Basket Carrozzina A1 – Alla Briantea84 di Cantù arriva lo spagnolo Jordi Ruiz Jordan, guardia di 22 anni, nato a Terrassa in Catalogna ma in Italia da un anno, precisamente a Castelfranco Veneto, dove ha vissuto nell’ultima stagione ingaggiato dal Padova Millennium Basket. Poche soddisfazioni di squadra ma molte personali, visto che Ruiz ha scalato la classifica marcatori della Serie A, entrando nella top five dei realizzatori (quinto posto assoluto con 162 punti, 14.73 a partita)
“Ho visto coi miei occhi come ha giocato nell’ultimo anno la squadra di Malik Abes e sono davvero contento di farne parte. Secondo me il giocatore più forte dell’ultima stagione sia stato proprio Andre Bienek. Spero sia un’esperienza divertente, ma voglio anche vincere qualche titolo”.
SCOMMESSA – “Mi sto facendo crescere la barba da un po’ di tempo – ha raccontato Jordi –, così a Francoforte ho detto a Malik che me la taglierò solo quando solleveremo una coppa. Bisogna solo decidere su quale trofeo puntare”.
MALIK ABES – “Jordi mi piace molto come giocatore, è un gran lavoratore e ha molta voglia di vincere, come ha dimostrato il suo voto sulla barba. In campo si potrà contare su di lui per avere più punti, ha un buon tiro dalla distanza e riesce ad andare a segno da tutte le parti del campo. L’anno scorso a Padova era il dei top scorer della squadra”.
FIDANZATA CERCASI – Riuz ha iniziato a giocare a basket in carrozzina 5 anni fa nell’Fc Barcellona, la squadra legata all’ospedale in cui il giovane spagnolo è stato ricoverato dopo l’incidente in moto del 2007 nel quale è rimasto paralizzato. Da quest’anno fa parte della nazionale maggiore spagnola, con la quale ha vinto la medaglia di bronzo un paio di settimane fa all’Europeo di Francoforte.
“La pallacanestro è la mia passione – conferma la guardia spagnola -, mi piace l’intensità di gioco e la difesa. Poi nel tempo libero ascolto musica e cerco di passare del tempo con gli amici e la famiglia”. Per la cronaca, Jordi è anche in cerca di fidanzata: “Le italiane sono un po’ fredde, almeno quelle che ho conosciuto finora, vediamo se a Cantù le cose cambiano”.
