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Coppa Italia Volley M A1 – E’ ancora di Trento: battuta la Lube Macerata 3-1

Coppa Italia Volley Maschile serie A1Trento e Macerata, ancora loro. Come a settembre (Supercoppa), come a maggio (V-Day). Ma questa volta, a differenza degli ultimi due incontri, ha vinto la squadra di Radostin Stoytchev. Questa gara, si è chiusa con un ace improbabile di Matey Kazyisky (con palla a ballare sul nastro), arrivata al quarto set in “zona cesarini” (23-25). Si è chiusa con l’infortunio occorso a Ian Stokr (ovviamente speriamo niente di grave) e con il buon innesto di Nikolay Uchikov che fa il vice in maniera esemplare. Vince Trento che nelle ultime due gare aveva perso: grazie al fieno in cascina messo via nei primi due set quando una Macerata orfana praticamente delle sue bocche di fuoco, si era dimenticata di entrare in campo davvero. Poi Ivan Zaytsev si sveglia e fa 25 punti. Ma lasciare due set di vantaggio ai trentini non è una genialata. Vince il video check, chiesto innumerevoli volte durante questa Final Four. E – cosa un po’ triste per la verità – i boati del pubblico nel vedere il replay assomiglia tanto a quello dei punti più belli. Uno strumento utile il video check, che smorza le polemiche. Ma di fatto anche inutile, visto che per il 90% delle richieste avevano ragione gli arbitri. In fondo per smorzare le polemiche sono anni che basta un cartellino giallo alle prime schermaglie. Ma tant’è.

E’ stata la finale del “Juantorena in nazionale” (ovviamente da parte dei trentini), delle polemiche per la possibilità che il cubano vesta l’azzurro (non c’è video check che tenga) e del tifo forte e sentito di Macerata, Trento, Modena e Vibo Valentia. E’ stata una bella Final Four. Di volley. E ha vinto chi ha meritato.

Brutta la prova a muro delle due squadre: 9 a 2 per Trento (Macerata troppo sottotono in questo fondamentale) e una grande prova di Mitar Djuric che ne mette a terra 5. In attacco, meglio Trento della Lube 853% contro il 45% dei biancorossi), in ricezione, la stessa bassa percentuale per entrambe le squadre: 48% di positività contro il 29% per Macerata e il 27% di Trento di perfezione. Gli ace, sono 12 a 11 per Macerata e fioccano pure gli errori dai nove metri: 19 per Trento, 12 per Macerata.

Foto Lega

PAROPAGELLA

Simone Parodi (Macerata): alla Lube, oltre che il muro, manca anche Simone Parodi. Sono 4 i punti messi a terra dallo schiacciatore di Arma di Taggia. Troppo pochi per quattro set giocati. Un 25% di efficacia non si può proprio vedere e anche la ricezione è da buttar via (37% di positività e 21% di perfezione). Out.

Mitar Djuric (Trento): il centralone greco è fondamentale in questa gara. E’ suo il 50% dei muri di squadra e con 11 punti e il 60% in attacco merita la palma di granitico, forte, deciso, presente. Fondamentale.

Dragan Travica (Macerata): E’ in difficoltà come tutta la Lube. Gli mancano Sasa Starovic e Simone Parodi e ne risente moltissimo (vorrei vedere). Non mette a terra nè un ace, nè un muro. E non sono cose che fa di solito (anzi). Alla fine della gara, i tifosi di Trento lo pizzicano per le sue recenti dichiarazioni su Juantorena in Nazionale. Lui risponde solo con un saluto e un inchino (elegante). In fondo, siamo in democrazia, ma è bene sapere che ogni parola nello sport si paga (cioè…in generale). Tornando alla gara, Travica è stato sottotono, come tutta la Lube. Impreciso.

Raphael (Trento): La sfida tra palleggiatori la vince lui. Sa sempre quando dare palla e a chi. Fuori Strokr dentro Uchikov, lo mette in partita e lui lo ricambia con una buona prestazione. E’ preciso, carismatico. In assoluto il palleggiatroe più in forma della serie A1 in questo momento. Totale.

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