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RUBRICA – #Vattelapijàindercesto: caduta Siena e quella wild card lontana….

LA DISCESA LIBERA DEL MONTE

Questa settimana cominciamo parlando della situazione della Montepaschi Siena che oramai ha metabolizzato l’addio di Daniel Hackett. In negativo. Ed è normale che così fosse. Tutto il bene che ha fatto il suo innesto a Milano, ovviamente ha tolto a Siena, di cui era l’anima e il cuore pulsante.

Ebbene, dopo la reazione di nervi, di muscoli, di difesa dura a Sassari, tre giorni dopo la beffa di Firenze contro Malaga e nel pieno della trattativa (a dire il vero già conclusa) con Milano, ora la Montepaschi sta subendo il duro contraccolpo e toccando con mano quanto dura potrà essere questa stagione soprattutto fino a quando dovrà dividersi con una competizione impegnativa quale è l’Eurocup, fatta di lunghe trasferte, snervanti che ti succhiano energie e chissà quanti stimoli possano dare a una società e a una piazza abituata a ben altri palcoscenici continentali. Tanto per fare un esempio, il viaggio dalla Malpensa ad Haifa, in Israele, via Tel Aviv, è cominciato lunedì mattina ed è durato dieci ore. Un massacro. Ieri l’allenamento, questa sera la partita contro il Maccabi (quello di Haifa s’intende…) poi il ritorno a casa giovedì in serata. Cinque giorni – compresa Cremona – in giro tra viaggi in pulmann, hotel ed aerei per una competizione che interessa poco e, per di più già tutta in salita dopo le sconfitte in casa con Khimki e a Nymburg.

Ebbene, tra Coppa e campionato la squadra di Crespi ha perso le ultime quattro sfide, l’ultima, domenica, a Cremona contro la Vanoli, non fa più parte del gruppo delle prime e, visto il trend, difficilmente le cose potranno migliorare.

 

WILD CARD? NON ILLUDETEVI…

Così ha detto Gianni Petrucci, il numero uno della Federazione Italiana Pallacanestro, in una lunga intervista pubblicata ieri sul Sole 24 Ore in cui ha parlato di tutto il movimento sottolineando però le difficoltà di “rimediare” in extremis un invito alla massima rassegna mondiale in programma a settembre. E se lo dice lui…

Ci stiamo lavorando, aggiunge Petrucci, ma a quanto pare le possibilità di esserci sono molto limitate. Per l’ufficialità dobbiamo pazientare ancora qualche giorno. La decisione definitiva è prevista per sabato 1 febbraio; quattro sono i posti disponibili che, secondo le previsioni, sarebbero già “prenotati”. In Europa è difficile da scalfire il potere politico (e sportivo) della Russia (bronzo a Londra 2012), quello economico della Turchia (Turkish Airlines è main-sponsor dell’Eurolega, Beko di alcuni campionati nazionali tra cui il nostro), mentre in Grecia – che a differenza dell’Italia non ha mai fruito di una wild card – già due televisioni si sono assicurate i diritti della manifestazione con nove mesi di anticipo. La quarta wild-card (extra-europea) andrà al Brasile che tra giugno e luglio organizzerà i mondiali di calcio e nel 2016 le Olimpiadi. Senza dimenticare la Cina, anch’essa in lizza e che può portare in dote un seguito di telespettatori potenzialmente enorme. Con tutto ciò che ne consegue.

Insomma, a meno di miracoli dell’ultima ora e di qualche “magheggio” dobbiamo farcene una ragione ed assistere ai Mondiali di Spagna settembrini dalla poltrona. Peccato perché dopo le imprese dei ragazzi di Pianigiani a Slovenia 2013 si era improvvisamente riacceso l’amore per l’Italbasket e una partecipazione anche ai Mondiali, magari schierando la squadra al completo con tutta la batteria Nba e figliol prodighi vari, avrebbe dato ulteriore impulso alla passione degli appassionati della palla a spicchi.

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