Eurolega Basket Maschile – Cantù c’è. Il nero è alle spalle. Vincere con il Real Madrid in una gara che non lasciava scampo è un più che valido certificato di buona salute. La Mapooro ha fatto la sua battaglia, dura, con armi spuntate e pochi guerrieri. Forse è per questo che averla vinta vale di più. Il 76-70 sui Blancos è un messaggio: “Questa Europa ci merita”. Certo le speranze di un passaggio alle Top 16 sono al lumicino, ma ciò che contava è stato fatto. Ora tocca guardare ad Atene per tenere accesa la fiamma.
L’inizio è lo stesso che contro il Panathinaikos: fiammante. Cantù incanta il Real Madrid come un pifferaio magico. Rende inutili l’astro nascente Mirotic e Begic, uno che all’andata aveva fatto molto male (17 punti e 10 rimbalzi). Nei primi quattro minuti gli spagnoli sanno realizzare solo un punto, mentre la Mapooro manda a referto tutto il suo quintetto (10-1). Dopo la tripla di Leunen per il clamoroso 13-1, i Blancos vengono convocati da coach Laso e si risvegliano: Carroll scalda la mano e solo Markoishvili riesce a tenere insieme i pezzi, prendendo su di sé 3 falli che trasforma dalla lunetta per mantenere intatto il vantaggio, o quasi. Negli ultimi 2’ però il Real zittisce definitivamente i brianzoli e si porta sotto, chiudendo il quarto con uno scarto minimo di 20-18.
La doppia della parità arriva subito, in un lampo e Cantù non può fare altro che ripartire dal zero. il secondo quarto alterna il botta e risposta dall’arco e il walzer della lunetta. È sempre il numero 20 spagnolo che risponde preciso alle bombe di Tabu e Markoishvili, poi il primo break di 6 punti mette un po’ di distanza. Llull corre come una furia, e non a vuoto, perché si attira falli come una calamita, i suoi liberi sono ossigeno per il Real ma è Cantù a dare lo strappo decisivo prima della sirena andando a riposo sul +7 (42-35).
Ci vuole tutto il terzo quarto al Real per mettere avanti la testa, per la prima volta dall’inizio del match. Ci riesce allo scadere, con un libero di Suarez, quello del 55-56. In mezzo c’è il predominio di Cantù che con il solito Markoishvili arriva anche a +9 (55-46 e 21 punti fino a quel momento per la guardia georgiana). Solo che dopo quel tiro, gli spagnoli – con una panchina così profonda che risparmia solo il neo acquisto Hettsheimeir e per il resto metterebbe in campo anche i porta borracce – battagliano duro e producono con break di 10-0 che sposta completamente gli equilibri. Il punto è tutto qui: le assenze di Aradori e Scekic pesano, anche se Awudu Abass gettato nella mischia non fa disastri, anzi (5 punti, 7 rimbalzi).
Ultimo quarto di fuoco. Non poteva essere diversamente. La stanchezza si fa sentire tra Cusin e compagni, è comprensibile (Tabu, Leunen e Markoishvili hanno assaggiato la panchina senza mai sedersi veramente), ma la Mapooro si rimette al posto di guida e a 5’ dalla fine conduce ancora per 68-62. Le energie calano ma non c’è resa: la tripla di Leunen per il 71-65 è lo scatto d’orgoglio di una squadra mai doma. Manca 1’33’’ alla sirena. Il Real Madrid, ormai qualificato al secondo turno, non recupera più.