Volley maschile A2 – Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del Presidente della società Corigliano Volley, Gennaro Cilento.
Sono entrato nel mondo della pallavolo con grande entusiasmo. Assieme a tanta gente capace, appassionata ed amante dello sport siamo riusciti, in soli due anni, a riportare Corigliano in auge, tornando in serie A. In questi due anni, non solo abbiamo riportato in alto il nome di Corigliano, attraverso una politica societaria votata alla trasparenza, alla puntualità ed al rispetto, ma abbiamo iniziato un percorso che intende insegnare la cultura sportiva ai più giovani, ai ragazzi del nostro paese e dell’area territoriale dell’alto Jonio. Con il progetto “E’ tempo di volley” abbiamo allestito palestre nelle scuole del comprensorio coriglianese e abbiamo fatto appassionare bambini e ragazzi a questo splendido sport. Abbiamo vissuto una vera e propria favola, anche grazie all’apporto dei nostri splendidi tifosi, fiore all’occhiello della realtà pallavolistica coriglianese, come spesso rimarcato da tanti avversari, tecnici e giocatori.
Corigliano intende proseguire in quel percorso avviato all’inizio della stagione scorsa, nonostante le avversità, nonostante un periodo di crisi economica senza precedenti, che non consente a chi lavora dietro questo progetto di assicurare un futuro roseo e certo. Tuttavia, abbiamo la volontà ed il dovere di provarci, di fare sforzi ancora maggiori rispetto a quanti non ne siano stati già fatti dalla società e dai nostri partners. Abbiamo partecipato con vivo entusiasmo alle varie riunioni della Lega di cui ci onoriamo di far parte. Siamo certi che l’impegno profuso dai vertici del Consorzio Lega Pallavolo e dalla F.I.P.A.V. continuerà a tenere alto il nome di questo sport.
La passione, l’entusiasmo e la voglia di essere presenti in questo mondo, tuttavia, ha subìto un duro colpo nella giornata di domenica 25 marzo 2012. Un qualcosa che mai ci saremmo aspettati di vedere e commentare. Uno spettacolo indecoroso perché possa essere accostato ad uno sport. L’aggressione subìta dalla squadra che rappresento a Castellana Grotte, opera di elementi che definire tifosi rappresenterebbe un insulto verso tutti gli appassionati, è atto inqualificabile, inaccettabile, incomprensibile. Non è più volley quando una tifoseria appassionata non può seguire i propri beniamini in trasferta; non è più volley quando ti accorgi che alcuni facinorosi, anziché allontanati, quasi vengono spinti ad essere minacciosi nei tuoi confronti; non è più volley quando alcuni giocatori della tua squadra preferiscono non giocare perché temono di mettere a repentaglio la loro incolumità o qualcosa di più; non è più volley quando si tifa “contro qualcuno”. Non è questo il volley che voglio, non è questo il volley che vogliamo, non sono questi i valori che i nostri tecnici intendono insegnare ai piccoli campioni del futuro, non è questo ciò che ci ha resi diversi e puliti rispetto agli altri!
Ciò che fa più male, e che per certi aspetti stupisce, è che soltanto pochi giorni fa avevamo condiviso proprio con Castellana l’invito della Lega di fare un passo indietro e di soffocare qualsiasi focolaio di violenza. I fatti di domenica, invece, aggravano una situazione d’allarme, purtroppo, non più sporadica.
Auspico, pertanto, un intervento deciso delle Autorità Sportive competenti, affinché, con ogni mezzo a loro disposizione, vengano stigmatizzati tali indecorosi comportamenti. Mi auguro che tutti coloro i quali non vogliono bene alla pallavolo siano al più presto isolati e che chi ama questo sport venga tutelato.
Al termine dell’incontro di Castellana Grotte, Corigliano ha perso; ma gli avversari non erano degli atleti, bensì gente violenta, non sportiva, lontana da quel concetto di lealtà sportiva che, ne sono certo, appartiene a noi così come ad una società storica e blasonata qual è Castellana Grotte. Tuttavia, come spesso si dice in ambito sportivo, nulla è perduto, c’è una “partita di ritorno” che possiamo vincere, ma solo se si rema tutti insieme dalla stessa parte.
