Magari ancora con la testa a regali e parenti, di fatto Modena non si presenta mente e corpo al Palapanini, lasciando che Ravenna possa primeggiare per gran parte della partita. Il primo set pecca soprattutto in battuta, quando Torres diventa il nemico numero uno da sconfiggere in questo fondamentale. Parità con il secondo set in cui Modena riesce a tornando un pochetto di più quella di sempre, senza eccessiva difficoltà. Ma nel terzo è Ravenna a ripresentare prestazioni sfoggiate agli inizi, e dall’11-6 in vantaggio grazie ai servizi di Lyneel e vincente al 25esimo punto. Nel quarto Modena pare voler allungare la partita ma accade l’inaspettato: cedimento totale dei giallo blu a partire da metà set, grazie a cui Ravenna sancisce il 23-18, fino a chiudere la partita con l’ennesimo ace di Torres.
A parte i chili di troppo, da queste feste ancora in corso è inevitabile portarsi dietro anche tutti i vissuti generali, dalla risata all’imbarazzo, tra interpretazioni di fatti storici e racconti minuziosi, che conducono la paropagella di oggi a concentrarsi sulle #stereotipiefamiliari che alimentano tutto ciò.
EARVIN NGAPETH (AZIMUT MODENA): ci siamo detti che nel primo set Modena non splende di luce propria e questo costringe tutti a sfoderare i colpi migliori. Ngapeth non si tira certo indietro ed il risultato propone un calcio in rovesciata nel tentativo di recuperare una palla in direzione degli spalti laterali. Rapido e sempre presente, come ogni #papà che immancabilmente aspetta la prima forchettata per lanciare la perla riflessiva di ’attualità, che accende gli animi di tutti i commensali.
MAURICE ARMANDO TORRES (BUNGE RAVENNA): la parità in un primo set in cui Ravenna pare avere il pieno controllo della situazione fino a qualche minuto prima è decretata da un incommensurabile colpo di sfortuna: colpito al piede dalla battuta di Holt, ritorna sconsolato nel campo di gioco, tra una pacca e l’altra dei compagni empatizzanti. È lo stesso imbarazzo provato dalle domande incessanti della #zia, che tra scuola/fidanzato/amiche e commento non grazia nessuno.
JACOPO MASSARI (AZIMUT MODENA): ci sono reazioni e reazioni, dove quest’oggi abbiamo avuto la rappresentazione on air di una modalità oltremodo positiva di farsi sentire. Ravenna chiama video check per insinuare sospetti sulla legalità del suo servizio ma Massari, oltre a poter vantare innocenza, torna anche alla linea di fondo campo per realizzare un ace. Per certi versi si avvicina alla reazione d’istinto che prima o poi emerge all’ennesimo cioccolatino che la #nonna avrà cercato di farti mangiare.
JULIEN LYNEEL (BUNGE RAVENNA): inattività e sonnolenza post pranzo sono concetti astratti ed astrusi per Lyneel, che sfoggia invidiabile leggerezza nel saltar sulle transenne ed i tavoli a bordo campo nel tentativo di recuperare una palla pressoché improbabile. L’altra faccia del #nonno che, col ventre pieno e soddisfatto, non tarda mai ad addormentarsi nelle braccia di Morfeo durante il post pranzo.
STEFANO MARCHINI (BUNGE RAVENNA): sempre schierata contro i pregiudizi ma è innegabile che nessuno sia in attesa di grandi battute da un libero. Eppure Marchini entra e mette in difficoltà proprio dalla linea di fondo campo e non solo in una occasione. La ricezione modenese si trova nella classica situazione in cui la #mamma decide di raccontare a tutti quel simpaticissimo aneddoto infantile su di te, mentre tu continui a sorridere ed annuire, in cerca del bagno.