Le paropagelle di Modena-Lube Volley. Tema: L’Occhio del Secolo di Cartier Bresson

Riscaldamento da lacrimuccia al Palapanini, con il video per la celebrazione dei 50 anni che commuove e scatena gli applausi di tutti i presenti. Ma nella partita che s’appresta ad iniziare c’è ben poco sentimentalismo; il primo set se lo aggiudica la Lube 28-26, seppur nella perplessità  generale di un ultimo punto che induce Ngapeth a sostare tra gli scopettoni al termine per discorrere con l’arbitro. Nel secondo parte la più classica delle remuntade, con il turno in battuta di Vettori verso l’infinito ed oltre che porta in vantaggio Modena 20-17 e apre la strada per un finale di set da cardiopalma, chiuso 25-23 per Modena con l’ace di Ngapeth, aiutato dal nastro. Il terzo set riparte nel massimo equilibrio, fin quando il karma decide di punire Juantorena per qualche colpa passata: fallo di doppia ed un muro che gli rimbalza addosso ridanno un pò di fiato ai modenesi, in vantaggio 13-11. Si riparte con la rincorsa del secolo, questa volta a suon di muri. Cester blocca Ngapeth per il vantaggio Lube 17-16 e di nuovo sul 25 pari ma sarà Le Roux a chiudere il set 30-28 Modena. Nel quarto la Lube ritorna più carica che mai, mantenendo il vantaggio per gran parte del tempo. Modena si fa sotto e recupera bene, soprattutto grazie ad alcune difese spettacolari di Rossini. Nulla da fare però, il set si chiude 25-20 Lube. Si sciolgono i muscoli e si rientra per il classico, aspettato ma sempre emozionante, quinto set. Rossini continua sulla scia positiva che caratterizza tutta la sua partita, supportato da Vettori vincente in tre attacchi variegati e poliedrici. 9-7 Modena, quand’anche Blengini schiera in difesa Grebennikov, a partire dalla battuta..ed è subito un tuffo nostalgico a Rio, seppur con un’altra maglia! Il 12-11 vede l’ingresso in campo anche di Casadei e Kovar, per un sestetto dal sapore rinnovato. Insomma, ci si prova in ogni modo ma Modena chiude il quinto 15-13.

 

Poco male per la Lube, che termina comunque il girone d’andata da capolista, in una classifica  che vede le prime tre posizione distanziate da un singolo punto. Questione di attimi, di scorci, di istanti. Quegli stessi frammenti che un grande fotografo ha saputo cogliere in tutto il mondo, donando ai nostri giorni la fortuna di poter rivivere momenti altrimenti perduti. Paropagella dedicata all’ “occhio del secolo” di #cartierbresson, mostra fotografica attualmente visitabile. Che sia un suggerimento proficuo per le festività natalizie?

(Ph. Lubevolley.it)

TSVETAN SOKOLOV (CUCINA LUBE CIVITANOVA): che costui sia un Opposto da lettera maiuscola non debbo essere io a sottolinearlo. Ma che ogni volta sia una scoperta vederlo giocare, mah, forse questo è bene dirlo. L’energia e l’impeto con cui gestisce quei palloni a lui volti trasportano ogni spettatore come un ventata possente, quasi si potesse sferzare quel colpo con il proprio braccio. È una sensazione di fusione, come in #laraigneedamour che blocca il tempo e lo spazio su due corporeità intrecciate, in un chiaro/scuro dai confini poco definiti che intrappolano ogni spettatore curioso.

 

SANTIAGO ORDUNA (AZIMUT MODENA): credere nei propri compagni significa recuperare una palla praticamente a terra dopo una pessima ricezione sul 20-16 nel primo set; e ancor di più, credere in se stessi significa difendere un attacco agli inizi del quinto set, facendo un punto diretto nel campo avversario. Quei momenti di gloria che arrivano così, tra un sollazzo e l’altro, come vivono i soggetti immortalati al bordo della Senna ne #premierscongespayes

 

MICAH CHRISTENSON (CUCINA LUBE CIVITANOVA): quest’arma vincente del campionato italiano non si limita solo a palleggiare egregiamente, con un tocco da manuale, bensì sa sfruttare con ottimi risultati qualche pallone erroneamente ricevuto. Ed è la storia del 22-21 nel primo set, quando piazza un pallonetto vincente, direzionando la ricezione poco precisa di Petric. Un obiettivo, più strategie: al pari delle molteplici interpretazioni circa le intenzionalità  di quell’ombra in trasparenza dietro ad un telo in #lepeintredecereste

 

EARVIN NGAPETH (AZIMUT MODENA): è con la stessa consapevolezza che tre ragazzi in #threejuveniles guardano sorridenti la macchina fotografica che sta per immortalarli che Ngapeth sa quando è ora di sferzare i suoi colpi d’autore. E da un parziale di 3-4 in svantaggio nel secondo set si passa al 6-4 con Modena avanti, perché costui decide di realizzare due servizi ed un attacco in pipe vincenti. Probabilmente con lo stesso sorriso beffardo, non ho dubbi.

 

DENYS V. KALIBERDA (CUCINE LUBE CIVITANOVA): il fischio d’inizio è una dichiarazione di battaglia per Kaliberda, che fin dai primi minuti martella senza pietà la difesa avversaria, realizzando anche un lungolinea che sancisce il 12-9 con una potenza ammirevole. In #derrierelagaresaintlazare è immortalato un uomo che compie un piccolo balzo, nel suo riflesso sottostante che ne intensifica e amplia il gesto; è lo stesso sprint energico che ha inaugurato il suo esordio quotidiano al Palapanini.

 

NEMANJA PETRIC (AZIMUT MODENA): ogni squadra ha i suoi punti fermi e Modena non è da meno. Petric inizia ad impostare un buon gioco dal primo set, quando mura Sokolov sul 5 pari, per poi proseguire da vero capitano, prendendo sotto braccio i compagni che nel quarto set appaiono soffocati dalle intemperie, con due servizi vincenti per l’8-6 del vantaggio. Ricorda un po’ quell’uomo di cui è dato cogliere solo il mezzo busto in #accelerateurlineaire, in quanto assai impegnato nei lavori ad una macchina.

 

 

Please follow and like us:
0

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *