La seconda partita di World League a Pesaro vede l’Italia soccombere sotto la Polonia, vincente 3-1. Nel primo set la Polonia parte in vantaggio ma le buone difese di Giannelli permettono subito il recupero. Kurek picchia forte in parallela ma il muro italiano continua a farsi sentire, 16-15 Polonia. Il turno in battuta di Randazzo ribalta il punteggio, con tanto di ace per il 18-16 Italia. Gli errori successivi con una doppia in palleggio ed il servizio out di Bienek chiudono il primo set per l’Italia. Con tutta la carica di Lanza in pipe si apre il secondo set, 2-2. Konarski prosegue con un ottimo lavoro a muro e la Polonia si mantiene in vantaggio, 8-4. Due attacchi di Vettori riavvicinano il risultato sul 10-8 per la Polonia, che successivamente si distacca di nuovo murando un paio di attacchi italiani. L’ace di Kurek sul 18-13 in vantaggio non consente alcun cambio di rotta e la Polonia riporta la parità nei set, 1-1. Il terzo inizia nella totale confusione del sestetto italiano, 4-0 Polonia. L’ace di Giannelli prova a ridare speranza ma nulla sembra funzionare; la Polonia prende il largo, dapprima avanti 11-4 e poi 14-8. Lemanski continua ad essere una certezza a muro. La grinta di Balaso in difesa permette di sistemare meglio qualche palla ma nulla serve, nemmeno il cambio quasi totale del sestetto da parte di Blengini, che schiera Antonov, Sabbi e Botto. Nuovo inizio per l’Italia nel quarto, subito in vantaggio 6-2 con Sabbi al servizio ed alcuni attacchi vincenti di Buti. L’errore in pipe però riavvicina la Polonia sul 9 pari, con Lemanski sempre presente al centro. Comincia uno scambio punto a punto, fino a quando la Polonia stacca in vantaggio 16-14, aiutata dall’invasione in pipe di Sabbi. Gli arbitri decidono di non fischiare alcun fallo di doppia in palleggio e la situazione italiana rimane in bilico, appena sotto 17-16. Il 22-22 sembra poter essere un nuovo inizio ma l’animo polacco appare più deciso, con Kurek che sancisce la sorte degli ultimi punti, con cui si conclude il match.
L’estate ha ormai preso a pieno titolo il controllo di queste settimane, fedele compagna di vita di tutti quei #Tormentoni2017 con cui invaderemo spiagge e città del mondo.
ANTONOV OLEG (ITALIA): il momento complicato nel quarto set non blocca Antonov dalla realizzazione di un ace difficilmente ripetibile, grazie a cui l’Italia riprende a fiatare. Ad oggi non si può che festeggiare sui ritmi latini, come sulle note di #SubemeLaRadio di Enrique Iglesias.
LEMANSKI BARTLOMIEJI (POLONIA): lui non realizza un semplice muro, alza una barricata; non fa pallonetto, accarezza la palla. Un po’ come Rovazzi e la sua #TuttoMoltoInteressante, incantante dipendenza per tutti i bambini (e non solo).
COLACI MASSIMO (ITALIA): risultato a parte, Colaci oggi ha difeso alcune palle in cui era difficile credere, anche nel rispetto delle migliori intenzioni. #ShapeOfYou di Ed Sheeran, è questa la “forma” a cui vorremmo sempre assistere.
ZATORSKI PAWEL (POLONIA): un colpo secco, con tutta la carica e potenza di Lanza in diagonale, è quello che ha dovuto subito lo sventurato libero. È l’effetto travolgente di #despacito che, nel bene o nel male, coinvolge e stravolge e tutto e tutti.
VETTORI LUCA (ITALIA): con la fortuna assistente, riesce nella difesa meno pensata ma desiderabile, data dalla coincidenza spazio-tempo di gesto e velocità. #SomethingJustLikeThis dei Coldplay, giacché, effettivamente, talvolta si necessita di ben poco.