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Eurolega Basket Maschile – I “puristi” mensanini, c’è da scommetterlo, avranno dato parte della colpa della sconfitta contro il Galatasaray al “campo neutro” di Firenze. Sciopero del tifo nel primo tempo, niente Verbena e squadra che ne risente negativamente, va sotto di 18 tramortita dalle bombe dei turchi e dal silenzio del Mandela Forum. Certo, l’atmosfera ha contato. Il Mandela Forum non è il vecchio PalaSclavo (per dirla alla senese), ma nemmeno la Montepaschi di oggi è quella targata Pianigiani degli anni d’oro o, in misura ridotta, di Luca Banchi della scorsa stagione. Specie contro i campioni di Turchia del Galatasaray che nel week-end ne hanno rifilati 18 all’Efes, avversaria giovedì alle 20 dell’EA7 (senza Moss), con il solito organico infinito tipico delle squadre della “mezza luna”. Infinito, fisicatissimo, in una parola, grosso, anche se, tutto sommato, in attacco la differenza la fanno gli esterni che, soprattutto nei primi 20 sopraffini minuti di gara mettono alle corde la rinnovata compagine senese con percentuali dal campo equatoriali. Il 9/14 (64%) da oltre l’arco dei 6.75 è una sentenza anticipata, come pure il 50% totale dal campo in cui spicca un Carlos Arrojo indifendibile, nel senso che è praticamente impossibile da contenere nelle più disparate soluzioni offensive in dotazione nel suo immenso background tecnico. E quando anche Domercant colpisce con svizzera precisione dalla distanza per Siena si fa davvero dura. Si va al riposo sul meno 18. Che diventa meno 10 dopo appena 1’53” del terzo quarto. La Mens Sana opta per l’effetto sorpresa e ci riesce. Ma l’effetto è effimero perché i turchi rinsaldano le fila erigendo un muro sul confine della doppia cifra di margine. È qui che si esalta Hackett che prende per mano una squadra la cui (limitata) esperienza europea si tocca con mano nel momento topico del match. Fa tutto lui, cerca gli accoppiamenti con i rudi lunghi turchi per batterli metodicamente nell’uno contro uno andando a destra, ma dall’altra parte bastano un paio di missili dalla lunga di Gordon e ancora Domercant per mantenere le distanze. La tripla del redivivo Ress al 39’ accende per qualche secondo il Pala Mandela (71-78), ma a quel punto si gioca per limitare la differenza canestri. Ma poi, servirà?
PAROPAGELLE
PUBBLICO. Mens Sana = Siena recita lo striscione dello sparuto gruppo ultrà mensanino in curva. Non accettano la rinnovata vocazione regionale della loro squadra e la transumanza nella vicina Firenze. Fanno sciopero, non cantano nei primi venti minuti e la squadra piomba sotto di diciotto lunghezze. Irrecuperabili contro questo Galatasaray, con questa Siena. Poi nel secondo tempo l’atmosfera si riaccende, ma è poca roba, pochissima, in confronto al calore e alla rabbia che il PalaSclavo sapeva trasferire alla squadra in “certe notti” europee di Eurolega. Lo ha detto anche Ataman, coach del Gala ed ex Siena, a fine gara. Un esempio. Avete presente la prima fila del Palasclavo dietro le due panchine? Da brividi. Ecco, a Firenze dietro alla panchina di Marco Crespi (buon lavoro coach!) c’è un anonimo gruppetto di giapponesi che in base alle espressioni (anzi, espressionE) dei loro volti ci vien da pensare che fossero lì (per caso) e per la prima volta ad assistere a una partita di basket. Pubblico delle grandi occasioni, ma anonimo. Leggenda vuole che siano state distribuite centinaia di biglietti alle scuole fiorentine per coinvolgere la piazza. Insomma, oltre all’esperienza europea della nuova Mens Sana, manca anche il fattore campo. Troppo. I canturini a Desio riuscirono nella titanica impresa di far più casino che al Pianella allestendo una curva che sembrava quasi quella di uno stadio (Cremascoli dixit). Per ora l’esperimento (obbligato) Firenze è da rivedere. Rimandato.
DANIEL HACKETT. Solita grande partita la sua: 26 punti con 10/11 da 2 e solito ruolo da “eroe” che tanto gli piace e tanto piace ai suoi tifosi. Insomma quello che voleva quando ha rifiutato un lauto ingaggio dall’Olimpia per restare nella “sua” Siena. Ragioni di cuore o anche un pizzico, come dire, di sano egoismo? Non lo diciamo, non lo sappiamo. Chiara, comunque, la sua strategia: mettersi in luce in Eurolega e provare a seguire l’azzurro Datome dall’altra parte dell’oceano. Di questo passo (e con queste medie) ce la farà sicuramente. Glielo auguriamo ovviamente. Con la valigia in mano.
IL TABELLINO
SIENA-GALATASARAY 75-84 (16-20, 33-51, 52-63)
SIENA: Viggiano 10, Hunter 6, Cournooh 2, Rochestie 3, Carter, Ress 6, Ortner, Nelson 6, Udom ne, Hackett 26, English 2, Green 14. All. Crespi.
GALATASARAY: Erceg 15, Gordon 18, Markoishvili 2, Jawai, Akyol 3 Aldemir 8, Macvan, Arroyo 21, Guler, Arslan, Dudley 6, Domercant 11. All. Ataman
Foto http://www.menssanabasket.it