Paropagelle di Modena-Verona. Tema: figure retoriche!

Ed eccoci a gara tre, il match della definizione. Azimut Modena vince 3-1 su Calzedonia Verona, in una partita da tenere il fiato sospeso fino all’ultima palla. Fin dal primo set inizia una battaglia che vede il superamento reciproco delle due formazioni, dapprima grazie ai servizi di Holt, in seguito con l’incontenibile Kovacevic. Il manofuori di Vettori consente un piccolo vantaggio modenese 18-16, sancito definitivamente dalla sostituzione di Djuric, non in ottima forma, e dall’ace conclusivo di Ngapeth. Il secondo si apre con due attacchi di Holt, in continua crescita. Ma Verona non molla alcun colpo e la parità è presto ristabilità. Due muri vincenti di Le Roux consentono il nuovo vantaggio 14-12 ma Anzani risponde dall’altra parte del centro, destando qualche preoccupazione. Modena continua però la sua cavalcata, con capitan Petric a muro ed un nuovo ace di Holt. Equilibri destabilizzati nel terzo set da Verona, subito vincente con un attacco di Kovacevic ed il muro di Baranowicz. I veronesi guadagnano fiducia ed ora tutto funziona: Stern efficace con un pallonetto e Randazzo incontenibile in prima linea sanciscono il vantaggio 12-7. Ngapeth tenta anche il colpo della storia, cercando di attaccare dalla seconda linea una palla tenuta in vita da una difesa di petto di Orduna ma il colpo è out. Infine Ferreira al servizio in sostituzione di Anzani destabilizza ancora di più la ricezione avversaria ed apre la strada verso il 2-1. Il quarto set ricomincia nella tensione generale, in cui Holt e Vettori sbagliano rispettivamente un attacco. Verona chiama in aiuto il nastro, che, cambiando la direzione di un servizio, non consente la ricezione. Sbagliando però i due successivi attacchi, consente poi a Modena di riportarsi in vantaggio 12-10, con l’ace di Petric in aggiunta. La tensione cresce con un video-check dubbio per cui viene dato punto a Verona, accusando Holt di aver toccato per l’ultima volta la palla in uno scontro a muro. Energia e determinazione che continuano imperterrite nello scontro tra le due bande avversarie, Ngapeth e Kovacevic, senza esclusione di colpi, fino a giungere al turno in battuta salvifico di Vettori, grazie a cui Modena trova l’elisir di lunga vita verso le semifinali.

 

La primavera, i fiori, il sole; la natura che rinasce e gli amori che si riaccendo. Usciamo dal rigido freddo invernale e sciogliamo gli induriti cuori per lasciar posto a ballate e poesiole mondane, più o meno ispirate a tragedie (alias commedie?!) quotidiane.

Che vibri il vostro spirito poetante

nel rispetto delle #figureretoriche

per cui il vostro parlar sarà persin aitante!

 

MICHELE BARANOWICZ (CALZEDONIA VERONA): senza se e senza ma, già nel primo set decide di sfruttare una ricezione imprecisa per attaccare direttamente tramite un palleggio a due mani. Si cambiano i consueti schemi per un effetto sorpresa, come l’ #anastrofe che modifica il normale ordine sintattico degli elementi.

 

KEVIN LE ROUX (AZIMUT MODENA): muro e battuta quest’oggi più funzionali ma il vero spettacolo arriva con la sua alzata con un pugno per la banda. Una rottura degli schemi che fa trattenere il fiato, come l’#enjambement che crea una frattura al termine del verso.

 

ANDREA GIOVI (CALZEDONIA VERONA): un libero a 360 gradi, addirittura in grado di ricevere un servizio di Ngapeth con il petto, tenendo la palla viva. Il nostro #pleonasmo, inteso come aggiunta di una parte della corporeità meno usuale ma comunque efficace.

 

MAXWELL HOLT (AZIMUT MODENA): son tornati i primi tempi e i servizi nefasti di Holt, accompagnati da deliziosi pallonetti a pochi centimetri dalla rete. Una prestazione in #climax crescente, fino all’arrivo di un ace che fa ben sperare i tifosi.

 

TONCEK STERN(CALZEDONIA VERONA): buonissima prestazione di questo posto che sostituisce Djuric non in ottima forma. Un cambio funzionale quindi, come la #metonimia che comunque mantiene una continuità logica.

 

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