisazione, per non parlare poi di come riusciamo a modificare le canzoni… Da contratto discografico!!!
foto di Elena Zanutto