Nel primo set Piacenza tiene sempre qualche punto di distanza e la partita sembra indirizzata ad un finale preciso. Manco il tempo di dirlo e Molfetta sconvolge tutti gli equilibri, riportandosi in parità sul 22esimo punto. Murato Hernandez la situazione inizia a divenire davvero critica per i piacentini, fino all’errore di doppia commesso da Manià a causa di uno scontro con Hierrezuelo, in corsa verso il pallone. Ma la sconfitta fortifica e Piacenza si prende il secondo ed il terzo set nel dominio assoluto di ogni scambio, ormai palese a tutti gli spettatori già dal 17-4 in vantaggio nel primo caso e con un parziale di 25-17 nel secondo. Nel quarto set due muri di Yosifov accompagnati da tre punti di Hierrezuelo portano subito Piacenza avanti 8-1. Yosifov si rimette in gioco seriamente anche sul finale, giusto con qualche servizio vincente per il 19-11. Ed è su queste note che ci si trasporta al finale, con un 3-1 conclusivo che vede Molfetta protagonista solo per una piccola parte del primo set.
Una paropagella culinaria dai sapori orientali, giusto per non virare troppo dal cibo che ha inevitabilmente riempito le nostre ultime giornate festive. Niente panettone e mascarpone però, addentriamoci piuttosto nel grande mondo delle tipologie di #sushi.
JOAO RAFAEL DE BARROS (EXPRIVIA MOLFETTA): in un secondo set dai colori agghiaccianti, Rafael tenta il tutto per tutto cercando di recuperare con il piede un pallone vagante. Missione impossibile, che termina miserabilmente con il 10-3 per Piacenza. Un passaggio del match sicuramente complesso, una transizione, motivo per cui gli dedichiamo il #gunkannigiri, il cui significato riguarda un mezzo di trasporto, per l’esattezza una barca.
RAYDEL HIERREZUELO (LPR PIACENZA): in un match dagli inizi alquanto monotoni riesce a dare una prima scossa di vitalità proprio lui, con un ace sulla linea di bordo campo che entusiasma la sua tifoseria. È il caso di ricordare l’#uramaki, che con l’aggiunta dei semi di sesamo talvolta risveglia i palati più insensibili.
GIULIO SABBI (EXPRIVIA MOLFETTA): partita non esattamente splendente per questo giocatore, di cui conosciamo prestazioni migliori. Nel corso del primo set gli viene fischiato un fallo di trattenuta e successivamente chiede il video-check su un suo attacco, che viene confermato fuori. Insomma, sembra esserci dei tratti confusivi, proprio come quando ci si trova al cospetto del #temaki, possibilmente da mangiare a mani nude, avendo una forma a cono gelato.
SIMONE PARODI (LPR PIACENZA): torniamo nel grande mondo dei classicismi fermandoci un attimo ad assaporare la diagonale stretta nei tre metri messa a terra da Parodi nel primo set. Un ritorno alla semplicità, badate bene non banale, che ricorda il #sashimi, fette di pesce crudo che simboleggiano il sushi per eccellenza.
MAICON JOSÉ LEITE COSTA (EXPRIVIA MOLFETTA): sembrava sul punto di volersi sdoppiare Leite, che nel secondo set difende una palla a raso terra che rimbalza su un compagno e poi, di nuovo chiamato in causa, cerca di riprenderla con il pugno per lanciarla al di là della rete. Premiamo il coraggio e l’iniziativa, desiderando essere un pò ovunque, nonostante i limiti fisici, e ci ricolleghiamo al #futomaki, tipologia di sushi in cui l’alga si sdoppia davvero, potendo essere sia interna che esterna.