Nuovo arrivo in casa Cimberio. E’ di oggi la notizia dell‘ingaggio dell’ala nigeriana Ebi Ere, classe 1981. Ere ha firmato un contratto che lo legherà alla Pallacanestro Varese fino al termine della prossima stagione sportiva con l’opzione di prolungamento per quella successiva.
Caratteristiche
Ere è un giocatore di grande atletismo ed in grado di ricoprire sia il ruolo di Guardia che quello di Ala Piccola. Dotato di un bagaglio tecnico completo, sa attaccare il canestro e difendere forte sugli esterni avversari. Nella sua carriera vanta esperienze di livello: due anni fa è stato protagonista dell’ottima stagione di Caserta culminata con le semifinali playoff.
Carriera
Ere inizia la sua carriera nella NJCAA con i Barton County in Kansas. L’anno successivo, il 2001, si trasferisce alla Oklahoma University e per due anni gioca nella NCAA: nella sua prima stagione raggiunge le Final Four viaggiando a 14,6 punti e 4,8 rimbalzi di media, statistiche da “top player”. Uscito dall’università si sposta a Sydney, in Australia, dove vince il campionato con la squadra dei Sydney Kings (19,4 punti, 5,7 rimbalzi e 1,6 assist in 39 partite). Nel 2005 ritorna negli Stati Uniti, in Oklahoma, per poi trasferirsi in Europa nella squadra belga di Liegi dove gioca 30 partite segnando 14,2 punti di media. Nella stagione 2006/2007 gioca nuovamente in Australia, dove conquista il suo secondo titolo nazionale, questa volta però con i Brisbane (33 partite e 18 punti di media). Nel 2007 e nel 2008 gioca a Porto Rico con i Gigantes de Carolina. Nella stagione 2008-2009 ritorna in Australia, nei Melbourne Tigers, dove colleziona 30 presenze con 21,1 punti e 5,0 rimbalzi di media. Ha vestito anche la maglia della Nazionale nigeriana con cui ha preso parte ai Mondiali 2006 (11,1 punti) e ai Campionati Africani del 2009 (11,2 punti). Nel 2009 sbarca a Caserta dove gioca due stagioni ad altissimo livello, portando la squadra campana fino alle semifinali playoff del 2009/2010. La passata stagione Ere ha giocato nel campionato spagnolo, nelle file dell’Obradoiro.
Foto: Otto Caserta
