Nel 2007 Anthony De Mello pubblicò il saggio Messaggio per un’aquila che si crede un pollo, in cui spronava a prendere consapevolezza del proprio valore per essere felici. Thomas Beretta deve aver colto il messaggio, perché in pochi mesi è passato da “pollo” di A2 (il migliore – per inciso) ad “aquila” di Casa Modena, volando alto sopra la rete con la Nazionale. Barba incolta – e non è casuale, leggere per credere – 205 centimetri plasmati dal lavoro in palestra (si direbbe pronto per un calendario, e chissà…), un “credo sportivo” che dimostra che Thomas conosce la regola fondamentale del successo: non basta essere bravi, ci vuole (anche) testa. Se è vero che i buoni princìpi vanno sempre a buon fine allora Beretta si è incamminato sulla strada giusta.
La tua definizione di pallavolo?
Prima di essere un lavoro è una passione, uno stile di vita che ti collega ad un mondo quasi a sé.
Quando hai iniziato a giocare?
A 15 anni.
Il momento più bello della tua carriera?
Dagli ottavi degli Europei di quest’anno alla vittoria della semifinale (la finale è stato un bel momento ma non è finito come avrei voluto).
Il punto più importante che hai fatto?
Quello che mi ricordo? Gara-2 contro Corigliano ai playoff. Muro sul 14-13 per noi.
Il trofeo che vorresti conquistare?
Olimpiade, senza dubbio.
Per chi o che cosa rinunceresti alla pallavolo?
Per qualcosa che riuscisse a darmi le stesse emozioni. Per qualcuno non so se lo farei. Se dovesse mettermi di fronte a questa scelta vorrebbe dire che non è la persona giusta.
Che musica ascolti prima di entrare in campo?
Nulla in particolare, di solito le mie canzoni preferite per rendermi di buon umore.
Il tuo idolo sportivo?
Il “pelato” Andrea Sala.
La tua qualità fisica migliore.
La barba.
La qualità morale che ammiri negli altri.
L’onestà e l’amicizia.
Un pregio e un difetto del tuo carattere?
La grinta e la determinazione. Per entrami direi.
L’ultima volta che hai pianto?
Un moscerino nell’occhio vale?
Il tuo vizio peggiore?
La pulizia e l’ordine in casa.
La pazzia più grande fatta per amore?
Una fonduta di cioccolato.
Cosa ti conquista di una donna?
Il carattere.
Hai mai tradito?
No certo.
Faresti un calendario nudo?
Be perché no? Dipende dal motivo, ma potrebbe essere divertente.
Cita una massima sportiva.
Il talento ti fa vincere una partita, l’intelligenza e il lavoro di squadra ti fanno vincere un campionato.
Se fossi una città saresti…
Berlino (Milano me l’ha già fregata Gallo – leggere “Il 25° punto” di Andrea Galliani per credere, ndr).
Se fossi un film saresti…
Blow
Se fossi un libro saresti…
La Miscellanea di Schott.
Se fossi un cibo saresti…
Un tramezzino.
Se fossi un animale saresti…
Una tartaruga.
Per che cosa vorresti essere ricordato?
Per essere stato un grande sportivo. Mi piacerebbe andare su Sfide – ahahah
Svela una battuta da spogliatoio.
“Chi? Sto cazzo!”. Cit. Sala e Quesque.
foto©Zanutto