Julio Velasco in panchina e casacche da gioco della Panini indossate dall’Azimut Modena ed è subito un tuffo nel passato, in memoria del ventesimo anniversario della scomparsa del patron Peppino. La partita sancisce il 3-0 dei padroni di casa, nonostante tutti i set giocati mostrino azioni combattute e sorpassi continui: 19 pari, 22 pari, 23 pari, 24 pari, 25 pari, 26 pari, finanche Modena si impone con il 29-27 nel primo set; nel secondo riparte uno scontro basato su intensi scambi, fino al terzo quando è il turno al servizio positivo di Holt a decretare il sorpasso definitivo e l’happy ending modenese.
In questa magica atmosfera di nostalgia canaglia con cui si è aperto l’allenamento, vogliamo dedicare la paropagella della quarta giornata di campionato a quelle canzoni solo in apparenza dimenticate che sulle note della –tamarria portami via- hanno scosso i fianchi dei più, dando all’adolescenza di molti di noi un sapore speciale. Che il flashback abbia inizio!
SALVATORE ROSSINI (AZIMUT MODENA): avere nel sestetto un libero con buone percentuali di ricezioni e difese positive sembra minimale in un campionato che si rispetti; quand’anche sia lui a guadagnare la palma d’oro del mondo pallavolistico come mvp della giornata, ecco che allora diventa un vero e proprio vanto da evidenziare con ardore. Difese spettacolari su punti nevralgici nel finale del primo set ed incoraggiamento al compagno Orduna che si appresta alla battuta, con tanto di vigorosa pacca sul petto, quasi sussurrasse: “Here’s ma key, philosophy, a freak like me, just needs #infinity” (Guru Josh).
JAMES SHAW (KIOENE PADOVA): in questa partita il palleggiatore veneto ha dovuto combattere con giusto un paio di temibili archetipi: gli avversari, che mordaci non intendevano concedere nemmeno un punto, e le sue stesse mani, che non sempre hanno giovato tocchi puliti e precisi. La curva giallo blu urla a più riprese l’indifferenza arbitrale al cospetto di certe alzate ed il fischio di doppia nel corso del secondo set viene accolto con un’acclamazione generale di una parte del palazzetto. La sua espressione sembra (ovviamente) meno convinta, quasi celasse un messaggio di #nostress, sulle note di Laurent Wolf.
JACOPO MASSARI (AZIMUT MODENA): entra nel secondo set per sostituire il compagno Ngapeth in balia di qualche colpo perso e non perde tempo: ricezione buona, schiacciata vincente da posto due e murata secca al tentato attacco avversario. Probabilmente pensa che non sia abbastanza, decidendo di lanciarsi verso l’infinito ed oltre alla rincorsa di una difesa ormai quasi in tribuna. “Movin’on, shakin’on, are you ready?”, conclude la sua corsa in braccio agli scopettoni a bordo campo. Quello che rimane impresso ai presenti è l’energia adrenalinica che questa rotazione agitata ha trasmesso. È il nostro #upanddown di Billy More.
MICHELE FEDRIZZI (KIOENE PADOVA): giocatore indispensabile per la squadra padovana, in quanto tassello la cui eventuale assenza decreta una mancanza non indifferente. Sarà per questo motivo che rimane un filo di amaro in bocca a tutti i suoi tifosi che speravano di poter rivivere le strabilianti battute che tanto li hanno entusiasmati nel match contro Trento, ahimé assenti in questa giornata. Avremmo voluto essere riportati in quella #spiraleovale degli Articolo 31 di acuto coinvolgimento precedentemente vissuto ma poco importa: rimaniamo solo in attesa del prossimo turno di campionato, consapevoli che questi colpi lui li ha, pronti a riproporci quel vortice tanto esaltato da J-ax.
STEFANO GIANNOTTI (KIOENE PADOVA): capitano sulla carta ed in campo; sebbene lo score a fine partita non denoti per lui una performance da incorniciare, esprime comunque una grinta contagiosa che ci porta empaticamente ad essere affini alla sua voglia di vincere. Con questo entusiasmo attacca una palla importante sul finale del primo set, con cui si palese la devozione e la Pietas latina che questo giocare esprime in ogni scambio per la sua squadra. Per questo richiamiamo Gigi D’Agostino, dedicandogli #l’amourtoujours.
MAXWELL HOLT (AZIMUT MODENA): anche in questa giornata mantiene un profilo altissimo di performance, giocatore che sembra non conoscere crisi e momenti di calo agonistico. Murate su cui è difficile porre parola; le guardi ed annuisci compiaciuto, alzando le braccia gli uni ed inarcando la schiena gli altri. Altrettanti commenti mancano al cospetto infine del turno in battuta nel finale del terzo set che decreta il sorpasso definitivo di Modena dopo il 20 pari. Per la serie: “E ti porterò dove non sei stato mai, e ti mostrerò le meraviglie del mondo, e quando arriverà il momento in cui andrai..”, lo ringraziamo ancora per lo spettacolo che finora non ha in alcun modo celato; Holt in #viaggiainsiemeame (Effeil 65).
FABIO BALASO (KIOENE PADOVA): in una partita dove la figura del libero ha preso piede in modo alquanto significativo, anche Balaso ha voluto far sentire la sua voce. Sebbene qualche ace subito di troppo abbia parzialmente macchiato la sua performance tesa all’orizzonte della perfezione, non possiamo dimenticare le difese che hanno fatto strabuzzare gli occhi dei 3643 spettatori presenti. A lui siamo certi che Thema dei Gemelli diversi vorrebbe dedicare una versione rivisitata di “niente paura, tu corri, #tu corri!”
KEVIN LE ROUX (AZIMUT MODENA): “Historia magistrato vitae, dulcis in fondo, homo si in re sine spe”, sono le parole che siamo abbastanza sicuri di aver sentito pronunciare al nuovo innesto nel reparto centrali modenese, che a ragion veduta piace molto. I turni in battuta fanno male alla ricezione avversaria, incorniciati in perfetta collisione da una difesa laterale sulla destra ad una mano. Non esattamente una banalità per un centrale, diciamocelo! Per questo lui è la nostra #magicaeuropa (Kronos).