Volley Supercoppa – Le “paropagelle” di Lube Volley-Piacenza. Tema: sportivi che han fatto la storia

Volley Supercoppa La Lube Banca Marche Treia vince la 19^ edizione della Supercoppa italiana, quest’anno griffata Del Monte. Chi, direte voi? L’ex Macerata, che da quest’anno si chiama Treia, il comune di neanche 10mila anime dove la società pallavolistcia ha sede e che darà il nome alla compagine allenata da Giuliani per tutta la stagione 2014/2015. Difficile abituarsi al fatto che Macerata – per questioni politiche di assenza di palazzetto – sia stata cancellata dal mondo del volley. E fanno fatica pure i telecronisti della Rai che ogni tanto incespicano in un “Mac…Treia”, continuando a spiegare che la società ha chiesto così. Con tanto di grafica televisiva che parla di “PIA” vs “TRE”. E quando Treia giocherà contro Trento? Va beh. Fatti loro. #KeepCalm and #PlayVolleyball. Vince Macerata che domina, poi subisce il ritorno e la grinta di Piacenza e poi massimizza con i centrali che han fatto la differenza. Piacenza ci fa rivedere Valerio Vermiglio in campo: e son subito scintille sotto rete. Bentornato (con il cuore).

CRONACA – Il primo set è di fatto una supremazia maceratese: il parziale si chiude con un 25-15 che lascia poco spazio all’immaginazione: Piacenza fatica in tutti i fondamentali, soprattutto in attacco e la manovra non è affatto fluida, soprattutto con i centrali, di fatto esclusi dal gioco. Mentre i meccanismi della Lube sono ben oliati da un’organizzazione di squadra che trova in Fei e Sabbi gli elementi nuovi rispetto alla passata stagione (in uscita  “un certo” Ivan Zaytsev). Per Piacenza, un miglioramento netto al servizio e in attacco  nel secondo set con Valerio Vermiglio battagliero e un Hristo Zlatanov che ritrova tutti i suoi colpi, soprattutto il mani fuori. Nel finale, che si chiude 26-24 a favore della Lube, Piacenza è sicuramente sugli scudi ma non riesce a gestire un +3 in un momento topico del set (17-20). Basta quindi un ace di Kurek per chiudere il parziale e per portare Treia (eh?!) sul 2-0. Nel terzo set, si procede punto a punto con un momento dorato per Marko Podrascanin che dimostra ancora una volta di essere uno dei migliori centrali del Mondo. Piacenza, però, approfitta di un buon turno al servizio di Massari e di un Vermiglio sicuramente più ispirato rispetto all’inizio del match. Fino ad arrivare al 16-19 con un attacco esplosivo e intelligente di Kevin Le Roux. Ottimo l’ingresso in campo di Jacopo Massari che sigla il 17-22, mentre è ancora l’opposto francese a mettere a terra il 19-24. Il set si chiude con un errore dai nove metri di Giulio Sabbi sul 20-25. Il quarto set parte con Piacenza in scia e un punto di Le Roux che va ad insaccare nel muro di Baranowicz e Stankovic vale il 4-8. Poi Baranowicz compie un miracolo come pochi se ne vedono, con un recupero fantastico e la Lube si riporta sul 7-10. L’inerzia della partita è a favore dei ragazzi di coach Radice e la dice tutta il punto del 12-15: botta incredibile di Simone Parodi e ricezione così-così di Piacenza. Vermiglio va a recuperar palla in mezzo al pubblico e Le Roux, senza paura, attacca dalla seconda linea con potenza usando le mani del muro. I piacentini si portano sul +5 (13-18) e un attacco di capitan Zlatanov sigla il 13-19. Il set si chiude con i piacentini avanti e con un tocco vincente di seconda intenzione di Valerio Vermiglio: 18-25. Il tie break parte in equilibrio totale: 3-3 con un murone di Fei sull’opposto francese e un attacco punto di Le Roux. Si cambia campo sull’8-6 a favore della Lube con Podrascanin che mette a terra un murone incredibile e replica a campi inveriti con un primo tempo che oggettivamente trova il petrolio. Il finale è nervoso con un giallo per panchina e Piacenza a recuperare terreno ma un errore di Le Roux porta Treia a 13-11. Ultimo punto dell’ex di turno: Fei mette a terra il 15-12 e la Supercoppa è di Macerata (ups, Treia…).

PAROPAGELLE

Oggi si è ritirato uno dei più grandi atleti italiani: Armin Zoeggler, all’età di 40 anni, con 6 medaglie olimpiche al collo e un’innumerevole scia di successi sullo slittino. Le “paropagelle” le dedichiamo ai grandi dello sport. A chi fa la storia o l’ha fatta.

Valerio Vermiglio – All’inizio del match fa fatica a gestire i centrali e la Lube, che invece è ben più dinamica, ha la meglio. Poi però il suo talento – intatto, badate bene – esce allo scoperto e lui non ha nessuna voglia di fare sconti, nè di scendere in campo amichevolmente. Sotto rete son scintille, le sue urla parlano chiaro fin dall’inizio. Giocarci contro non deve essere sicuramente facile. Ma per la pallavolo italiana riaverlo indietro è tanta roba. Lo paragoniamo ad un grande atleta che si è ritirato nel 1998 e che ha sempre diviso tutti per il suo carattere esplosivo e mai banale. #AlbertoTomba (Sci)

Aleksej Ostapenko – Non una grandissima serata per lui, escluso un guizzo nel quarto set che, oggettivamente, non può bastare. In attacco non fa un granchè e 2 dei suoi cinque punti li mette a terra dai nove metri. A muro non ci capisce molto contro Podrascanin. Francamente, non un bell’esordio per il russo che di strada per battere cassa ne dovrà fare e non poca. Per incoraggiamento, lo paragoniamo ad un atleta che al suo esordio fece male ma che, grazie alla fiducia datagli da mister Hellenio Herrera, diventò il simbolo del calcio sulla fascia, quello che spinge e che si sacrifica. #GiacintoFacchetti (calcio, Inter).

Kevin Le Roux – L’opposto francese fa vedere fin da subito di essere pronto per il campionato italiano. Vermiglio lo serve con continuità su entrambe le linee e alla fine metterà a terra 23 palloni con un 51% da opposto di razza. Il ragazzo ha talento, ha grandi altezze. E’ dotato. Lo paragoniamo ad un atleta della sua terra, uno che dopo aver dato calci ad un pallone facendo sognare anche chi il calcio lo odiava, ha scelto la politica sportiva. Per noi, è #MichellePlatini (calcio Juve)

Hristo Zlatanov – Ma che grinta ha sto ragazzo? Sì, ragazzo. Perchè di fatto lo è ancora. Ma con la testa di un campione, di uno che fa un primo set da buttare via per poi riprendere in mano le redini del match e accompagnando per mano tutta la squadra. Non una bella gara in ricezione per lui con tre errori punto per gli avversari. Mette a terra il 47% dei palloni che attacca. Per noi lui è un campione senza età. Uno che può assomigliare solo a se stesso: è #HristoZlatanov (pallavolo)

Marko Podrascanin – E’ una furia. Un giocatore che Macerata, ups Treia, si terrà stretto finchè potrà e che davvero non ha rivali: nè a muro, nè in attacco, nè nel tirare fuori le palle quando serve. Baranowicz lo serve bene, soprattutto quando i momenti scottano. Venti punti, 6 di questi sono muri. Per noi, lui è uno dei più grandi atleti italiani di sempre: #FaustoCoppi (ciclismo). Cioè senza rivali (lasciamo l’idea che in giro ci sia un Gino Bartali, va..)

Alessandro Fei – Non una grandissima serata in attacco, ma entra quando Piacenza sembra essere destinata a portare l’inerzia dalla sua parte. Otto punti, una percentuale di attacco bassa (33%). Sicuramente quest’anno dovrà gestirsi il campo con Sabbi. Ma, diciamocelo, per Giuliani averli entrambi è tanta roba. Lo paragoniamo ad un esperto che fa il secondo ad un giovane ma che delle volte si vorrebbe vedere in campo. Un fuoriclasse, come #RobertoBaggio

Bartosz Kurek – Il 58% in attacco basta per dire che quest’anno Kurek sarà ancora una colonna portante della Lube? Anche in ricezione il polacco fa bene con il 56% di positività. Nel suo repertorio ha tanti colpi ed è un punto fermo al quale non è possibile pensare di rinunciare. Lo paragoniamo ad un elemento imprescindibile di una squadra. #MarcoBelinelli (basket)

Michele Baranowicz – La sfida con Valerio Vermiglio è tutt’altro che facile. Per il temperamento del regista siciliano e perchè l’esperienza piacentina non è facile da gestire. Alla fine vince e se lo merita. Per l’energia che ci mette e perchè ha disposizione ben altre bocche di fuoco rispetto a quelle che stanno dall’altra parte della rete. Un giovane che ha già dimostrato di valere. #CristinaChirichella (volley)

CUCINE LUBE BANCA MARCHE – COPRA ARDELIA PIACENZA 3-2

PARZIALI: 25-15 (31’), 26-24 (31’), 20-25 (29’), 18-25 (31’), 15-12 (22’).
CUCINE LUBE BANCA MARCHE: Fei 8, Henno (L1), Parodi 12, Paparoni n.e., Vitelli n.e., Stankovic 12, Kovar, Sabbi 12, Monopoli, Kurek 15, Baranowicz 1, Podrascanin 20. All. Giuliani.
COPRA ARDELIA PIACENZA: Alletti 7, Marra (L2), Le Roux 23, Vermiglio 1, Papi 3, Ter Horst, Mario Jr. (L1), Massari 8, Zlatanov 16, Ostapenko 5, Tencati, Kohut 1, Rodrigues Tavares. All. Radici.
ARBITRI: Saltalippi (PG) – Puecher (PD).
NOTE: Lube bs 20, ace 5, muri 14, errori 15, ricezione 70% (51% prf), attacco 62%. Piacenza bs 18, ace 6, muri 5, errori 3, ricezione 52% (28% prf), attacco 49%.

Foto LubeVolley.it

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