Volley Maschile A1 Play Off – Un errore al servizio di Ngapeth sul 23-19 disegna la maschera della sconfitta sui volti dei giocatori di Cuneo. E poi un attacco out da chi non ti aspetti, proprio capitan Wijsmans, che regala il match point a Trento. L’orgoglio del capitano si erge a negare a Stokr la gioia del punto vincente, ma sul successivo attacco di Kaziyski non c’è nulla da fare: Trento vola in finale, la sesta consecutiva, con un 3-0 che non è mai stato insidiato dall’armata cuneese.
Più che una partita di pallavolo è sembrato un incontro di boxe. Cuneo offre il fianco fin dall’inizio con una ricezione incerta (30% nel 1° set) e con un muro che per la maggior parte del set rimane nella betoniera e libera i binari dell’alta velocità al braccio di Kaziyski e Stokr e ai gemelli dei primi tempi, Djuric e un Birarelli da Nazionale. Lo scontro si gioca al servizio e Kaziyski fa male con 3 ganci solo nel 1° set (ace che pesano, di cui 2 consecutivi); da parte cuneese risponde Sokolov con un sinistro che ha richiesto l’intervento del Video Check (e chi lo vedeva sennò?).Tanti gli errori da 9 metri, una prevalenza infelice per Cuneo.
Piazza per tutto il match ha cercato di tirare fuori il coniglio dal cilindro, di trovare l’alchimia in grado di far reagire i suoi, bloccati da un atteggiamento contratto che non si addice a una squadra che è stata capace di ribaltare una stagione che si stava mettendo male.
Forse, e a bocce ferme lo diciamo apertamente, insistere a tenere Sokolov al centro non è stata la soluzione più equilibrata per la squadra e un allenatore acuto come Piazza poteva, forse, azzardare un cambio più deciso di formazione nel tentativo di sbloccare l’impasse che ha immobilizzato i titolari per tutto il match.
Rimane il rammarico di non aver visto un confronto aperto e senza risparmio di colpi tra i due opposti che a Trento si contendono il posto da titolare: Stokr, che non ha ancora firmato il rinnovo, e Sokolov, che alla domanda (ai microfoni di Raisport) se ci sia possibilità che rimanga a Cuneo risponde con un sorriso malizioso: “Dovete chiederlo al Presidente…”.
Nel 3° set il bulgaro torna a giocare da opposto puro, ma è tardi per farlo entrare in partita e investirlo del ruolo di salvatore della patria. Dall’altra parte non smettono di picchiare nemmeno per un break: con Rafael che ha solo l’imbarazzo della scelta Trento prende a pugni un avversario già al knock out.
Questa Trento è così: fa sembrare tutto facile. Facile, quindi, immaginare che in finale sia la favorita, indipendentemente dall’avversaria che si troverà di fronte tra Piacenza e Macerata.
Le “paropagelle”
Matey Kaziyski. Chiamatelo Popeye: dai 9 metri tira delle bordate che neanche Braccio di ferro dopo 9 scatolette di spinaci. Nel 1° set mette giù 3 (2 consecutivi sul 19-15) dei 4 ace totali della squadra, spianando la strada alla planata trentina. Nel 2° dà il gancio del KO (23-16) con una battuta che Antonov guarda cadere inerme. L’attacco che vale la finale parte dalle sue mani e nelle sue mani Trento è sempre al sicuro: sa indirizzare la squadra dando equilibrio, solidità e personalità. I suoi 13 autografi sono la migliore prestazione per Trento. #FioreDiBach voto: 8
Jan Stokr. Di uno così puoi solo aver paura: se in gara-2 aveva fatto il diesel stasera parte subito in settima marcia. Posto 2 sulle mura trentine sembra l’avamposto di Attila: dove passa la palla colpita da lui si spellano le mani del muro (quando c’è) e arrivano sciabolate che fanno male come il vento artico. Gelido, un sangue freddo che si riscalda solo in battuta, dove è tutt’altro che incisivo e da dove ferisce pochissimo. #Robocop voto: 8
Osmany Juantorena. Non si nasconde dietro la schiena di nessuno, stasera: fa il suo e aiuta concretamente la squadra. Non viaggia ad altitudini siderali, ma siamo sicuri che in finale metterà sul tavolo il servizio buono e impiatterà le sue ricette forti. Un assaggino ce lo ha dato stasera: battuta incisiva quando serve (come nel servizio forzato alla fine del 1° set), e un tritacarne con cui disintegrare la difesa avversaria con attacchi a tutto braccio. #MasterChef voto: 7
Emanuele Birarelli. Rafael gli serve sul piatto d’argento palloni che lui non sbaglia. Un centrale in stato di grazia (accanto a un enfant terrible come Djuric) come il Lele nazionale ti dà un vantaggio che poche squadre possono vantare. Quando va in battuta gli avversari tirano fuori l’aglio, Ngapeth ha ancora gli incubi: lui non manca mai di creare difficoltà a una ricezione cuneese già in stato confusionale. Stasera, per non farsi mancare niente, ha aggiunto al menù un contorno di primi tempi che sono risultati indigesti alla difesa. #ATuttaBira voto: 7.5
Wout Wijsmans. Come sempre tenta di tenere compatta la squadra, ma stasera non ci sarebbe riuscita nemmeno la Saratoga. I suoi mani out iniziali impediscono a Cuneo di andare alla deriva, ma più subisce l’assedio di Trento più non riesce a esprimere quella grinta che ha salvato la squadra in tante circostanze: ci ha provato nel 2° set, quando nelle fasi iniziali ha tolto il servizio a Trento tamponando una situazione che poteva degenerare in emorragia. Mette la firma su 3 dei primi 5 punti del set: è il più lucido e ai time out cerca di dare morale ai suoi, ma da solo non può trovare l’alternativa vincente. Soprattutto se il problema sembra nascere dalla testa. I suoi 13 punti sono la risposta a Kaziyski: una questione tra capitani. #Solista voto: 6.5
Earvin Ngapeth. Spesso ci fa dimenticare di essere ancora un ragazzino. Stasera, invece, ha tradito troppe volte la sua età: ha dato parecchi salvagenti a Cuneo (11 preziosissimi punti) nel corso di tutto il match, nel 3° set aveva per le mani addirittura la scialuppa di salvataggio (un parziale di 3-0 che ha riportato Cuneo sul 15-12). La scialuppa, però, gli è rimasta in mano e si è reso complice dell’affondamento della Bre Banca: quando non doveva sbagliare ha buttato in rete un servizio cruciale (16-13) e due errori (uno in attacco e uno, ancora, al servizio) hanno dato il colpo di grazia a Cuneo (23-19). #Genio della lampada spenta voto: 5.5
Tsvetan Sokolov. “Non devo fare il centrale mai più nella mia carriera”. Va bene, ha imparato a fare muro (diciamo che ha imparato la teoria, in pratica deve ancora addomesticare le sue manone e capire quando deve saltare) e sicuramente questo ruolo ibrido gli ha fatto fare mille passi in avanti verso la gloria del fuoriclasse. Però vederlo giocare da centrale stasera è stato come vedere un purosangue che scalpita costretto ad andare al passo. Aveva il braccio caldo per bruciare l’erba nel campo di Trento: lo ha dimostrato nel 1° set quando ha costretto il Video Check a un doppio intervento su due battute consecutive (la prima è stata confermata ace per il 21-19, la seconda era fuori). Nel 2°, con un ace più preciso del disegno di un architetto (12-10). Nel 3°, con un turno di battuta che fa da defibrillatore ai suoi. Non c’è stata reazione, però. #Emergency voto: 6.0
Le interviste ai microfoni di Raisport.
Sokolov: “Trento ha battuto bene, ci hanno messo in difficoltà in ricezione e da lì sono arrivati tutti i nostri problemi. Non penso che ci fosse qualcuno di noi che avesse paura di giocare questa partita: hanno battuto e hanno giocato in attacco benissimo; se avessimo ricevuto meglio la partita sarebbe stata diversa. E’ stato un anno positivo se guardiamo solo la seconda parte della stagione. Questo nuovo ruolo in cui ho giocato mi ha dato tantissimo per il mio futuro, mi ha aiutato tanto a muro. Cercherò di migliorare sempre”.
Birarelli: “Abbiamo aggredito con la battuta, loro non sono riusciti a forzarla e hanno fatto fatica a ricevere con continuità. Noi abbiamo ricevuto bene e Rafael ha giocato una grande partita. Per la serie della finale noi abbiamo il vantaggio di giocare in casa gara-1 e gara-3 e può essere un vantaggio perché vincere qui non è facile per nessuno”.
ITAS DIATEC TRENTINO – BRE BANCA LANNUTTI CUNEO 3-0
ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski (13), Sintini, Birarelli (11), Juantorena (8), Rafael (1), Lanza, Djuric (9), Colaci (L), Stokr (12), Bari (L), Burgsthaler. Non entrati: Uchikov, Chrtiansky. All.: Radostin Stoytchev
BRE BANCA LANNUTTI CUNEO: Antonov (4), Ngapeth (11), De Pandis (L), Wijsmans (13), Kohut (7), Grbic (1), Della Lunga, Sokolov (11), Rossi (2). Non entrati: Marchisio, Galliani, Abdelaziz. All.: Roberto Piazza
ARBITRI: Matteo Cipolla di Palermo e Giorgio Gnani di Ferrara
PARZIALI: 25-20 (26′); 25-18 (26′); 25-22 (28′); tot.: 80′.
NOTE: spettatori 4.030; incasso Euro 59.360.
Foto Zanutto