L’Italia saluta gli Europei con una sconfitta contro il Belgio senza appelli. Eco le paropagelle di Valeria Sebri.
Un duro risultato, difficile da digerire. Il Belgio si impone 3-0 sull’Italia, in una partita che lascia poco spazio agli azzurri. Il primo set viene gestito nell’equilibrio da ambedue le parti, seppure al servizio l’Italia risulti fin da subito fallosa. I nostri riescono poi a riportarsi avanti solo sul 16-15 ma il un muro di Verhees e l’ace di Deroo ribaltano la situazione 18-16. Il primo tempo ben letto da Van de Voorde dà un grande stacco al Belgio 23-20, che chiude così il set. Ancora un muro a sfavore in riapertura del secondo set, che permette al Belgio di stare più con la testa su ogni palla, portandosi avanti 10-5. Blengini a questo punto manda in panchina quasi tutti i titolari: escono in sequenza Lanza, Vettori, Antonov e Giannelli. Il Belgio a questo punto è in discesa libera e stacca 22-9, prima di prendersi anche il secondo set. Nel terzo si ritorna con il sestetto titolare, per invertire la rotta, ma con Buti al posto di Piano. Eppure è il solito muro belga per l’1-0 d’inizio, seppur l’Italia appaia più convinta. Dall’8-4 Belgio si passa al 9-7 Belgio, con Vettori che serve bene ed la banda avversaria che sbaglia tutto in attacco, per il 9-9. Da qui in avanti si susseguono una serie di fughe e riprese, fino al distacco dei belgi 18-14. Si impone ora tutta la grinta di Vettori, unico vero lottatore rimasto in campo che continua a mietere vittime e, con il muro di Buti, si torna sul 20-20. Ma gli errori al servizio dei compagni diventano una sentenza e la palla in rete di Buti concede lo stacco 23-21 al Belgio, che poi agguanta l’intero match.
Finisce qui ed il groppo alla gola tarda a passare. Ma una certezza è data: in questa Italia qualcosa c’è, il cuore che batte si è sentito e tornerà ancora in auge. Più forte che mai. Andiamo allora alla scoperta di tutta questa ricchezza, valorizzando le nostre #pietrepreziose.
PIETER VERHEES: una partita esemplare, da colui che fin da subito ha spento l’entusiasmo azzurro con dei muri che hanno fatto davvero male. Come lo scheletro di animali celenterati marini che diventa duro come la pietra, un #corallo.
FILIPPO LANZA: non la migliore partita per la nostra banda dalla grinta scoppiettante e la voglia matta di prendersi tutto. Oggi purtroppo poco ha funzionato e senza di lui i giochi si sono complicati parecchio. Uno #zaffiro, fin dall’antichità considerato veicolo di saggezza; perché noi, in Lanza, ci crediamo comunque!
SAM DEROO: un’altra ferita per i nostri azzurri porta la sua firma, con tutti i colpi inferti che hanno scavato fosse incolmabili, soprattutto in determinati momenti del match. Simbolo delle divinità celesti e delle meraviglie d’Oriente, ha lo stesso fascino tecnico di un #turchese.
DANIELE MAZZONE: è giusto però riconoscere il buon europeo di Mazzone, che anche oggi non ha mai perso totalmente la voglia di lottare su ogni palla. Duro ed iridescente come una #madreperla, utilizzata per ottenere spettacolari prodotti artigianali ed artistici.
LOWIE STUER: la seconda linea è stata blindata da questo ometto in maglia rossa, scattante su tutti i colpi, dalle coperture a muro fino alle difese più lunghe. Un #magnetite, con un alto tenore di ferro, fino ad essere il più antico materiale magnetico.
LUCA VETTORI: in panne al pari dei suoi compagni nel secondo set, rientra nel terzo con una personalità nuova. Rinnovato, Energico, Imponente. Il finale di set è tutto suo ed ogni colpo è incistato di carattere e forza d’animo. Un vero #diamante.
ITALIA – BELGIO 0-3
PARZIALI: 21-25, 11-25, 23-25
ITALIA: Vettori 12, Antonov 7, Mazzone 10, Giannelli 1, Lanza 6, Piano 4; Colaci (L), Balaso (L), Spirito, Botto 1, Sabbi 2, Randazzo, Buti 2. N.e. Ricci. All. Blengini.
BELGIO: Valkiers 1, Deroo 16, Vehees 7, Van den Dries 12, Rousseaux 2, Van de Voorde 6; Stuer (;L), Van Hirtum 1, d’Hulst, Van Walle 2, Ribbens (L), Lecat 1. N.e. Klinkenberg e Van de Velde. All. Heynen.
ARBITRI: Rodriguez (Spa), Gradinski (Ser).
NOTE: Spettatori 5900. Durata set 28′, 23′, 31′; totale 8200′. Italia: battute sbagliate 18, vincenti 3, muri 4, errori 27; Belgio: battute sbagliate 8, vincenti 4, muri 14, errori 10.