Basket Carrozzina serie A1 – Piazza delle Stelle, arriva anche la Briantea84. E pare giusto vista l’annata stupefacente condotta dalla società di Alfredo Marson che quest’anno si è portata via un “triplete” di quelli che contano: Coppa Italia, Vergauwen Cup e Scudetto. Il tutto conquistato mantenendo l’imbattibilità casalinga per un’intera stagione. A volere la Briantea84 tra i grandi nomi e le imprese storiche della pallacanestro della città è stata l’Associazione Tradizione Canturina che domenica 23 giugno in occasione della seconda edizione della Camminata dell’amicizia ha annunciato la bella sorpresa al presidente Alfredo Marson. Lo scudetto vinto dalla Unipol un mese fa, il terzo della sua storia arrivato dopo oltre 20 anni di assenza, verrà dunque celebrato con un totem insieme ai 70 campioni che popolano la “Hall of fame” canturina.
Andrea Mauri (Tradizione Canturina): “Quest’anno abbiamo pensato che, al posto della solita targa celebrativa, lo scudetto meritasse molto di più. Quindi abbiamo pensato di trovare un posto per la Briantea84 nella nostra Piazza delle stelle. Abbiamo già avuto il consenso della Pallacanestro Cantù e adesso ci muoveremo con il Comune per il resto delle formalità burocratiche. Non lo abbiamo detto a nessun altro, volevamo fosse una sorpresa”.
Cosa è la All Of Fame- Nata nel 2006 per festeggiare i 70 anni della Pallacanestro Cantù, la Piazza delle Stelle racconta le storie di giocatori, allenatori e dirigenti di una delle società più titolate in Europa. Un museo all’aria aperta che si trova nel centro della città per testimoniare come la pallacanestro sia il cuore pulsante del territorio. Presto anche Briantea84 e il basket in carrozzina potranno fregiarsi di questo riconoscimento.
Alfredo Marson (Briantea84): “Sono senza parole questa notizia conta più di ogni altra cosa e mi rende felicissimo. Noi siamo nati qui a Cantù e il Pianella per molti anni è stato anche la nostra casa. Chi vive il basket sa perfettamente quali sono i brividi che si provano dentro questo palazzetto, è una questione di cuore. Entrare a far parte delle stelle del basket di Cantù è una gratificazione immensa vale il sogno di una vita intera, è un segno tangibile che unisce tutti sotto l’insegna della basket. Mi fa ancora più piacere anche che questa decisione sia arrivata dal basso, da un gruppo di ragazzi che come noi si impegnano per gli altri e lo fanno con passione. Vuol dire che negli anni è cresciuta anche la consapevolezza nel riconoscere che la pallacanestro in fondo è una sola, sia quella giocata in piedi che su una carrozzina”.