SuperCoppa Basket Maschile – La Montepaschi Siena si aggiudica il primo trofeo della stagione battendo la Cimberio Varese in un PalaEstra gremito con il punteggio finale di 81 a 66. Siena guidata dall’MVP delle ultime finali (e di stasera) Daniel Hackett tira fuori un ultimo quarto di grande spessore e piega la resistenza di una Varese che prova restare in gara con Polonara nel primo tempo e con Coleman nella ripresa. La Supercoppa finisce quindi per la settima volta in mano ai biancoverdi ora guidati da Crespi. E se la stagione di transizione inizia così, vediamo cosa ci riserverà ancora la Mens sana quest’anno.
La sfida inizia con Siena che spinge forte sull’acceleratore e in un amen si porta sul +10 su Varese: la squadra biancorossa non vede il canestro e rimane inchiodata a quota 2 punti. Poi si sveglia Polonara che, con una serie importante di canestri, riporta i suoi a -3 alla prima sirena. Il momento hot di Achille continua dopo il minibreak e, con l’aiuto di Clarck e dell’assenza dal parquet di Hackett, porta i lombardi anche sul +5. L’MVP torna in campo e Siena torna di nuovo in partita. Si va al riposo lungo con i biancorossi avanti di una sola lunghezza (31-30).
La ripresa si riapre in equilibrio. Però Polonara si spegne (dopo i 17 del primo tempo non segna più) e Varese fatica sempre di più a rintuzzare gli attacchi della Montepaschi, l’unico a provarci è Coleman, ma è troppo solo. Entra in partita anche Eric Green e ci si presenta al quarto decisivo con Siena avanti di 5. A questo punto Crespi indovina la mossa vincente: quintetto piccolo con Ress da centro, Frates risponde con la zona perché Hassel non può uscire su Ress, ma a punire dalla distanza sono Viggiano e Carter. Varese torna a uomo e ci pensa l’immenso Ress ad uccidere ogni velleità varesina con tre bombe che regalano ai toscani la gioia del primo trofeo.
Le “paropagelle” di oggi sono dedicate inevitabilmente a colui che ha tenuto banco nelle ultime due sere riempendo l’auditel di Mediaset. Un eterno ragazzo, uno che di sport ne sa (perchè ne fa) e che ha quello spirito che sarebbe bello che l’Italia intera avesse nell’affrontare questo periodo difficile. Ovviamente parliamo di Gianni Morandi.
Daniel Hackett: allunga la sua collezione di premi da MVP. In occasione della prima stagionale domina la gara in lungo e in largo molto di più di quello che i numeri (comunque importanti 14 pti, 6 rimbalzi, 10 assist) possano dire. L’unico momento in cui Varese si prende un po’ di inerzia è dopo un passaggio in panchina di Daniel. Non è un caso. #BellaSignora
Josh Carter: si presenta ai suoi nuovi tifosi con due bombe in pochi minuti, poi sembra sparire dal match, per tornare nel momento decisivo e, ancora a suon di triple, mette a sedere la resistenza varesina. #InGinocchioDaTe
Tomas Ress: la sua promozione a capitano poteva sembrare una sorta di prepensionamento con riconoscimento, ma lui non ci sta, vuole alzare il suo primo trofeo da protagonista. Nonostante gli acciacchi, quando entra spariglia le carte, la difesa biancorossa non è in grado di contenerlo quando si allontana da canestro e lui fa male, molto male. #CEraUnRagazzo(ECE’Ancora)
Eric Green: fatica un po’ ad entrare in partita, poi decide di prender parte alla festa senese e inizia a far vedere quello per cui è arrivato a Siena: segnare. La gioventù è dalla sua parte, siamo convinti che ce ne farà vedere delle belle quest’anno. #DoveNasconoSperanzeCheSiChiamanoRagazzi
Achille Polonara: dopo l’avvio soft di tutta Varese il primo a dare segni di vita è lui, mettendo a segno una sequenza di canestri che fa rimpiangere Pianigiani (in tribuna) di non averlo portato in Slovenia, ma soprattutto riporta a contatto i lombardi. Nel secondo praticamente non vede più il canestro, non solo per colpa sua perché i compagni non sembrano più cercarlo. #LaFisarmonica
Aubrey Coleman: come si suol dire, è l’ultimo ad alzare bandiera bianca. Mette in scena un duello spettacolare con Hackett da entrambe le parti del campo, ma quando i compagni lo abbandonano non riesce più a tirare la carretta e si inchioda anche lui. #SenzaEssereEroi
Ebi Ere: il capitano non si vede e per coach Frates non è cosa buona. Quando una delle bocche di fuoco designate spara a salve in questa maniera poter vincere una battaglia come quella di ieri si fa molto difficile. L’unica giustificazione plausibile è la scarsa condizione, ma se Varese vuole ripetere la bella stagione scorsa il capitano non può mancare. #UnoSuMilleCeLaFa