Non siamo certamente di fronte ad un capolavoro della letteratura moderna, ma per capire la portata di questo libro, egualmente pregevole, basta guardarne la copertina. Francesco Totti è ritratto sorridente, giusto con una decina di anni in meno di quelli che si porta sulle spalle oggi, considerato che la pubblicazione risale al 2003, ed il suo autografo, con tanto di quel numero 10 che ne ha caratterizzato la carriera accanto, fa bella mostra di sé a lato del titolo. Sì, perché a raccogliere queste barzellette sul capitano della Roma è stato proprio lo stesso capitano della Roma, in un impeto di autoironia con una finalità benefica: il ricavato delle vendite è stato infatti devoluto all’Unicef ed al servizio di teleassistenza e telesoccorso sociale del Comune di Roma, a testimonianza di come i successi nel mondo dello sport non abbiano fatto perdere ad «Er Pupone» il contatto con la realtà, spesso tragica, che contraddistingue la capitale nel particolare e la società moderna più in generale. Ne è scaturito un volume agile, in grado di strappare un sorriso a chiunque ed in qualunque frangente della giornata. Diversamente da quanto sarebbe accaduto in un passato nemmeno tanto lontano, ad esempio con le barzellette su Pierino o sui Carabinieri, i lettori corrono il rischio a dire il vero di trovarsi al cospetto di qualche storiella già conosciuta: internet da questo punto di vista costituisce una piattaforma di diffusione di sensazionale portata, capace di raggiungere il maggior numero possibile di persone nel minor tempo occorrente. Proprio il web consente a chi abbia la voglia di un approfondimento di scoprire poi che il numero 10 giallorosso, campione del mondo con la nazionale azzurra nel 2006 in Germania, ha un gemello britannico: stiamo parlando di David Beckham, ammirato per un breve periodo in Italia con la casacca del Milan, bersaglio di alcune barzellette al curaro, con riferimento quasi scontato al suo legame con l’ex Spice Girl Victoria Adams. Grazie al libro, Totti dimostra comunque di non essere solo un grande attaccante, ma anche un uomo intelligente, molto più di quanto la critica frequentemente non gli riconosca: un uomo generoso, che mette a disposizione degli altri, di chi ha bisogno, la sua popolarità.
FRAMMENTI
«Devo essere sincero: quando mi hanno parlato per la prima volta di questa raccolta di barzellette, ho fatto finta di non aver capito, però i miei amici – Maurizio Costanzo in testa – hanno insistito, e così ho pensato che magari mi sarei divertito anch’io a rileggere le battute imperniate su di me. È stato così, ma agli amici non ho voluto dare soddisfazione: leggevo senza tradire né rabbia né divertimento» (pagina 13).
«La fidanzata gli ha regalato un libro. Lui lo apre e legge: «Sommario… Piacere, so’ Francesco» (pagina 17).
«I giornalisti: «Allora Francesco, cosa puoi dirci del campionato?». E lui: «Ma… nun so… vedremo le decisioni del mister… comunque carpe diem!». Si alza e fa per andarsene, ma i giornalisti lo fermano: «Scusa?!». E lui: «Eh, carpe diem e nun me chiede’ che vo’ dì pecché l’inglese nun lo ciancio bene!» (pagina 26).
«Totti alla fidanzata: «Amò, vai da Babbo Nalate e fatte dà un pallone!». E lei: «E perché dovrei andarci proprio io Francé?». Totti: «Boh, m’hanno detto de mannà ’na letterina…!!!!» (pagina 48).
«Totti è invitato a cena da Sensi, ma ad un certo punto non capisce bene cosa stia mangiando. Fa a Sensi: «Dottò, ’sto prosciutto sa de pesce». E Sensi: «Ma veramente, Francesco, è salmone». Totti: «Me pareva strano…». (pagina 71).
«Capello a Trigoria parla ai giocatori: «Ragazzi, stasera l’allenamento finisce mezz’ora prima: sono stato invitato dal sindaco all’inaugurazione dell’Auditorium». Totti: «Audi Toriu? È nova? Che cilindrata ha?».
LEGGIBILITÀ: molto agile. La suddivisione in barzellette, del resto, garantisce la possibilità di dedicarsi alla lettura anche soltanto per pochi secondi, nell’intermezzo tra un’incombenza di lavoro ed un’altra.
ROMANTICISMO: cosa ci può essere di più romantico di una finalità benefica, come quella per cui Francesco Totti ha scelto di mettersi in gioco? Ecco, più che in ciò che è scritto nel testo, il romanticismo risiede in ciò per cui è stato scritto il testo…
MOLE: centodieci pagine, se come in questo caso sono improntate all’autoironia, costituiscono un percorso piacevole e non certo una faticaccia.
PER CHI È QUESTO LIBRO: per tutti coloro che hanno voglia di ridere e non si vergognano, anche semplicemente per una volta, di non prendersi troppo sul serio.
PER CHI NON È QUESTO LIBRO: per chi si è calato a dismisura nella parte dell’intellettuale e non sa, o finge di non sapere, che una risata rappresenta la miglior medicina per affrontare le difficoltà della vita.
Paolo Colzani