Fazzoletti alla mano ed autunno alle porte, sebbene i primi sintomi influenzali non concedano tregua al genere umano, il Palayamamay si riempie di tifosi, che anche oggi scelgono gli spalti festanti all’insipido divano domenicale. Una partita a tratti ingannevole quella tra Revivre Milano e Cucine Lube Civitanova; nonostante quest’ultima si imponga senza troppe moine con un netto 25-18 nel primo set ed un 3-0 finale, il match vede in percentuale il costante vantaggio dei padroni di casa, fin quando non giunge un fatidico arresto: nel secondo set, quando dal 16-15 a favore della Revivre si passa al 25-19 Lube e nel terzo, dove il 20 pari è una fenice che lascia spazio alle ceneri del 25-21.
Sogni infranti a parte, la paropagella di questa domenica d’autunno fa l’occhiolino a tutta Italia ed alle variopinte espressioni con cui codesto popolo ha la bellezza di esprimersi. Un elogio ai nostri #proverbi ed alle metaforiche espressioni con cui ispessire il comunicare!
DENNIS ANGEL (REVIVRE MILANO): buon ritorno in campo per uno dei maggior simboli di speranza e rinascita per la squadra di coach Monti. Dopo le sfortune che hanno colpito i milanesi, la rosa riaggiornata vede in campo anche lui, Dennis, che dona un pizzico di zucchero ai corpi più denutriti ed abbattuti, apporto glicemico trasfigurato in un pallavolistico diagonale da posto quattro indifendibile ed in un ace che colpisce in pieno un Juantorena impreparato. Si tratta ancora di sistemare qualche attacco troppo affettuoso con l’asta sopra la rete, poiché le smancerie non giovano al punteggio. In questa condizione da purgatorio dantesco dove il giudizio eterno risulta sospeso, noi gli facciam solo presente che #peccatoconfessatomezzoperdonato.
SOKOLOV TSVETAN (CUCINE LUBE CIVITANOVA): Tsvetan è pur sempre Tsvetan. Per quanto il nome sia complesso e la linguistica italiana non aiuti i meno avvezzi alle lingue straniere, vale la pena di memorizzare bene questa nomea. Anche solo per saper ripetere agli amici al bar od in palestra il nome dell’opposto marchigiano che ha piazzato una diagonale nei tre metri in quella uggiosa serata al Palayamamay. Piccola macchia della serata per quanto riguarda i due servizi generosamente offerti a bordo campo nel primo set, ben oltre la linea che delimita la parte interna del campo. Tsvetan, e ripeto Tsvetan, ricordati che #laprimasiperdonalasecondasibastona.
GALASSI GIANLUCA (REVIVRE MILANO): una giornata di campionato che non ha esattamente concesso ai padroni di casa di splendere di luce propria, per meriti e demeriti personali ed altrui. Indagata di colpevolezza anche la poca intesa con Boninfante, purtroppo quell’attacco cileccato permane in quanto dolorosa nota del match. Anche il tentativo di murare Juantorena che attacca in pipe nel secondo set non dà proprio un esito benevolo ma qui la posta in gioco era alta. Come dire, #chivaalmulinosinfarina.
CHRISTENSON MICAH (CUCINA LUBE CIVITANOVA): questo statunitense non passa certo inosservato all’interno della formazione marchigiana. Presenza manchevole nelle prime giornate di campionato, la Lube lo ha nuovamente accolto in previsione di una stagione che possa vantare maggiori successi della precedente. Lui pare avere le idee alquanto chiare: nel primo set finge un attacco per poi alzare una palla perfetta al centro (manco a dirlo, s’attacca senza muro) e nel secondo schiaccia lui stesso, sul povero Dennis che la prende secca. Il coro di sottofondo dei tifosi inneggia al bentornato generale, d’altronde #asinovecchiononprendelezioni.
BONINFANTE DANTE (REVIVRE MILANO): il codice deontologico indubbiamente esistente nella pallavolo dedica tutto un articolo alla suddivisione delle colpe tra gli attori in gioco, senza che alcuna parte risenta o debba subire alcuna accusa di peso maggioritario di altre. Sacrosante ragioni alla base ma, sciagurata partita, non se puede proprio tessere elogi. La palla gira vorticosamente mentre il corpo s’abbandona sul terreno ed è 24-17 Lube nel primo set, con l’aggiunta di qualche alzata troppo bassa che rende il boccone un filo amaro. Ma la luce si accende con la tifoseria milanese, che, con risolutezza, intona un clarissimus “Boninfante alè!”. #chiènatocitrulloèperglialtriuntrastullo ma sappiamo bene che alla prossima la solfa sarà/dovrà essere differente!
STANKOVIC DRAGAN (CUCINE LUBE CIVITANOVA): per un uomo che non deve chiedere mai, probabilmente pure in possesso delle chiavi del palazzetto marchigiano, considerando gli innumerevoli anni che ormai lo legano al territorio. Continua a giocare e lo fa bene, riconfermando ad ogni muro di essere un titolare meritevole. Se si aggiunge anche quel preziosismo in appoggio che chiude il primo set..brodo di giuggiole per tutti gli intenditori, fede sportiva a parte. #ariadimportanzadiplomadignoranza, per la sana ottusità agonistica che offusca le paure dei più abietti e fonda le basi per murate stoiche.