Italia – Serbia, qualificazioni Olimpiadi Tokyo 2020: Paropagelle a tema Casa de Papel

La partita perfetta. Studiata nei minimi dettagli, progettata per non lasciare spazio all’iniziativa avversaria, gestita con lucidità e tanta cazzuttaggine.

Potremmo semplicemente raccontarvela con queste poche parole Italia – Serbia di ieri sera, valida per le qualificazioni alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Perché quella di ieri è stata davvero la partita perfetta. Nelle scelte di coach Blengini, nell’atteggiamento dei ragazzi, nei fondamentali e, impossibile non citarla, nella bellissima cornice di un Pala Florio straripante.

Nel primo set non c’è neanche storia. La Serbia sembra una squadretta impaurita e persa. Non riceve, non difende, non mura e non mette a terra una palla. Noi, dall’altro canto, facciamo tutto bene. Balasi dentro come libero fisso per la difesa sembra progettato e telecomandato da uno stabilimento Dyson – aspira anche il sudore dei compagni. La ricezione impeccabile permette a Giannelli di fare ciò che vuole, e così giochiamo veloci e massacriamo i serbi con le super a banda di Juantorena e le martellate da posto 2 di Zaytsev. Al centro troviamo Piano e la conferma di Anzani, granitici a muro e per questo già contattati dall’amministrazione Trump.

Chiudiamo in velocità 25-16 il primo parziale, cambio campo e si ricomincia. Grbic si incazza coi suoi – o almeno così sembra, poi chissà che cacchio si sono detti – prova a farli reagire. Dentro Marko Podrascanin dall’inizio, fuori Atanasijevic decisamente non in partita, il secondo set comincia con maggiore equilibrio.

Che i serbi però non siano la squadra che siamo abituati a conoscere è palese e, raramente, ci mettono davvero in difficoltà. Nervosi anche fra di loro, continuano a essere troppo fallosi in attacco e, con una ricezione e difesa a dir poco imbarazzante, difficilmente riescono a mettere Jovovic nelle condizioni di poter fare il proprio gioco. Anche il secondo parziale vola via senza intoppi, e lo chiudiamo 25-19.

Il terzo set sembra la fotocopia del secondo. Grbic gioca la carta Petric al posto di Ivovic, e i serbi per la prima volta in tutta la partita riescono anche passare in vantaggio portandosi sul 6-8. Ma su questa flebile fiammetta di speranza serba ci buttiamo subito sopra una cisterna di acqua, e riportiamo la partita in carreggiata, senza mai perdere determinazione e lucidità. Chiudiamo anche l’ultimo parziale 25-19.

Con una partita gestita così alla perfezione, impossibile non pensare alla “rapina perfetta” progettata dal Professore della Casa di Carta, e quindi… le nostre Paropagelle di oggi sono proprio a tema protagonisti della casa de Papel.

Coach Blengini: sceglie con cura i suoi e rivede la formazione per dare spazio ad Antonov e Anzani, perfetti ognuno nel proprio ruolo e decisivi affinché tutti gli ingranaggi di questa partita perfetta funzionassero. Lui non ha un bunker segreto e mille monitor per controllare la situazione, ma una semplice cartellina e un colletto della polo talmente alto che farebbe impallidire anche il più glaciale Balente. Per noi non può che essere #elProfesor

Ivan Zaytsev: personalità straripante, ha preso in carico la squadra con maturità e giusta determinazione. Geniale nella sua follia, glaciale quando serve, per noi non può che essere il mitico #Berlino

Simone Giannelli: è stata la sua partita. Ha servito i suoi compagni con precisione e intelligenza, distribuendo il gioco su tutti e facendo un po’ quel cazzo che gli pareva. Il palleggiatore normalmente è il regista, lo sappiamo, ma in questo caso per noi è stata decisamente la voce narrante di questa partita. Per noi lui è quella gnocca di #Tokyo

Matteo Piano: tornato in nazionale alla grande, il suo sorriso fa bene a tutta la pallavolo ed è un piacere da guardare. Il classico ragazzo dal “cuore d’oro” per noi è quel gran colosso di #Helsinki, enorme fuori tenerissimo dentro.

Osmany Juantorena: leader carismatico, carattere forte e una gran voglia di rivincita. Non ha ufficialmente l’investitura da capitano, ma in campo e fuori fa sentire la sua presenza ed esperienza come pochi sanno fare. Un vero battagliero, per noi lui è la vulcanica #Nairobi

Aleksandar Atanasijevic: cosa è successo a Magnum? Difficilmente abbiamo visto l’oppostone serbo così in palla. Assolutamente fuori partita, che si sia talmente affezionato al nostro paese da decidere di passare dall’altra parte? Potrebbe essere una #Stoccolma, chissà…

 

 

Arbitri: Juraj (Svk) e Nasr (Egi).

Spettatori: 5471

Durata Set: 28’, 30’, 33’.

 

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