Il Basket eravamo noi
Larry Bird e Magic Johnson. Un bianco e un nero. Uno con la maglia dei Los Angeles Lakers. Uno con quella dei Boston Celtics. Uno estroverso con l’high five come ritornello di vita. L’altro riservato, di poche parole. Erano perfetti per ribaltare “come un calzino” l’NBA negli anni ’80 quando non c’erano big sponsor e grande popolarità. Quando i biglietti dell’All star game dovevano essere praticamente regalati per non vedere in tv quelle odiose sedie vuote solitamente riservate alle discipline sportive che non si fila nessuno: “L’NBA non poteva permettersi di acquistare neanche uno spazio pubblicitario di 30 secondi per promuovere le sue partite di cartello del sabato sera sulla CBS e, in pratica, dipendeva dal network che mandava in onda un promo gratuito il giovedì”.
Di giocatori forti l’NBA ne ha avuti tanti: su tutti, il più forte era Michael Jordan, l’unico uomo capace di volare, ma ancora, Shaq O’Neil, il centro più dominante di tutti i tempi, Abdul Kareem Jabbar (miglior realizzatore dell’NBA con 38.387 punti) o Wilt Chamberlain (100 punti in una partita).
Eppure la magia che veniva creata dal duello tra i due giocatori di Lancing (Michigan, Magic) e French Lick (Indiana, Bird) non si è mai più ricostituita in nessun’altra dualità. Una rivalità, la loro, tanto grande da appartenere al mondo irraggiungibile dell’NBA e, nello stesso tempo, tanto “provinciale” da permettere a chiunque di immedesimarsi.
I due hanno giocato l’uno contro l’altro per quindici anni, indossando sempre la stessa maglia e creando quella rivalità che potrebbe nascere sui campetti di strada: una rivalità personale, fatta di evidenti diversità fisiche, caratteriali che mettono di fronte due mondi diversi, lontani. Uniti dalla palla arancione con gli spicchi. Uniti dallo sport. Che poi, se vogliamo, è la vera funzione delle discipline di squadra “e di strada” come la pallacanestro. Unire. Trovarsi. Sì perché su un campo, sotto canestro, non valgono i colori della pelle, né la predisposizione ad avere amicizie, né i soldi. Solo la voglia di giocare.
Frammenti
“E’ un peccato che Larry e io non possiamo andare avanti per sempre a giocare l’uno contro l’altro. Ho apprezzato ogni battaglia contro di lui, sia quelle vinte che quelle perse, perché quando giochi contro Bird e i Celtics giochi al meglio delle tue possibilità. Voglio ringraziare personalmente Larry Bird per aver tirato fuori il meglio di Magic Johnson, perché senza di te non sarei mai arrivato al top”. Cit. Magic Johnson
“A volte pensiamo che solo i gay possano prendere l’AIDS o che non possa succedere a noi. E invece eccomi qui, e vi dico che può succedere a chiunque. Anche a Magic Johnson”. Cit. Magic Johnson
“La sera prima dell’inizio della stagione, la squadra (di Boston) organizzò un’uscita a cena in una steak houes, ma Bird non si presentò neanche là. Era impegnato a tagliare l’erba del suo giardino”.
“Quando sei giovane ragioni così. Non ti interessa quel che è successo prima di te. Vuoi fare la storia, non hai voglia di impararla”. Cit.Larry Bird
LEGGIBILITA’: Impegnativa ma fluente
ROMANTICISMO: Altissimo. Gli amanti del basket piangeranno. Quelli che non conoscono il basket cercheranno Magic e Bird in ogni palla a spicchio che vedranno da qui in avanti.
MOLE: molto impegnativa, 422 pagine.
PER CHI E’ QUESTO LIBRO: per chi ama gli aneddoti e la pallacanestro
PER CHI NON E’ QUESTO LIBRO: questo libro può essere per tutti. Basta superare lo scoglio delle sigle, dei numerosi nomi e la mole impegnativa.