In cabina di regia arriva Martina Balboni, il giovane talento modenese cresciuto nella Scuola di Pallavolo Anderlini, a Pavia nella stagione scorsa.
LA SCHEDA
Martina Balboni comincia a giocare a pallavolo nel 2005 nella Scuola di Pallavolo Anderlini Sassuolo, con la quale resta per tre stagioni, disputando i campionati di Serie C e Serie D. Nella stagione 2007/08 passa al Sassuolo Volley, giocando nel campionato di Serie B2, mentre la stagione successiva viene promossa in prima squadra, in Serie A1.
Dopo un’annata in Serie B1 con la Pallavolo Reggio Emilia, nella stagione 2010/11 viene ingaggiata dall’Universal Modena, neopromossa in Serie A1; la stagione successiva passa al Volley Pavia.
Nata a Modena il 29 gennaio 1991, alta 180 centimetri, alzatrice da sempre, dalla stagione 2012/2013 vestir&ag rave; la maglia della Foppapedretti Bergamo.
Ecco che si presenta al Volley Bergamo.
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COME HO INIZIATO
“Ho iniziato a giocare per caso a pallavolo. Nuotavo, ma per svariati motivi ho dovuto smettere e quindi ho deciso di avvicinarmi alla pallavolo. All’inizio devo ammettere che non mi aveva colpito molto come sport, ma con il passare del tempo e la conoscenza di nuove persone è nata la passione.
Nelle giovanili della Scuola di Pallavolo Anderlini ho giocato cinque finali nazionali (Under 14, 16 e 18) vincendone due (Under 16 e 18). Nel 2006 poi, con la selezione dell’Emilia Romagna, ho vinto il Trofeo delle Regioni”.
C HI SONO
“Come atleta mi considero soprattutto determinata, mi prefisso un obiettivo e provo a raggiungerlo in tutti i modi. Fuori dal campo sono una persona molto tranquilla, riservata. Non mi piace mettermi troppo in mostra, mi piace tantissimo passare il tempo con gli amici e famiglia”. |
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COS’E’ BERGAMO
“Questa avventura a Bergamo per me significa molto, farò parte di un club di grande prestigio. Spero di poter dare il massimo per la mia squadra. Mi è stata data un’opportunità veramente grande e spero di sfruttarla al meglio.
Sicuramente arrivo da una stagione importante a Pavia. I risultati purtroppo sono mancat i, la squadra era molto giovane ma non ha mai mollato, anche nei momenti più difficili. Posso dire invece diversamente dal punto di vista personale: da atleta questa esperienza da titolare nella massima serie, mi ha permesso di darmi una nuova visione del gioco e soprattutto di affrontare nel modo giusto lo stress durante l’intero campionato. Anche al di fuori del campo è stata un’esperienza di grande crescita: primo anno fuori casa, altre nuove conoscenze, insomma tutte cose che fanno maturare una persona.
La Foppapedretti Bergamo è conosciuta in tutto il mondo del volley. Squadra più titolata in Italia. Ne hanno fatto parte grandi giocatrici che hanno fatto la storia del volley. Una società, che dal mio punto di vista, imposta un bel lavoro sulle giovani e quindi ha la possibilità di costruire nuovi talenti”.
COSA PORTO
“A Bergamo spero di portare la mia voglia di fare gruppo, ma soprattutto la determinazione, un fondamentale che non può mai mancare in un giocatore”.
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