di Roberto Sanvito
Eurolega Basket Maschile – Trenta punti ai campioni d’Europa nel giorno del suo compleanno. L’Olimpia Milano spegne le 78 candeline dando una severa lezione alla squadra che negli ultimi due anni ha vinto l’Eurolega con una prestazione perfetta, sicuramente la migliore e la più trionfale dell’era Armani, fin qui davvero povera di soddisfazioni e di vittorie solo lontanamente paragonabili a quella di giovedì sera contro i greci del Pireo. Spanoulis soffre la staffetta che gli riserva Luca Banchi. Prima Daniel Hackett poi addirittura Bruno Cerella fanno venire l’orticaria al fenomeno dell’Olympiacos che perde fiducia mano a mano passano i minuti, s’innervosisce e chiuderà a otto punti, gli stessi segnati all’intervallo lungo. Il declino del numero 7 biancorosso coincide con quello della sua squadra che parte bene, domina nel pitturato con Simmons e sfrutta qualche amnesia dell’EA7 che perde sette palloni nei primi dieci minuti concedendo 21 punti agli ospiti. Un’enormità rispetto a quanto saprà fare poi nei restanti trenta minuti quando i punti segnati dall’Oly sono proprio trenta, uno al minuto, sudati fino all’ultimo contro una difesa molto ben organizzata (e qui la mano di Luca Banchi è indiscutibile…) che non va fuori giri contro la proverbiale circolazione di palla dei greci, forse tra i migliori in Europa a farla girare da un lato all’altro del campo. La squadra si “aiuta” e anche quando Spanoulis trova l’uomo libero per il tiro più pulito, i ferri del Forum spesso e volentieri dicono di no. E l’attacco? Se dietro le cose funzionano poi è tutto più semplice. È una vecchia regola della pallacanestro. Se poi hai un Langford che fa 5/6 da 3 e che comincia a segnare nel primo quarto e va avanti fino alla fine senza mai smettere, tutto assume i crismi della perfezione. Poi c’è Hackett, che ringhia e alza pure i gomiti contro sua maestà Spanoulis e poi dà la spallata all’Olympiacos ad inizio del terzo quarto. L’ex senese gioca con energia e cattiveria, difende, segna e fa segnare, il pubblico gradisce e lo segue. È già un leader, un idolo, insomma il suo passato in Toscana, le sue dichiarazioni al vetriolo di qualche mese fa non se le ricorda più nessuno al Forum. Domenica, quando a Milano arriverà la sua Montepaschi vedremo le reazioni. Tante cose buone anche da chi nel tabellino sembra passare in secondo piano. Lawal, ad esempio, è il guardiano del pitturato che l’EA7 cercava. Da lì non si passa, Spanoulis compreso. Vince, anzi stravince, il duello con Bryant Dunston, l’ex varesino che gli contese lo scorso anno la palma del miglior “cinque” del campionato italiano. Sostanziosa anche la prova di Melli, ma non è una novità quest’anno anche se a questi livelli, vederlo così, significa un altro gradino scalato verso la crescita definitiva. Poi c’è Cerella. Gentile deve dare forfait per un virus intestinale e allora c’è spazio anche per l’altro ex varesino che si esalta contro Spanoulis e piazza pure la bomba del +30 che fa venire giù il Forum. Nella serata dei guerrieri c’è posto anche per lui. La chiosa la offre Adriano Galliani, senza cravatta gialla d’ordinanza e senza Barbara Berlusconi alle calcagna. Qualcuno dalla tribuna stampa gli chiede un parere volante mentre se ne va e lui fa segno con le mani, “Perfetto, no, di più…”. Ride come avesse vinto una Champions. Ma ancora più significativi sono i cento tifosi fuori dal Forum ad attendere l’uscita dei giocatori. Scene del genere, forse, non se ne vedevano dall’ultimo scudetto quando ancora non c’era l’euro. Un’ultima cosa: contro il Barcellona si giocherà al Forum. Ma in anticipo, mercoledì 19 marzo. Resta confermato, a febbraio, il mini-esilio a Desio per il Malaga.
EA7 MILANO-OLYMPIACOS PIREO 81-51 (16-21, 39-32, 63-40)
MILANO: Gigli ne, Cerella 5, Melli 3, Hackett 17, Kangur, Langford 29, Samuels, Toure, Wallace 2, Lawal 10, Moss 2, Jerrels 13. All. Banchi
PIREO: Dunston 3, Spanoulis 8, Perperoglou 3, Sloukas 7, Collins, Simmons 6, Begic, Printezis 12, Agravanis, Mantzaris 7, Katsivelis, Lojeski 5. All. Bartzokas