Di Valeria Sebri
La prima giornata di campionato vede una Piacenza rinnovata, schierata contro la Perugia delle grandi promesse (e scommesse di vittoria). Gli emiliani partono bene, mantenendo l’equilibrio fino a circa metà del primo set, quando poi Perugia s’impone,conquistandolo. Nel secondo Hristo e compagni urlano a tutto il Palabanca che non è questo l’ingranaggio della stagione e strappano il set agli umbri. La partita si chiude però con la vittoria di Perugia, che nel finale si allontana dagli avversari, che sembrano osservare esanimi un partenza senza ritorno. La paropagella di questo inizio di campionato fa l’occhiolino a tutta l’europa pallavolistica con cui ci apprestiamo a vivere un nuovo anno pieno di sorprese e suspance!
FERNANDO HERNANDEZ RAMOS (PIACENZA): giusto per gradire, parte in battuta con un servizio non indifferente, per poi riconfermare quella medesima carica agonistica negli attacchi successivi. E non è solo una questione di score efficace: Hernandez colpisce, ferisce e si gira verso il pubblico in visibilio. Sembra aver conquistato tutti i presenti, affascinando la platea con la potenza del suo braccio. Cosicché, quand’anche si macchia di un grave errore sul finale del secondo set, parte spontaneo un applauso, in cui permane un retrogusto di festa. Rallegriamoci dunque, con lo spirito goliardico e bontempone che caratterizza il St. Patrick Day irlandese. E’ lui la nostra #Dublino di birra e fuochi d’artificio.
HRISTO ZLATANOV (PIACENZA): la tradizione tramanda di quei sette re di cui tutti conosciamo mnemonicamente la nomea: Romolo, Numa Pompilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio Il Superbo e Hristo Zlatanov. No, nessun colpo di testa , bensì una seducente realtà: nel territorio piacentino regna ancora l’ottavo re che tanto ha regalato sogni quanto continua a coltivarli. Gli anni passano ma lui è ancora in campo, con l’aiuto di qualche compagno pronto a sostituirlo in alcune parti del set. D’altronde ogni reame che si rispetti è fornito di differenti figure in aiuto al sovrano, che imperterrito persegue la gestione del suo impero. #Roma
RAYDEL HIERREZUELO (PIACENZA): che ci piaccia o no la musica classica, essa rimane indiscussa patrimonio dell’identità di molteplici paesi. Un orgoglio che non tutti possono sfoggiare, come invece è concesso a #Vienna, madre natia di compositori quali Beethoven, Mozart, Shubert, Brahms, Haydn e Strauss, per citare i più famosi. La sinfonia crea trasporto, t’avvolge e ti culla su dolci note verso un mondo differente, con la stessa intensità con cui ci siamo lasciati trasportare dal nuovo palleggiatore piacentino, che non solo ha ben diretto la sua orchestra ma è stato anche in grado di sferzare, al momento opportuno, qualche palla da maestro, volta a danneggiare la difesa avversaria.
AARON RUSSELL (PERUGIA): il turista a #Budapest non può esentarsi dal far tappa in uno dei bagni termali più bello e famoso al mondo. Ancora oggi sono visibili le rovine costruite in anni assai lontani, motivo per cui l’immersione in quelle acque calde ed avvolgenti non possono che suscitare un senso di pace e serenità, in aggiunta alla magnifica visione di un’architettura salvata dalla corruzione del tempo. In questo match la nostra sorgente termale la rivediamo in Russell, che in attacco e battuta mantiene una buona prestazione, tale per cui i suoi tifosi non devono temere particolari tachicardie. E quando piazza un pallonetto dietro al muro su alzata da fondo campo..non c’è dubbio, una purificazione per lo spirito teso dalle nevrosi della settimana.
SIMONE BUTI (PERUGIA): per quanto apprezzati od allontanati da ogni mente più acuta, Aristotele e Socrate hanno segnato un’era del mondo greco e di tutti i posteri che ancora oggi ne rimembrano le parole. Ed il drammaturgo Sofocle non è stato certo da meno, con un imprinting teatrale che ogni libro di letteratura caramente ricorda. Accanto a questi colossi ci piazziamo il nostro beneamato Buti, che da ormai alcuni anni anima vigorosamente la polis dei centrali. Un po’ come questi personaggi ci ricordano le basi di un sapere trasversale ed universale, così in lui ritroviamo la grinta di un giocatore che non si arrende e gestisce ogni palla con fervore, anche se con qualche punticino da recuperare. So di non sapere ma so di sapere che Buti per noi è #Atene.
IVAN ZAYTSEV (PERUGIA): la vicinanza al circolo polare artico consente che nei territori islandesi non sussista la notte in alcuni mesi estivi; il sole scende sotto la linea dell’orizzonte ma non sparisce mai, creando una luce crepuscolare. Nel corso dell’inverno avviene il fenomeno opposto, tale per cui la luce del giorno brilla per poco più di quattro ore. Ravvisiamo comunque una costanza: la percezione di un’indomabile presenza, per quanto le condizioni metereologiche possano essere avverse. Ed è Zaytsev a confermarci questo postulato, lui che inevitabilmente regala qualche colpo di sole sferzante ed illuminante, nonostante in alcuni momenti Perugia sia un filo soggiogata dalle ombre. #Reykjavik è la capitale del festeggiato, che ha avuto lodi ed onori degni di un compleanno che si rispetti.
Ph. Elena Zanutto