Volley Mercato – Dal suo blog sul sito di Panorama (“La rete del Drago”), Dragan Travica tranquillizza i suoi fan. O meglio, ribadisce quel che già si sapeva: ossia che il mercato comincia ben prima della fine delle stagioni e che lui non deciderà mai di andarsene o meno prima della fine di un campionato. Detto questo fa un dovuto pesce d’aprile che ci sta sempre, ma non smentisce categoricamente le voci che lo vorrebbero in Polonia (la news che gira sul web lo darebbe al Belchatow insieme ad Andrea Giani o anche a suo papà Ljubo (“Volley Mercato – Dragan Travica in Polonia? Signorìa web lo dice: “rumors”…”). Queste le parole scritte da Travica:
Contro Latina, ieri, abbiamo vinto tre set che sembravano difficilissimi da vincere. Ripeto, sembravano.
Forse a un buon 90% di persone che hanno visto la partita la sensazione era questa a circa metà di ogni set. E invece, per l’ennesima volta, questa squadra ha stupito.
Abbiamo vinto lottando e sgomitando, caratteristica che questa squadra ha tatuata nell’anima. Caratteristica da grande squadra, per chi ancora non l’avesse capito.
Durante il riscaldamento ho detto a Simo (Simone Parodi) che, se avessimo ottenuto una vittoria, questa sarebbe valsa doppia. Per i nostri buoni motivi.
Ho ricevuto moltissimi messaggi tra ieri sera e stamattina in merito a una notizia che circola riguardo al mio futuro pallavolistico. Beh, sì, ragazzi, me ne vado!!!
PESCE D’APRILE!!!
A parte gli scherzi: io non deciderò mai, e ripeto mai, il mio futuro prima che la stagione finisca. Credo sia un segno di rispetto (che tanti sottovalutano) nei confronti miei e di chi lotta con me per l’obiettivo in corsa.
Ci stiamo giocando la parte più importante e più bella della stagione e tutte le energie nervose vanno usate per vincere le prossime partite, e non per altro.
Detto questo, è vero che il mercato dei giocatori comincia a prendere vita ed è vero che il mio contratto scade a breve, ma è altrettanto vero che ora la mia testa non sta pensando concretamente a un futuro.
Le voci restano voci e, anche se tante volte sarei curioso come, da chi e da dove queste voci prendono vita, continuo a fare il mio, perché in fondo le parole non sono come i fatti. Tante volte si fa confusione.
Vi abbraccio e vi ringrazio infinitamente per l’affetto che costantemente mi dimostrate.