SPIKE SCHIACCIATRICI– Un incontro importante quello perso dal Club Italia. “Un brutto tracollo, considerato il percorso positivo delle ultime gare in questo campionato di B1 – ha detto coach Marco Paglialunga – perché purtroppo i progressi fatti nell’ultimo mese e mezzo non si sono concretizzati contro una squadra coetanea”.
Che cosa non è andato nella gara contro l’Orago? La ricezione. E allora gli allenamenti della settimana successiva all’incontro sono stati improntati proprio verso un miglioramento di questo fondamentale
GLI ERRORI NELLA RICEZIONE – Per allenare la ricezione serve tempo. L’apprendimento richiede movimenti continui, una posizione precisa del corpo. Tutto il contrario del servizio che invece necessita periodi di apprendimento più brevi. Il primo errore che si fa nella ricezione è la valutazione della traiettoria della palla. Il secondo errore è la poca attivazione degli arti inferiori sulla spinta della palla verso il palleggiatore e, infine, un altro errore che si fa spesso è il mancato anticipo del movimento e l’orientamento del piano di rimbalzo.
ALLENAMENTI PER LA RICEZIONE – Marco Paglialunga ha mostrato come ci si allena per migliorare la ricezione. E proprio perché si tratta di un processo lungo è importante, anche nel singolo allenamento,è fondamentale arrivare pian piano all’atto finale: la ricezione finalizzata all’attacco. Quella che, per capirci, vediamo durante una normale partita di volley. Paglialunga ha mostrato come la parte fisica sia fondamentale con i seguenti esercizi: centro del campo, gambe piegate e passo laterale con cambi di direzione frequenti da parte dell’atleta. A seguire, stesso esercizio con l’aggiunta della palla da usare esattamente come un pallone da basket, palleggiando e riducendo al massimo il periodo di volo della palla stessa.
MASSIME DI PAGLIALUNGA – “Devi essere un gatto in ricezione. Dopo aver preso la palla con il bagher prova a dire miao”. “Sono le gambe che portano la palla. La palla è inanimata e se tu con il corpo le dici di andare in tribuna, lei va in tribuna. Prova a dirle di andare verso l’Isabella”.
I MOMENTI DI NON VOLLEY – Le giornate al Centro Pavesi sono lunghe. Tanto volley, compiti, studio, libri di scuola, espressioni. Ma anche videogiochi e discussioni incredibilmente fini a se stesse (chi ha fatto parte di uno spogliatoio sa di che cosa stiamo parlando). Una sera le ragazze del Club Italia hanno discusso sulla velenosità o meno delle murene. Una parte del gruppo diceva di sì. Una parte diceva di no. E questo è diventato un po’ il tormentone del momento “tavola”. Salvo poi arrivare ad compromesso per trovare altri momenti di dialogo tipico di una squadra femminile (nostalgia di chi scrive). Due volte al mese le ragazze tornano a casa e i momenti per divertirsi non mancano: dal nascondersi sotto al letto ad inventare balletti ad hoc.
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