Macerata_Verona_Volley

Volley Maschile A1 – La “Paropagella” di Marmi Lanza Verona-Lube Macerata

Volley Maschile serie A1 – I 4.824 spettatori del Pala Olimpia (oggi il palazzetto più affollato della serie A1) si ricorderanno questo match per molto tempo: i tifosi gialloblù perché hanno accarezzato il sogno del 3-0 ai danni dei Campioni d’Italia; i tifosi biancorossi perché si sono esaltati nell’ennesima rimonta a cui li sta abituando la Lube.
Dopo il tie-break perso la scorsa settimana contro l’Itas Trentino, la Lube Macerata torna a vincere. Ma quanta fatica! Per due set e mezzo in campo sembrava che ci fosse stato uno scambio di identità tra le due squadre: se ci si attendeva una passeggiata per la capolista Lube, Verona ha, invece, interpretato alla perfezione la parte della Cenerentola. E per poco non riesce a sposare il principe azzurro (leggi: vincere 3-0).

Novità in campo per entrambe le squadre, che schierano i nuovi acquisti chiamati a sostituire gli infortunati Savani da una parte e Zingel dall’altra. Ecco, quindi, lo schiacciatore olandese Kooy, arrivato da Modena a Macerata, e il centrale colombiano Viafara per Verona. Entrambi, lo diciamo subito, non hanno impressionato.
Per i primi due set suona la sirena dalla curva della Lube nel cuore (la tifoseria di Macerata) e non è una metafora: 8-2 (i due punti di Macerata entrambi dovuti a errori al servizio di Verona), praticamente un cappotto per l’inverno che sta arrivando.
La Lube gioca contratta e non riesce a organizzarsi bene in campo: ne sono l’emblema Parodi e Zaytsev che si accartocciano tra di loro sul 22-19 del secondo set. I fondamentali tradiscono la squadra di Giuliani: solitamente dominante al servizio e a muro, per due set e mezzo non riesce a essere incisiva. Se aggiungiamo una ricezione scarsa (41%, ma 12% di ricezione perfetta) la frittata è fatta e Verona ne stava approfittando con intelligenza e credendo nelle proprie possibilità.

La Lube ritorna in sé alla fine del 3° set, quasi fuori tempo massimo e quando certamente nessuno si aspettava che potesse ribaltare il risultato. Sul 24-24 Podrascanin innesca la rimonta con un imperioso muro su Gavotto (fino a quel momento il trascinatore di Verona). L’ace di Zaytsev (24-25) e il punto di Lampariello (24-26) chiudono il set e aprono la seconda partita. Quella in cui la Lube gioca come sa, come deve: da Campione d’Italia. Per Verona è sempre più difficile, soprattutto psicologicamente, opporre resistenza a una squadra che gioca sovrastando gli avversari tecnicamente e con la mentalità vincente (il vero valore aggiunto che ha aiutato la Lube a uscire nel tunnel in cui si era cacciata da sola).

Le “paropagelle”
MARMI LANZA VERONA – LUBE BANCA MARCHE MACERATA 2-3
Parziali:
25-23; 26-24; 24-26; 16-25; 9-15

 

Dragan Travica: è sempre un piacere vederlo giocare, alla faccia dei detrattori (ma c’è ancora qualcuno che dubita del valore del palleggiatore della Nazionale?). Alza a una mano, in corsa, indietro: praticamente da tutte le posizioni e non sbaglia mai la misura. Anche stasera mette in campo fantasia e velocità, qualità che gli permettono di smarcare gli schiacciatori e di impacchettare bombe a mano per i centrali serbi più forti d’Italia (Podrascanin-Stankovic). Nel primo set è uno dei pochi che si salva dal naufragio della Lube. Se proprio vogliamo trovargli un difetto potrebbe fare qualche seduta intensiva per migliorare la ricezione (scarsina). Carattere, grinta e carisma.

Ivan Zaytsev: ennesimo titolo di Mvp per lo schiacciatore più versatile del campionato. Dove lo metti, sta. E nella posizione dell’opposto ci sta benissimo: 28 punti e 67% in attacco. Si fa murare qualche volta di troppo, ma quando schiaccia a tutto braccio praticamente è da denuncia per eccesso di velocità. Trascinante nel 2° set, nel 4° e 5° set…vola! Mitragliatore.

 

Marko Podrascanin: riceve, attacca, fa ace e mette a segno 16 punti (il secondo miglior realizzatore della Lube). Praticamente uno schiacciatore aggiunto. I suoi primi tempi affossano Verona e le danno il colpo di grazia nel 5° set: impressionante per altezza, potenza, velocità. Con lui in battuta a Verona suonava la sirena antibomba: nel 4° set il suo turno in battuta vale un parziale di 6-0! Un cecchino, un’arma in più per la Lube. Altopiano balcanico.

Dick Kooy: solo 5 punti per il nuovo acquisto. Fatica a entrare negli schemi già collaudati della Lube e la squadra ne risente, ma tecnicamente è dotato. In attesa.

Davidson Lampariello: entra al posto di un Kooy ancora fuori dal gioco e con lui in campo la squadra è equilibrata e più attenta anche in ricezione. Sorpresa.

 

 

Mauro Gavotto: colonna portante della squadra di Bagnoli, con lui Verona è equilibrata in ricezione ed efficace in attacco (23 punti). Nei primi due set ingaggia una lotta a ferro e fuoco con il muro di Macerata e la spunta praticamente sempre. Mvp mancato.

 

Francesco De Marchi: sottotono in battuta rispetto ai suoi standard, ma il finale di 2° set è firmato “Cico”. Meglio di Zorro, quando si tratta di lasciare il segno. Soprattutto nel 3° set, quando con intelligenza sfrutta costantemente il muro di Macerata per il block out. Peccato che nel finale debba uscire per un problema muscolare. In costante crescita.

 

Michele Fedrizzi: il ragazzo ha personalità da vendere. Entra in campo sempre in momenti delicati (oggi quando la squadra era in grave difficoltà) e la sua presenza si sente. Qui c’è del talento: un ace nel 4° set e battute sempre insidiose sono il suo biglietto da visita, anche se in questo fondamentale commette ancora qualche errore di troppo. Futuro da protagonista.

 

Thijs Ter Horst: scintille sotto rete quando si trova di fronte Zaytsev. Ha infiammato il Pala Olimpia con i due muri consecutivi sullo zar per il punto del 24-23 del 2° set. Anche lui brilla nella giornata nazionale del “centrale in attacco”: 15 punti messi a terra, secondo realizzatore di Verona. Granitico.

 

MARMI LANZA VERONA: Rak (8), Ter Horst (15), Gotsev (7), Bolla, Pesaresi (L), Gavotto (23), Peacock (3), Viafara (1), Fedrizzi (3), De Marchi (11). Non entrati: Kosmina, Meoni, Centomo. All.: Bruno Bagnoli.

 

LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Lampariello (3), Pajenk (3), Zaytsev (28), Parodi (9), Stankovic (9), Monopoli, Henno (L), Travica (4), Kooy (5), Podrascanin (16). Non entrati: Diamantini, Randazzo, Starovic. All.: Alberto Giuliani.

 

Note – Arbitri: Simone Santi, Nico Castagna

Durata set: 30’, 32’, 35’, 25’, 14’; tot. 2:16’

Spettatori: 4.824

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