Savani_Italia

World League 2013 – Le “paropagelle” di Serbia-Italia 3-1 (Tema Reprise Negramaro)

World League 2013 – Serbia fuori dalle Final Six di Mar del Plata, ma orgogliosissima nella seconda partita a Novi Sad: vince da 3 punti contro l’Italvolley. Il cuore azzurro, che tante volte ha fatto recuperare situazioni che sembravano disperate, stavolta ha una sincope: un punto, bastavaun punto per poter  andare in Argentina tranquilli e con il morale alto (parafrasando i Negramaro, che ci accompagnano in tutto il weekend serbo). Il gruppo di Berruto l’aereo lo prende comunque: a 19 punti ci sono appaiate Italia e Russia e gli Azzurri hanno un miglior quoziente set rispetto ai campioni olimpici (1064 Italia, 1056 Russia). Sicuramente l’Italia partecipa alla fase finale di questa World League ma per capire quale sarà la seconda squadra ad accompagnarla bisogna aspettare settimana prossima quando ci sarà la doppia sfida tra Germania e Iran. E i tedeschi, se dovessero vincerle entrambe, potrebbero passare addirittura come primi nel girone (e a quel punto a farne le spese saranno proprio i russi).
Classifica Pool B: Italia 19, Russia 19, Serbia 16, Germania 14, Iran 12, Cuba 4.

Serbia_Italia_World_League
Nikola Jovovic – Serbia

Io voglio molto di più di quello che tu mi dai, potrebbe dire il coach alla sua squadra. Se gli Azzurri avessero giocato come all’inizio del match o come nel 2° set allora avrebbe potuto smettere di affannarsi nei time out dell’ultimo parziale, quando ha cercato di spronare i suoi alla conquista di quel punto decisivo. Per tutto quello che è questa squadra e che ha dimostrato nei momenti migliori del match: Zaytsev ritrovato in battuta, Savani decisivo nel finale del 3° set (poi perso per un calo di attenzione fatale), Parodi trascinatore nella rimonta del 4°, il muro che con Parodi, Piano e Travica a tratti è stato invalicabile. Per tutto questo la partita era alla portata degli Azzurri, che invece si sono fatti sovrastare da una Serbia di un altro pianeta: quello dell’orgoglio di fronte al proprio pubblico e della determinazione a non abbandonare il campo da perdente. Non c’è stato niente che sia stato impossibile alla squadra di casa: partire sotto 6-1 con un sestetto rivoluzionato, riagguantare il pareggio sul 19-19, vedersi annullare 3 set point ai vantaggi e poi vincere. Nel 3° e 4° set ha urlato contro l’Italia con gli attacchi di Starovic e Uros Kovacevic, con gli ace di Atanasijevic entrato nel finale dei set con la missione di fare punto in battuta, con i 6 muri di Rasic che hanno punito gli Azzurri (nonostante i serbi ne abbiano fatti 11 in totale contro i 15 dell’Italia).

Berruto cerca di più, accontentarsi non è possibile se questa Italia ha le potenzialità già ora di essere una grande squadra e di essere molto di più di quello che ha dato da vedere stasera. Con tutte le attenuanti del caso: stanchezza (ci sta), calo di tensione (pure). (Ci sta anche per la Serbia, però).
Adesso ci sono dieci giorni per ricaricare le batterie ed essere, in Argentina, davvero di un altro pianeta.

Le “paropagelle”

Ivan Zaytsev. Schiaccia in fretta e non pensa se i suoi palloni possono fare male: giocando solo 3 set (nel 4° è entrato Vettori) mette giù 19 punti, più di tutti come al solito. Il 2° set si apre con due colpi di cannone dai 9 metri e riesce a convincerci che tutto scorre. Le sue mille facce buffe e le sue mille varianti d’attacco sono sempre fondamentali alla squadra. #MentreTuttoScorre

Cristian Savani. E’ vero, credetemi è accaduto, d’un tratto qualcuno forse un angelo ha risollevato la squadra con tanta concretezza in attacco (14 punti), con le sue pipe supersoniche e con quell’ace nel 3° set che aveva fatto sperare di poter passare in vantaggio. Poi la luce si è spenta. #(SoloAll’Inizio)Meraviglioso

Simone Parodi. Ci sembra di essere più liberi quando dalle sue mani in ricezione non cadono più palloni, quando addomestica palloni sporchi come neanche un domatore con le tigri, e soprattutto quando nel 4° set è l’unico a prendere a pugni il muro serbo per avere quel set, quel punto della qualificazione: un ace che schizza in faccia a Kovacevic e due pipe consecutive non bastano per svoltare il punteggio. #FaròAPugni

Dragan Travica. Tiene salda la regia all’inizio dello spettacolo, nel 2° set mette sempre le mani a muro nel momento giusto (3 dei suoi 4 punti), ma nel 4° set è stanco da morire e torna il vuoto nella distribuzione soprattutto ai centrali. #Singhiozzo

Aleks Atanasijevic. Entra solo quando la situazione è rovente, alla fine dei set, e va dritto in battuta. Nel 2° set la manda in rete, nel 3° e nel 4° fa ace. Lo seguiamo già da un po’ e sapevamo già prima delle Olimpiadi che per lui c’era una stella pronta nel cielo della pallavolo. Adesso vorremmo odiarlo un po’ senza nemmeno amarlo per la sua freddezza e per il talento che esprime partita dopo partita. #NoviSadBrucia

Uros Kovacevic. Stasera per lui c’è il posto da titolare e lo onora alla grande. Cade una pioggia di palloni dalla diagonale di posto 4 (15 punti): determinante nella chiusura del 1° set, quando conquista due set point e mura l’attacco di Zaytsev per il vantaggio della Serbia. Ha un braccio affamato come un leone e dopo aver divorato il muro azzurro abbandona sul campo le ossa rotte della difesa. #CadeLaPioggia

Sasa Starovic. Finalmente protagonista (18 punti, il migliore della Serbia). Ha portato fuori a divertirsi l’attacco, ha fatto girare forte come una giostra che corre quel braccio che dopo l’infortunio non aveva ancora trovato il giusto riconoscimento. Ha fatto girare la testa alla difesa e ucciso il punteggio del 4° set. #LaGiostra

 

SERBIA – ITALIA 3-1

SERBIA: U.Kovacevic (15), Jovovic (2), Stankovic (6), Rasic (13), Atanasijevic (3), Starovic (18), Podrascanin (1), Rosic (L), Petric (13). Non entrati: N.Kovacevic, Petkovic., Nikic. All. Igor Kolakovic.

ITALIA: Beretta (2), Parodi (11), Vettori (3), Zaytsev (19), Savani (14), Travica (4), Piano (5), Birarelli (10), Giovi (L), Rossini. Non entrati: Kovar, Baranowicz. All.: Mauro Berruto.

PARZIALI: 28-26 (31′); 17-25 (25′); 25-23 (28′); 25-19 (27′); tot. 1h51′.

ARBITRI: Martin Hudik (Rep. Ceca) e Gennady Kondakov (Ucraina).

NOTE: spettatori: 3800. Serbia: ace 7; muri 11. Italia: ace 6; muri 15.

Foto Fivb

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