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Volley Maschile serie A1 – Molteni spiega il perchè dell’addio al volley: lavorerò con mio padre

Volley Maschile serie A1 – Molteni in conferenza stampa per il suo ritiro: domenica c’è stata la sua ultima gara con la maglia di Casa Modena. “Credo che più di ogni altra cosa, mi mancheranno i compagni, i ragazzi e gli amici, gli allenatori ed i dirigenti, il rapporto umano che in questi 21 anni di carriera mi ha arricchito ogni giorno di più”.
Così questa mattina Marco Molteni in conferenza al PalaCasaModena: lo schiacciatore gialloblù, classe 1976, lascia l’attività agonistica dopo aver giocato in 9 Club in oltre quattro lustri, con più di 3600 punti realizzati e con 2 World League vinte con la maglia azzurra della Nazionale Italiana.
In Sala Stampa anche tutti i compagni di Casa Modena, il Presidente di Pallavolo Modena Pietro Peia, il Direttore Generale Bruno Da Re e coach Angelo Lorenzetti: “Chiudere la carriera nel Tempio del Volley con la maglia gialloblù è stato un grandissimo onore. Ringrazio la società, tutto lo staff ed i compagni, i tifosi e gli amici. I risultati che stanno arrivando sono anche merito di un gruppo come questo, vero e sano. In questi mesi a Modena mi sono trovato a meraviglia, un posto che speravo di conoscere dall’interno e che oggi sono orgoglioso di aver vissuto. Lascio per una serie di motivazioni del tutto personali: nulla c’entra il problema al ginocchio, che avrei risolto in poco tempo, e nemmeno ho ricevuto indicazioni o pressioni di alcun tipo. Lascio la pallavolo per ragioni familiari e perché ho deciso di iniziare a “lavorare” con mio padre nel campo dei software gestionali, meglio farlo ora che tra qualche anno… Certo sono molto emozionato, per oltre vent’anni ho fatto solo pallavolo, questo è stato il mio mondo. Ho solo bei ricordi della mia carriera, ho avuto la fortuna di fare molto più di quello che mi aspettassi. Vorrei ringraziare tutti i club nei quali ho giocato, tutte le persone che ho incontrato e che mi hanno accompagnato in carriera e naturalmente la mia famiglia che è sempre stata al mio fianco. Vorrei ricordare Roberto Rondoni, un dirigente di Latina che non c’è più al quale sono stato molto legato”.
Tante le sincere parole di riconoscenza e di in bocca al lupo per “Molten”.

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