Volley Maschile A1 – Macerata è campione d’Italia. Trento arriva seconda. Ci perdonerete, però, se puntiamo il faro dell’attenzione sulla pallavolo. Una degna finale quella vista al Forum di Assago oggi pomeriggio. Grazie a Dio, verrebbe da dire. Dopo i primi due set, sembrava si stesse per ripetere la Finale della passata stagione, quando Trento si mangiò in un boccone una Cuneo mai scesa in campo. Invece non è stato così. Macerata ha recuperato energie, ha portato Trento al tie break e ha sfruttato la disabitudine della squadra di Stoytchev ad andare in là con i set. Non di soffrire, però. Osmany Juantorena è rimasto in campo con i crampi. Tutto da vedere se per la squadra sia stata la scelta giusta: perchè un giocatore sano su due gambe è sempre meglio, nell’economia del sestetto, di un grande campione con qualche acciacco che non molla mai. Cristian Savani ha dovuto abbandonare il campo per un blocco alla schiena e al suo posto è entrato Jiri Kovar, grande protagonista di questa vittoria. Detto di un Sokolov dalla forza incosciente e altrochè futuribile, va ricordato epr onor di cronaca che l’ultima palla di Matey Kazyiski era in campo e che la serie sarebbe forse continuata.
LUBE BANCA MACERATA
Igor Omrcen: Una volta che ha scaldato il braccio, si è comportato da grande capitano. Senza paura ha condotto la sua squadra allo Scudetto. Voleva vincere e lo ha fatto. Arrivederci con un grande sorriso.
Dragan Travica: Si legge anche il palleggiatore della Nazionale Italiana. Ha sofferto, fatto fatica, ma poi si è rialzato. Come sempre, ma meglio di sempre. L’anno scorso avrebbe perso lucidità. Maturamente campione.
Dragan Stankovic: non è stata una serata semplice per i centrali di Macerata. Ma la sua stagione non è da discutere. Ha manenuto tranquillità anche quando c’era da perderla. Campione serbo.
Marko Podrascanin: Viene sostituito da Pajenk, ma vale quanto detto sopra per Stankovic. Questo scudetto è suo.
Cristian Savani: sta male, soffre e lascia il posto a Kovar. Rientra a tratti, ma non è la sua partita. Alla fine della gara dedica la vittoria a Bovo. Uomo squadra.
Simone Parodi: Un finale di campionato in salita quello dello schiacciatore azzurro, che oggi ha fatto tutto quel che c’era da fare, aiutando in ogni fondamentale. Colonna
Jiri Kovar: capita che si parte per una stagione a fare il terzo schiacciatore. E che poi si debba entrare a fare l differenza a muro, in attacco. E senza paura, pure. Protagonista e fondamentale.
Alen Pajenk: entra nel momento di difficoltà e Travica lo serve e lui lo ripaga. Glacialmente campione.
Jeff Exiga: il cuore del francese non è da discutere. Divide il ruolo con Lampariello e corre verso lo scudetto come nessuno. Liberamente e generosamente campione (finalmente).
David Lampariello: la formula di alternanza con Exiga tira fuori il meglio anche dall’americano e anche lui tira fuori dal cilindro alcune difese talmente pazzesche da essere fondamentali.
ITAS DIATEC TRENTINO
Raphael: per due set sembra il miglior Ricardinho, poi Macerata sale e anche lui ne risente un po’. In ogni caso, uno dei migliori in campo, il regista più forte di questo campionato.
Jan Stokr: attacca da altezze improponibili, copre, difende. Un giocatore che non ha bisogno di commenti nè lusinghe. Non basta.
Svetan Sokolov: veder giocare questo ragazzo è qualcosa di speciale. Entra al quinto set e non ha paura di niente. Si legge anche “incoscienza”, ma Sokolov è un dono alla pallavolo internazionale. Merita di giocare titolare in qualsiasi squadra trentina.
Emanuele Birarelli: affila i coltelli e fa una buonissima partita a muro, in attacco verso la fine viene dimenticato, ma il segnale che dà a Berruto è forte e chiaro. Protagonista.
Mitar Diurjc: a tratti è in trance agonistica. Batte bene, mura altrettanto. Attacca. poi i centrali vanno in ombra e lui fatica un po’ più del solito. Un po’ discontinuo.
Matey Kaziyski: Quando Trento viaggia alto, lui non sbaglia. Quando Trento va in difficoltà, ci va anche lui. Preso di mira in ricezione, è sua la palla (dentro) dell’ultimo punto, ma anche l’errore in battuta è del bulgaro. Capitano comunque.
Osmany Juantorena: non molla. Se qualcuno avesse dei dubbi sulla percentuale d’amore che il cubano ha verso Trento e i suoi colori, oggi ha avuto prova che questo sentimento si legge “amore”. Testardo.
Andrea Bari: la sua partita è buona, c’è poco da rimproverargli, così come a Massimo Colaci. Buon lavoro il loro.
PALLAVOLO MASCHILE 2011/2012: La vera vincitrice, non ne voglia Macerata, è la pallavolo. Savani dice: “La dedico a Bovo perchè ci ha spinto fin qui”. Un regalo più bello ad un giocatore che è stato protagonista del volley italiano come Vigor non lo si poteva fare. Finale scudetto che arriva al quinto set e ai vantaggi. Ciao Bovo, questa è per te.
Itas Diatec Trentino-Lube Banca Marche Macerata 2-3
(25-19, 25-12, 22-25, 18-25, 20-22)
ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski 15, Djuric 13, Raphael 3, Juantorena 11, Birarelli 13, Stokr 11, Bari (L); Colaci (L), Della Lunga, Zygadlo, Sokolov 5, Lanza. N.e. Burgsthaler. All. Radostin Stoytchev.
LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Savani 8, Podrascanin 8, Travica 5, Parodi 12, Stankovic 6, Omrcen 20, Exiga (L); Lampariello (L), Kovar 12, Monopoli, Pajenk 6. N.e. Van Walle e Randazzo . All. Alberto Giuliani.
ARBITRI: Sobrero di Carcare (Savona) e Pasquali di Venarotta (Ascoli Piceno).
DURATA SET: 26’,23’,29’, 27’, 34’ ; tot 2h e 19’.
NOTE: spettatori. Itas Diatec Trentino: 14 muri, 3 ace, 14 errori in battuta, 11 errori azione, 47% in attacco, 54% (32%) in ricezione. Lube Banca Marche Macerata: 9 muri, 11 ace, 23 errori in battuta, 13 errori azione, 45% in attacco, 65% (47%) in ricezione. Mvp Kovar.
Che dire? Sono felicissima per questa vittoria della Lube, che si è presa una gran rivincita dopo aver sfiorato la Coppa Italia a Roma. Stessa situazioni a parti invertite. Anche i Trentini sono esseri umani!
Dispiace sapere che era l’ultima partita con una squadra italiana per il grande Juantorena e per Omrcen.
Nota spiacevole dell’incontro: gli errori arbitrali. Vedere uno scudetto assegnato con una palla che in realtà era nettamente in campo lascia un po’ l’amaro in bocca. Chissà che sia la volta buona per adottare le nuove potenti tecnologie, almeno nelle finali…
Complimenti ad entrambe le squadre, che hanno dimostrato ancora una volta quanto la pallavolo sia uno sport meraviglioso. Ciao Bovo.