Dopo aver visto Gara 2 della finale scudetto di serie A1 femminile, tra Igor Volley Novara e Liu Jo Nordmeccanica Modena, ci sono sorte alcune domande (Ph. Filippo Rubin /LVF):
- Perchè battere così tanto su Stefania Sansonna che, soprattutto, ancora non si capisce perchè in tutti questi anni abbia fatto così poca nazionale, quasi mai una nazionale che contava per davvero? Lei incredibile, la sua bella fetta di campo se la prende., certo che sì, ma davvero, le palle ricevute dal libero igorino sono tante, troppe (1 palla su due ricevuta da Sansonna che ha messo a referto l’88% di positività. Eddai)
- Come fa Francesca Piccinini, ci perdonerà se diciamo la sua età, a 38 anni suonati, a fare quello che fa? Dodici punti, campionario da manuale e il 67% di positività in rice? Bah. Studiatela!
- Perchè tenere in campo Neriman Oszoy (29% in attacco, così come Brakocevic con il 26%) che non ne ha imbroccata mezza, con una Francesca Marcon qualsiasi in panchina?
- Quanto si incazza coach Fenoglio da uno a dieci? Non vorremmo mai essere una sua giocatrice in quei momenti lì, quelli quando si incazza 😉 (e soprattutto, come si sente ad aver azzeccato i cambi dalla panchina?)
- Non capiremo mai perchè Valeria Caracuta debba sempre fare la seconda.
- Celeste Plak, esattamente, a che altezza la prende la palla? E che potenza ha? Nulla da invidiare a quella maschile, su.
- Come ci si sente ad entrare dalla panchina in prima linea e a murare esattamente come ti chiede l’allenatore? (Sara Alberti, a noi non ce la fai, il gesto dell’ombrello lo abbiamo visto :D).
- Quanto non si può sentire l’inglese in panchina, sempre da uno a dieci?
- Laura Hermann: non ci sono domande per lei, solo la bocca aperta (quante volte dice “cioè” in una frase? :D).
- Carlotta Cambi: pure lei, dalla panchina, senza paura, “gnurante” vera.
una caata