Sara Anzanello e la sfida tra Busto e l’Azerrail Baku: “Non facciamole giocare con palla in testa all’alzatore”

Champions Volley FemminileSara Anzanello, classe 1980, gioca come centrale nell’Azerrail Baku, squadra che l’anno scorso ha raggiunto le Final Four di Champions League e che quest’anno – per arrivarci – dovrà passare sul “corpo” della Unendo Yamamay Busto Arsizio, unica squadra ancora in corsa per il titolo europeo. Anzanello, prima di passare a giocare in Azerbaijan, ha vestito la maglia dell’Asystel Novara e della Mc Carnaghi Villa Cortese, nonchè nella Nazionale italiana con la quale ha vinto il Mondiale del 2002. Domani, 5 febbraio, Anzanello affronterà, al PalaYamamay, le sue ex avversarie del campionato italiano. L’abbiamo intercettata per gli amici di Schiacciamisto5.it tra un riposino per prendere il fuso e un pranzo che – semplice che fosse – le è parso da Grand Hotel.

E cosi vi è toccato Busto Arsizio: cosa ti aspetti?

Per me con Busto è un mezzo derby visto che ho giocato una vita a Novara e, negli ultimi due anni in Italia, con la maglia di Villa Cortese. Sono una bella squadra. Faccio un po’ fatica a seguire il campionato italiano per via degli orari, ma da quanto posso aver visto non c’è dubbio che abbiano qualità molto elevate: siamo venute in Italia qualche giorno prima del previsto proprio per non subire il viaggio e loro hanno un gioco in seconda linea davvero ben strutturato. Non dovremo permettere loro di giocare con palla in testa, altrimenti sarà dura…

Chi tra le “farfalle” di Carlo Parisi temi di più (vietato dire tutte)?

Se giocasse Carly Lloyd, sicuramente sarebbe lei la giocatrice sulla quale puntare maggiormente l’attenzione perché trovo che sia una regista di grande intelligenza e capacità tattica. In ogni caso, c’è Christina Bauer che ha una fast incredibile: movimento particolare e alte percentuali. Se devo indicare la giocatrici più temibile forse è proprio la francese…ma, forse, anche Kozuch che ha una palla in posto due che è quasi una fast. Insomma, dobbiamo stare attente.

L’Azerrail come sta invece?

Il passaggio del turno contro il Lokomotiv ci ha fatto spendere tantissime energie, ma punteremo sulla nostra battuta e dobbiamo necessariamente evitare di subire il loro gioco spinto.

Ormai sei al tuo secondo anno in Azerbaijan: come va con il russo?

Avendo quest’anno l’allenatore e lo staff italiano, parlo molto la mia lingua. Ma mi sono messa seriamente a studiare il russo anche se tante parole le colgo durante la vita quotidiana. Ho imparato “Vanià”, che vuol dire puzza, e sto cercando di insegnare “puzza” in italiano alle colleghe più giovani. Senz’altro è divertente questo aspetto di vivere un paese straniero: son piccole cose, ma anche queste servono per far gruppo in un ambiente dove ci sono tante persone che arrivano da paesi diversi…

Sappiamo che tu e Caroline Wensink vi state passando qualche passione…

Sì, lei è la mia compagna di stanza e l’ho contagiata di una passione vera, profonda e sincera per Romanzo Criminale. Io ho visto il film, la serie tv, ho letto il libro. Sono una patita. E ora lei lo sta guardando: in italiano e con i sottotitoli in olandese. Il mio personaggio preferito? Che domande: ovviamente “Il Freddo”. Bello, tenebroso, non parla molto ma…comanda!

E con i bus? Ti sei ambientata? Qualche mese fa ci hai raccontato che non ci sono le fermate dell’autobus in Azerbaijan? J

Eh, quest’anno è tutto diverso perché vivo in centro. Sto conoscendo proprio un’altra Baku. Prima ero davvero in mezzo alla steppa. Addirittura c’è un ristorante che fa bene la pizza vicino a casa nostra!

Domanda scontata: ti manca molto casa?

Parecchio. Con mia mamma comunico via skype (ha dovuto imparare :P). Purtroppo in questa trasferta italiana non riuscirò a vedere tutti gli amici. Con la mia famiglia ci siamo visti in questi giorni per una colazione. E sono felice perché a Busto verrà tanta gente a vedermi e la cosa mi fa immensamente piacere…

Hai seguito le tristi vicende di Crema e Modena? Che cosa ne pensi?

Ho seguito tutto con molta attenzione. E non posso che essere rammaricata del fatto che la pallavolo italiana sia arrivata a questo. Credo ci vorrebbe più vigilanza. Parliamoci chiaro: noi atlete non siamo tutelate. Già non siamo professioniste, se poi si pensa di poter fare un campionato senza adeguarsi alla situazione economica italiana, ecco che cosa succede…

Forse tra società e giocatrici si pretende un po’ troppo?

Questo è il nostro lavoro. Sfido chiunque a non provare esperienze nuove e migliori per la propria carriera e magari andare, come ho fatto io, all’estero. Ci vuole coraggio, questo sì, perché lasciare il proprio paese non è mai semplice. Comunque credo che le giocatrici sarebbero disposte a prendere qualche soldo in meno ma con qualche garanzia in più. Non possiamo neanche versarci dei contributi pensionistici volontari. Tanti anni fa si era parlato di un sindacato delle giocatrici. Credo sia durato un anno o giù di li.

Tu che cosa farai l’anno prossimo?

Potrei pensare di restare un altro anno all’estero. Prima devo vedere come va quest’anno. Poi ci sono diverse cose da guardare: squadra, allenatore e, soprattutto, fisioterapista. Perché dopo una certa età, sai com’è…

Domanda extra-pallavolistica: cosa ti lascia questa trasferta italiana?

Mi ha fatto molto piacere vedere qualche amica, come Valeria Rosso (Igor Gorgonzola Novara A2 femminile), e mi è spiaciuto non riuscire a vedere altre amiche come Paola Cardullo e Raffaella Calloni (che ogni tanto, quando riesco, seguo in tv nelle partite). Non ho visto Suor Giò (Igor Gorgonzola) ma so che in A2 stanno andando forte. E quando sono stata a Novara ho rivisto quanto è bella quella città. Nonostante la nebbia…Ma la cosa che mi ha più estasiato, voi non ci crederete, è stato il primo pranzo qui in Italia: semplice pasta al pesto al dente (e non scotta), prosciutto cotto e mozzarella. Voi non potete capire…

Cosa mangi in Azarbaijan?

Ma non che si mangi malissimo quest’anno che c’è lo staff italiano, ma chiaramente la nostra cucina è un’altra cosa: là si mangia pasta bianca, pollo e verdure. Stop. Ecco, se hanno una cosa in cui non li batte nessuno è il the. Davvero buonissimo. Non si può dire lo stesso per il caffè: solo dalla macchinetta. E hanno pure il coraggio di scrivere “espresso italiano”…

E della scelta di Marco Mencarelli alla guida della Nazionale seniores che dici?

Lui è molto bravo. Ha sempre fatto i risultati e credo che punterà sulle giovani, che farà un cambio generazionale. A discapito della vecchia guardia, forse. Ma credo sia giusto così.

Forse andava fatto prima?

(silenzio) Forse.

Che consiglio daresti alle giovani?

Di lavorare. Perché il lavoro paga sempre. Auguro loro di fare tutti i Grand Prix possibili: una mazzata fisica, questo si, ma sono momenti in cui si impara tantissimo.

E il campionato italiano chi lo vince?

Ad inizio stagione avrei detto Chieri, ma ora è più difficile. Poi avrei detto Piacenza e so che sta andando bene anche se la prima della classe è Busto. La sorpresa è Bergamo che nonostante le cessioni ha una storia che permette a chiunque vesta quella maglia di diventare fortissimo. Comunque facciamo che confermo Piacenza…

La prossima estate, la centrale di Latisana tornerà in Veneto, più precisamente a Jesolo, dove si svolgerà il primo “Anzanello Camp”, una vacanza di pallavolo per bambini dai 5 ai 17 anni. Gli iscritti vivranno con Sara e il suo staff una settimana presso il Villaggio Marzotto. Un team di allenatori sarà a disposizione degli atleti. Per maggiori informazioni, visitare il sito http://www.funinaction.com/it/anza-camp.html

 

 

 

 

 

 

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