Volley Maschile A1 – Il 69° campionato di Serie A1 maschile è finito, lo ha vinto la Cucine Lube Banca Marche Macerata vincendo 3-1 (25-22, 22-25, 21-25, 33-35) gara 4 contro la Sir Safety Perugia chiudendo la serie delle finali scudetto con tre partite vinte e una persa.
L’ultimo atto della stagione si è consumato al Pala Evangelisti di Perugia, culla della pallavolo cittadina e teatro di gloriose vittorie al femminile – ricordate la Despar Sirio (?!) – e oggi palcoscenico di una nuova generazione di amanti della disciplina che sono letteralmente impazziti per la squadra di casa, ma hanno sempre dimostrato di apprezzare gli avversari.
La Lube Macerata di Alberto Giuliani è stata più brava e più lucida in gara 4, chiudere con un muro il quarto set 35-33 è roba da strateghi, una battaglia psicologica fatta di cambi palla e nervi tesissimi, ma anche di occhi lunghi per valutare ogni possibile variabile.
La cronaca della partita racconta di una Sir Safety che è partita come un dardo scoccato di Robin Hood, dritta e precisa verso l’obiettivo, ovvero vincere il primo parziale 25-22 offrendo una pallavolo di altissimo livello con un Goran Vujevic ispirato e magico in certi tocchi, i numeri dicono che ha messo giù 6 palloni su 7 in attacco (75%) e tutti di pregevole fattura. Atanasijevic picchia forte da prima e da seconda linea, Buti chioda due muri e il resto viene da sé. Piuttosto stordita Macerata, con Giuliani costretto a togliere Parodi per Kovar, mossa che sarà azzeccatissima per il resto della partita, e con Baranowicz non ancora sui giri giusti. Al rientro in campo l’inerzia cambia, il palleggiatore di Macerata inizia a carburare, le braccia di Zaytsev a frollare e il muro a crescere; così la Sir viene lasciata sul posto, pesano gli errori al servizio (sei) e il muro non trova la palla, poi rimonta fino al 20-20 ma il set finisce comunque nella mani della Lube (22-25). Replica nel terzo, inizio controllato con nessuna della due che vuol fare la parte della lepre e quando gli ospiti ci provano, con Buti al servizio Perugia trova la rimonta dal 9-11 al 12-11. Come in un declivio il parziale scivola nelle mani della Lube che chiude 25-21 grazie ad attacchi stratosferici di Kovar (5 punti) e Zaytsev. Baranowicz non ha usato quasi per niente i centrali, ancora. Ma i due serbi sono pronti per i quarto set, e infatti sono loro gli artefici del capolavoro che la Lube confeziona nel corso del parziale e soprattutto durante i lunghissimi vantaggi. Stankovic messe a terra 4 muri (per un totale di 5) e Podrascanin due, ma soprattutto piazza sei attacchi vincenti che avrebbero scosso chiunque. La Sir Safety, forse stanca dopo la lunga serie di semifinali contro Piacenza, ha subìto il prepotente ritorno di Macerata, anche se….
Ci sono un paio di ‘anche se’, infatti, dobbiamo raccontare di un paio di decisioni arbitrali, che se fischiate diversamente avrebbero forse consentito alla Sir di disputare il tiebreak e chissà. Con i se e con i ma la storia non si scrivere, e il capitolo finale di questo campionato si chiude con il terzo scudetto della Lube.
La pallavolo, per chi la vive sul campo, per chi la racconta ma anche per chi la vede per la prima volta è uno spettacolo irripetibile, un’emozione incontrollabile come fare l’amore per la prima volta con una persona per cui è perso la testa. Per per paropagelle prendo in prestito i testi di alcune grandi canzoni d’amore.
ALEKSANDAR ATANASIJEVIC. Parte del prodigio che si è compiuto a Perugia è certamente merito dell’opposto serbo. Anche in gara 4 ha detto il meglio di sé, tutto quello che aveva, cioè: 24 punti totali, di cui 1 ace, 2 muri e 21 punti in attacco. Ha difeso e tenuto alto il morale, e anche quando trovava davanti le mani del muro continuava a picchiare forte, perché sa che il tifo gli perdona tutto quel che fa. Solo una cosa potrebbero non sopportare: che il prossimo anno se ne vada, ma pare di no. #CuoreMatto
GORAN VUJEVIC. Come descrivere un uomo la cui carriera sportiva è stata cristallina in passato e continua oggi a risplendere di una luce così accecante. La stagione è iniziata con un dramma personale il cui dolore si legge ancora negli occhi, ma c’è un sorriso che non si spegne mai al Pala Evangelisti ed è quello di suo figlio che ha guidato il papà e gli altri Block in questi mesi bellissimi. Vujevic è ‘na cosa ca me fa nnammurà della pallavolo ogni volta che vedi giocare, in gara 4 ha disputato un primo set da applausi, e ha chiuso con 11 punti in attacco (50%) e un ace, ma soprattuto con uno stratosferico 75% in ricezione (54% di perfetta). Non c’è altro da dire, #TuSiNaCosaGrande
SLOBODAN KOVAC. L’allenatore non è solo colui che mette in campo i giocatori, è colui che li forma e li trasforma a suo piacimento per raggiungere un obiettivo: vincere. Boban, come lo chiamano qui, è riuscito a fare questo: ha preso una squadra fatti di atleti da lui selezionati, li ha fatti diventare il tipo di giocatori di cui lui aveva bisogno e li ha condotti fino a traguardi insperati. Lui sapeva che sarebbe successo, lui è un vincente e crede solo nella possibilità di migliorarsi, questa convinzione lo ha portato lontano e lo porterà ad allenare l’Iran. Ma il merito più grande di Kovac è di aver costruito intorno alla Sir Safety un movimento di persone che si sono innamorate di lui e della squadra, un binomio fortissimo, inscindibile che fa pensare che in fondo, non ci lasceremo mai, #UnCorpoEUnAnima
SIR SAFETY PERUGIA. Chi non ama Cenerentola?! La Sir è la perfetta incarnazione della favola di una la squadra che in pochi davano per favorita ma che lottando conquista in una stagione – la seconda nella massima serie – in ordine cronologico: finale di Coppa Italia, terzo posto in campionato, qualificazione alla Champions League, e finale scudetto. Capolavoro! E’ troppo bello per essere vero, la gente di Perugia non ci crede ancora e ringrazia per le emozioni regalate e nonostante la sconfitta finale sono tutti intorno ai Block Devils e la voglia di abbracciarli è forte. Non è finita qui, è solo un arrivederci al sogno tricolore, questi ragazzi sanno di potercela fare. #Can’tTakeMyEyesOffOfYou
Marko Podrascanin. La sua apertura alare fa ricordare quella di un albatros e le sue lunghissime leve hanno, di fatto, consegnato lo scudetto nelle mani Lube. L’ultimo muro su Atanasijevic ha fatto crollare il mondo addosso a Perugia, in totale ne ha messi giù 3 di muri, corredati da 6 attacchi (67%) e un ace, per un totale di 10 punti e un tabellino niente male per una finale scudetto. Eletto migliore, migliore di tutti, costante infatti la sua massiccia presenza e ogni attacco e muro è uno squillo fortissimo, troppo facile per lui #TheBest
Jiri Kovar. Come il coniglio uscito dal cappello, lo schiacciatore italiano è stato la magia di Giuliani. Ha offerto una prestazione matura e concreta, sicuro in ricezione (46% di positiva), incontenibile in attacco 12 punti (50%) e molto attento a muro con 2 punti. Le sue battute hanno fatto male (1 ace) e a dispetto dell’aspetto gentile, così amabile, è stato una vera tigre in gara 4. Bravo, #TheWayYouLookTonight
Alberto Giuliani. I bottoni della camicia momenti schizzano via da quanto gonfiava il petto dall’orgoglio. Voleva andarsene, è restato e ora questo palasport non ha più pareti che possano contenere la sua gioia. Ha ricominciato dalla panchina per vincere questo scudetto, ha fatto ruotare i suoi giocatori come i giostrai esperti e li ha portati sul tetto dell’Italia. Complimenti al coach, anche per la sua tenacia. #IlCieloInUnaStanza
LUBE BANCA MARCHE MACERATA. Alla fine se lo è preso con i denti il terzo scudetto. I giocatori, dopo la Coppa Italia, avevano chiesto ad un Alberto Giuliani dimissionario di restare promettendo il taraflex tricolore al Fontescodella. Lo hanno fatto, con una serie play off quasi perfetta perdendo solo una partita – gara 2 contro la Sir -, prima il vuoto. Che la Lube fosse una schiacciasassi si sapeva e Perugia è stata il pezzettino di marmo durissimo che se schizza via manda in tilt il motore. Non è successo in finale e allora è giusto che nelle notti fantastiche della pallavolo gli schiacciatori biancorossi arrivino a toccare il cielo e che lo facciano per davvero, gridando allo scudetto….#TiPortoViaConMe
SIR SAFETY PERUGIA – CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA 1-3 (25-22, 22-25, 21-25, 33-35)
SIR SAFETY PERUGIA: Paolucci, Atanasijevic 24, Buti 10, Barone 3, Petric 18, Vujevic 12, Giovi (L), Mitic, Della Lunga, Semenzato 2 NE Della Corte, Fanuli (L), All. Kovac.
CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Baranowicz 3, Zaytsev 18, Stankovic 7, Podrascanin 10, Kovar 15, Kurek 14, Henno (L), Parodi 4, Monopoli NE Patriarca,Martino, Giombini. All. Giuliani
ARBITRI: Cipolla, Pasquali .
NOTE – durata set: 28′, 28′,28′, 45′ tot: 2h 09
SPETTATORI: 4600
CIFRE:
PERUGIA: 21 b.s., 3 ace, 56% ric. pos., 32% ric. prf., 45% att., 9 muri.
LUBE: 21 b.s., 5 ace, 53% ric. pos., 23% ric. prf., 48% att., 14 muri.