Lube Volley – Copra Piacenza
Volley Maschile A1 Play Off – Al Pala Banca di Piacenza è andata in scena la finale scudetto della stagione 2012-2013. Dite di no? L’atmosfera alla fine del 4° e decisivo set era elettrica come prima di un temporale: la posta in palio era alta, vertiginosa, e se in gioco non c’era proprio lo scudetto c’era, però, una fetta di finale. La torta, oggi, se l’è mangiata la Copra Elior Piacenza: con la vittoria per 3-1 sulla Cucine Lube Banca Marche ha riportato la serie delle semifinali in parità, un 1-1 che tradotto significa “adesso ce la giochiamo alla pari e facciamo ancora più paura”.
Macerata inizia a spron battuto trascinata da uno scatenato Zar Zaysetv e conquista il 1° set in modo più facilmente del previsto, con Piacenza che fatica a trovare il ritmo e con alcune pedine importanti fuori dalla scacchiera. Dal 2° set la musica cambia e per i padroni di casa inizia una sinfonia di ace (10, di cui 4 del cecchino di giornata Max Holt, contro i 2 di Macerata), primi tempi (Simon ha fatto strage), efficacia in attacco. Attacco, gioie e dolori di una Lube sempre più affidata a Zaytsev, ma che non va oltre il 53% contro il 58% di Piacenza. La difesa è il vero punto debole della squadra di Giuliani: gli ultimi punti realizzati da Piacenza, che sono valsi la vittoria della squadra di Monti, tradiscono la difficoltà della Lube nel coprire la seconda linea.
La Copra Elior vince da squadra, rimanendo compatta, organizzando in maniera razionale il gioco. E tirando su palloni anche dai tombini, con sacrificio da parte di tutti. Cinque giocatori in doppia cifra (dei quali due centrali) significano che De Cecco può alzarla un po’ a tutti, sicuro che tutti sanno metterla giù. Nella Lube, invece, sembra mancare un leader capace di mantenere compatta la squadra e nei momenti critici si affida ai singoli.
Una menzione se la merita il video check: chiamato in causa tre volte durante il match ha ribaltato il verdetto dell’arbitro Castagna in due occasioni (entrambe in favore di Piacenza). Da qui a dire che le telecamerine possano essere determinanti per l’andamento del match ce ne passa, ma sicuramente agevola il compito degli arbitri.
Le foto di Copra Piacenza-Lube Volley
Le “paropagelle”
Ivan Zaytsev. Gli manca la bacchetta magica per sconfinare nel soprannaturale: si “limita” a fare il supereroe e il ruolo gli riesce bene. Sul petto porta la O di opposto: il ruolo gli calza a pennello. È il defibrillatore che tiene sempre in vita l’attacco della Lube anche quando tutto il resto non funziona. 21 punti (51%) sui 57 totali realizzati dalla squadra vogliono dire che tutti i palloni offensivi partono dal suo braccio. Nel 2° set è più factotum lui del barbiere di Siviglia: attacca, mura, picchia in battuta. La squadra non lo segue, peccato. Se la Lube è arrivata ai vantaggi nel 4° set lo deve alla rimonta innescata proprio dai punti realizzati dallo Zar. #LargoAlFactotum
Hubert Henno. Il punto debole della Lube è la difesa e non vogliamo fare di Hubi il capro espiatorio del problema, ma di certo il francese rende un po’ più simile al gruviera il campo di Macerata. Per difendere il tricolore ci vuole una gran difesa e il libero francese è troppo spesso troppo statico, troppo in ritardo. A proposito di defibrillatore: #Liberate!
Stankovic-Podrascanin. I loro primi tempi sono stati una boccata di ossigeno fondamentale per la Lube. E 9 muri contro i 4 di Piacenza vogliono dire qualcosa: che i centrali serbi hanno sempre le mani messe bene. #MuragliaBalcanica
Samuele Papi. Se a 39 anni (quasi 40) vieni eletto Mvp alla tua quattordicesima partecipazione ai playoff (veterano anche in questo) puoi chiamarti solo Fenomeno. «Semplicemente immenso, ogni aggettivo è assolutamente superfluo»: lo dice Berruto, noi sottoscriviamo e rinunciamo a trovare nuovi aggettivi per descrivere questo fuoriclasse. È la spina dorsale di questa squadra: anche quando non si mette in mostra con azioni spettacolari dà un contributo fondamentale nell’organizzazione del gioco. #SempreVerde
Luca Vettori. Il nuovo che avanza. E a gran ritmo! Entra nel finale del 4° set e fa in modo che diventi il finale del match. Sangue freddo, da vendere. Capacità tecniche, da vendere. De Cecco rischia affidandogli i palloni che scottano, ma lui brucia solo le falangi del muro maceratese. #Il ragazzoCiSaFare …ma lo sapevamo già!
Robertlandy Simon. I suoi primi tempi….e chi li vede?! Le sue battute….e chi le veede?! Ma soprattutto: chi li prende?! Il cubano fa (tra)ballare la difesa di Macerata: 13 punti (73%), neanche un muro punto, ma 2 ace e un #BraccioLesto.
COPRA ELIOR PIACENZA – CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA 3-1
COPRA ELIOR PIACENZA: Marra (L), Corvetta, Papi (11), Fei (13), Simon (13), Zlatanov (13), Holt (13), Tencati, Vettori (7), De Cecco (3). Non entrati: Latelli, Ogurcak, Maruotti. All.: Luca Monti.
CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Lampariello, Pajenk, Savani (9), Zaytsev (21), Parodi (6), Stankovic (4), Henno (L), Parodi (6), Stankovic (4), Travica (4), Kooy (4), Podrascanin (9). Non entrati: Monopoli, Starovic. All.: Alberto Giuliani.
ARBITRI: Nico Castagna di Bari e Andrea Puecher di Padova.
PARZIALI: 17-25 (24’); 25-20 (26’); 25-17 (26’); 29-27 (35’); tot. 1h51’.
NOTE: spettatori 2.889; incasso Euro 35.710. Copra Elior Piacenza: bs 20; ace 10; muri 4; errori 23; ricezione 56% (perf. 35%); attacco 58%. Cucine Lube Banca Marche Macerata: bs 15; ace 2; muri 9; errori 32; ricezione 48% (perf. 21%), attacco 53%.