Gara2 ed è ancora tutto in gioco! Azimut Modena vince su Cucina Lube C. 3-1, in un match dal sapore spettacolare e strabiliante. Il primo set è tutto dominato dalla Lube, che parte subito in vantaggio 7-3 con un ace di Christenson e continua con i colpi di una prima linea infervorata.
La tensione sale e Petric stesso porta a casa un cartellino giallo per eccessive proteste. Modena tenta di riavvicinarsi ma l’ace di Juantorena ed un muro di Sokolov ai danni di Ngapeth non lasciano possibilità di rimonta. Modena torna carica in campo nel secondo set, portandosi avanti 2-0 con l’aiuto di un ace di Le Roux. Stankovic risponde con un primo tempo impossibile quasi da vedere, nuova parità ritrovata. Il fermento dapprima descritto raggiunge poi vertici incommensurabili quando è il manofuori non riconosciuto a Vettori a far esplodere la protesta, con cartellino rosso annesso. Modena riprende il controllo della situazione con il muro di Holt sulla pipe di Juantorena ed un attacco di Ngapeth, per il sorpasso gialloblù 11-10. Ma nulla è deciso, inizia ora la sfida delle sfide all’ultimo colpo: 18-18, 23-23 ed infine 27-25 Modena, con Ngapeth che colpisce ben due giocatori in ricezione, come fossero birilli. Il terzo set è tutto firmato Modena, con una partenza iniziale che vede un ottimo primo tempo di Holt e un colpo di seconda intenzione di Orduna. I due punti terminali di Sokolov non bastano a ribaltare le sorti del set e Modena si porta avanti 2-1. Ancora avanti Modena nel quarto, a cui segue però uno status di confusione totale che consente alla Lube di riportarsi in vantaggio 9-8. Nuova contesa dalla coppia arbitrale, talvolta indecisa sul verdetto finale. E dal 17-17 è puro spettacolo, con una serie interminabile di scambi che si concludono sul 34-32 per Modena, quando il pesante servizio di Ngapeth consente a Modena di rigiocare una palla che Vettori finalizza alla vittoria.
« Ut queant laxis Resonare fibris Mira gestorum Famuli tuorum Solve polluti Labii reatum, Sancte Iohannes » |
« Affinché i tuoi servi possano cantare con voci libere le meraviglie delle tue azioni, cancella il peccato, o santo Giovanni, dalle loro labbra indegne » |
Una partita che è dolce melodia per tutti gli amanti del volley, entusiasmati da scambi e passioni per cui amare questo sport. Sulla scia di un canto armonico, paropagella dedicata alle #notemusicali che presero vita dai primi sei versetti dell’inno Ut queant laxis composto dal monaco e poeta Paolo Diacono.
JIRI KOVAR (CUCINE LUBE C.): un primo set che rappresenta una sentenza sancita da Kovar, con un turno al servizio che non può che includere anche un ace. La versione alterata del sol, il #solmaggiore, dall’utilità indiscutibile pensando alla sua presenza nella Sinfonia n.94 di Haydn.
EARVIN NGAPETH (AZIMUT MODENA): il primo colpo evidente è relativo a quella palla tenuta viva di tacco; e poi si prosegue, tra attacchi ed servizi impressionanti, per una nuova, grande performance. Il #si della nostra scala musicale, in grado di arrivare ai vertici del suono.
MICAH CHRISTENSON (CUCINE LUBE C.): qualche fallo di doppia per lui, non però sufficienti a macchiare una prestazione che vanta anche dei recuperi volti a palleggi impossibili. Come una nota che sta nel mezzo, il #fa, capace di creare collegamenti tra parti diverse per il raggiungimento di un obiettivo comune.
LUCA VETTORI (AZIMUT MODENA): oltre a chiudere il quarto set dai punti interminabili, vanta ben due difese in tuffo e una ritrovata grinta manifesta, che si fa complice di un cartellino rosso. Il #do della caparbia, dalla base sicura e l’atteggiamento deciso da cui prendono vita tutte le colorazioni musicali conseguenti.
JENIA GREBENNIKOV (CUCINE LUBE C.): una seconda linea fortificata dalla sua presenza, la cui precisione e puntualità non temono neppure i forti servizi di Ngapeth sul finale. Rappresentato dal #mi, una nota senza alterazioni, pura nella sua semplicità perfezionista.