Ha cambiato campionato, ha cambiato maglia, ha cambiato numero. Sul grigio del Belogorie Belgorod sopra il numero 14 c’è scritto Травица, ma è sempre lui: Dragan Travica. L’inverno russo non ha raffreddato il suo temperamento: istintivo e combattivo, è stato accolto con calore mediterraneo dai sostenitori del Belgorod. Di se stesso dice “Sono molto selettivo ed esigente, anche con me stesso”: perfezionista di natura, amato dai tifosi per la sua schiettezza, odiato per le sue dichiarazioni poco diplomatiche. Lui, francamente, se ne infischia. E vince (Supercoppa e Coppa Russia).
Questi sono i suoi 25 punti: per ridere e riflettere. Alcuni vi spiazzerano… Buona lettura!
La tua definizione di pallavolo?
Quella palla non cade, non cade, non cade! Oppure… dai, cazzo, cadi!
Quando hai iniziato a giocare?
A tredici anni.
Il momento più bello della tua carriera?
Credo debba ancora arrivare.
Il punto più importante che hai fatto?
Ho fatto un punto di… faccia, nel senso che l’attaccante avversario mi ha centrato in pieno, non ho fatto in tempo a schivarla. Appena mi sono rialzato i miei compagni festeggiavano abbracciandomi. La palla era andata miracolosamente nell’angolino del campo avversario con una velocità che ha lasciato tutti di sasso. Pure a me, nel senso che ero stecchito per terra. Non è il più importante ma almeno vi faccio ridere un po’.
Il trofeo che vorresti conquistare?
Cazzo, l’argento europeo mi manca!
Per chi o che cosa rinunceresti alla pallavolo?
Per me stesso.
Che musica ascolti prima di entrare in campo?
Di rado mi metto le cuffie mentre vado al palazzetto. Mi piace sentire l’atmosfera del momento, anche quando è rumorosamente silenziosa. In spogliatoio poi c’è sempre qualche tamarro (compreso me, a volte) che accende la cassa. Ultimamente va di moda la musica, per intenderci, da DJ.
Il tuo idolo sportivo?
Mio padre.
La tua qualità fisica migliore.
Resistenza.
La qualità morale che ammiri negli altri.
Non so se esiste un termine adatto, comunque, la capacità di non scendere (a parte in amore) a compromessi. La chiamerei integrità d’animo. Rarissima al giorno d’oggi.
Un pregio e un difetto del tuo carattere?
Pregio: affidabile. Difetto: a volte penso troppo.
L’ultima volta che hai pianto?
Quando mi sono reso conto che stava finendo qualcosa. Il ‘quando’ preciso non ve lo svelo, sono timido.
Il tuo vizio peggiore?
I dolci. Siete capaci di finire un intero pacchetto di M&M’s voi?
La pazzia più grande fatta per amore?
Sono andato fino in Australia. Completamente pazzo. Ma è stato unico.
Cosa ti conquista di una donna?
Per me parte tutto dagli occhi. Deve avere quel tipo di sguardo che sa andare oltre la superficie, dritto dentro l’anima. 20% angelo e 80% diavolo, con i piedi per terra e che non ha paura di trovarsi un po’ di grasso sotto le unghie. Vin Diesel dixit.
Hai mai tradito?
Ma farvi un po’ di cavoli vostri??? :-)))
Faresti un calendario nudo?
No e poi ho tutto tranne gli addominali
Cita una massima sportiva.
La motivazione vincerà quasi sempre sul semplice talento.
Se fossi una città saresti…
Karpathos per il mare, Miami per l’atmosfera, Tokyo per la pulizia, Sydney per la gente, Roma per il cibo, Santa Monica per il clima, Las Vegas il sabato sera, San Gimignano per dormire bene. Scusate ma una è impossibile dai!
Se fossi un film saresti…
Rocky IV.
Se fossi un libro saresti…
Il piccolo principe. Pieno di significati semplici quanto profondi.
Se fossi un cibo saresti…
Un bacio di dama. Sotto la doppia corazza c’è un’anima dolce da gustare.
Se fossi un animale saresti…
Un delfino. Mi trasmette energia e felicità.
Per che cosa vorresti essere ricordato?
Non per forza per un successo, ma per il modo con cui quel successo è stato ottenuto.
Svela una battuta da spogliatoio.
Post-allenamento, in spogliatoio ci si fa la doccia, la porta è aperta e nel corridoio c’è un intenso via-vai: “Oh, chiudi la porta dai” – “Cos’è, sei frocio?”. Se mi firmano la liberatoria la prossima volta vi dirò chi sono i protagonisti.