Volley A1 Maschile – Dalle parti di Perugia si gongola per la soddisfacente vittoria per 3-1 contro la CMC Ravenna di Marco Bonitta. Così l’ha vissuta il nostro consueto commentatore, il numero 13 per capirci, che è su di giri per la prestazione del giocatore che porta sulle spalle questo numero speciale: “Goran, capitano mio capitano. Che partita che hai tirato fuori. Un fuoriclasse, come molti numeri 13”. Gli danno ragione un po’ tutti i colleghi rimbalzanti, infatti, ieri Goran Vujevic è stato autore di una prestazione sopraffina e le sue invenzioni hanno segnato il corso della partita della Sir Safety. “Non che sia stato semplice – continua il nostro commentatore – Ravenna è una bella squadra, e abbiamo rischiato di ‘buscarle’ soprattutto dopo la loro grande rimonta del terzo set. Poi è stato provvidenziale l’ingresso di Adriano Paolucci, anche lui manine d’oro, il suo ace finale mi ha fatto esplodere di gioia”.
La cronaca del match ha visto il Block Devils sempre in avanti fin dalle prime battute con il tandem Mitic-Atanasijevic in grande spolvero, l’onda serba delle passate stagioni formata da Petric e Vujevic sta diventando un vero tsunami dopo l’arrivo degli altri due connazionali. Il primo set si è chiuso con un muro di Buti (24-26), anche lui pienamente ritrovato dopo lo stop per infortunio; mentre nel secondo si è accesa la stella di Vujevic che, oltre ad aver chiuso in attacco il set (23-25), ha mostrato colpi incredibili e imprendibili per la sempre attenta difesa di Ravenna. Nel terzo gli animi si sono accesi, e i caratteri più focosi si sono scambiati qualche occhiataccia sotto rete degna delle fiamme di Mila e Shiro. Ravenna ne ha approfittato lasciando la guidadella squadra a Klapwijk, dopo che Cebulj si era dovuto fermare per un infortunio. Nel quarto set invece la Sir si è dimostrata cinica e fredda, così come la vuole Kovac, e ha portato a casa i tre punti che valgono il quarto posto solitario in classifica.
Per le paropagelle proviamo a immaginare i giocatori come fossero delle automobili, non sono un’esperta di motori e so esprimere malapena un giudizio estetico, ma proviamo a divertirci con le associazioni.
Goran Vujevic. Proviamo a tracciare il profilo del capitano della Sir Safety: 40 anni, una vita nella pallavolo, medaglie olimpiche e una classe infinita. Il dolore che ha vissuto di recente è di quelli che tolgono la voglia di fare qualsiasi cosa, ma lui no. Si è messo giù, riprendendo confidenza col pallone e con i suoi tocchi, contro Ravenna ne ha mostrati di stupendi, 13 punti di cui un ace e due muri; ma non basta per la perfezione e Vujevic brilla anche in ricezione, 90% di positiva e 71% di perfetta. Ditemi, dove si trova un giocatore così?! In gioielleria forse, e su un piedistallo. Le auto così di solito hanno un colore rosso fiammante di passione. #Ferrari
Adriano Paolucci. Il “Monster” della Sir Safety è un tipo mite, sempre sorridente, disponibile. Ma quando entra è un guerriero con la G maiuscola e anche ieri sera ha timbrato il suo ingresso nel quarto set con un paio di magie che lasceranno il segno nella memoria: il secondo tocco sul (23-22) e poi l’ace finale che strappa applausi. Per l’affidabilità e la sicurezza, gli attribuisco il paragone con l’auto che – secondo me – è quella che più gli somiglia, quella che non sbagli mai. #Golf
Aleksandar Atanasijevic. Il giorno in cui ci stancheremo di scrivere le sue lodi probabilmente sarà il giorno in cui deciderà di appendere le ginocchiere al chiodo. L’opposto serbo ha chiuso a terra 23 palloni anche ieri sera, 2 muri, 2 ace e il resto in attacco. Ha sempre il sorriso sulle labbra e il suo animo guascone spesso fa imbestialire le tifoserie che lo fischiano, ma lui non si scompone, incita se stesso e la squadra e quando scaglia quei diagonali stretti zittisce tutti. Quando passa lo senti e non puoi non fermarti a guardarlo, sfavillante e potente, una vera #Maserati
Niels Klapwijk. L’opposto nazionale olandese, così come l’anno scorso, non è sempre al top della condizione e anche le sue partite hanno alti e bassi, però quando si sveglia si fa sentire, e come. Il muro di Perugia ha avuto qualche difficoltà ad intercettarlo e lui passa 9 volte (45%), poi mette in tasca anche due ace e un muro. Dignitosissima prestazione per un giocatore che, lascia il segno, ma pensi sempre possa dare di più. Nel nostro personale parco auto lo vedo bene nella classe delle medio-grandi. #MiniCooper
Klemen Cebulj. A qualcuno potrebbe restare il dubbio che se fosse stato sempre in campo il match sarebbe potuto andare diversamente. Nonostante sia tornato nel finale, la sua assenza nelle fasi decisive si è sentita. Miglior realizzatore dei suoi, 17 punti (15 in attacco, con 1 muro e 1 ace) sono tanti e certo la difesa della Sir ha trovato più di una difficoltà a contenerlo. Sicuramente è una delle freccie più preziose nell’arco di Bonitta e la sua resa in strada è sempre più che sufficiente, come una bella #AudiSportiva.
TABELLINO
CMC Ravenna – Sir Safety Perugia 1-3 (24-26; 23-25; 25-22; 23-25)
Durata Parziali: 29’, 29’, 33’, 41’. Tot.: 2h 12’
CMC RAVENNA: Toniutti 2, Klapwijk 11, Cester 10, Mengozzi 10, Tillie 16, Cebulj 17, Bari (libero), Patriarca, Koumentakis 10, Cricca, Kauliakamoa. N.E: Jeliazkov, Goi (libero). All. Bonitta, vice all. Lucchi.
SIR SAFETY BANCA DI MANTIGNANA PERUGIA: Mitic 4, Atanasijevic 23, Buti 6, Barone 7, Petric 12, Vujevic 13, Giovi (libero), Cupkovic 2, Della Lunga, Semenzato 2, Paolucci 2. N.E.: Fanuli (libero), Della Corte. All. Kovac, vice all. Fontana.
Arbitri: Sampaolo – Padoan
RAVENNA: 17 b.s., 6 ace, 48% ric. pos., 36% ric. prf., 50% att., 10 muri.
PERUGIA: 11b.s., 7 ace, 62% ric. pos., 41% ric. prf., 47% att., 12 muri