Modena si presenta con una formazione compatta, subito pronta a buttare a terra i primi attacchi mentre, dall’altra parte, l’unico terminale offensivo sembra essere Nimir (4-5). I due attacchi consecutivi di Mazzone creano il primo vero distacco (5-9); milano gioca male un video-check, interrompendo un’azione vincente per chiedere la palla out di Zaytsev, non confermata. I due aces di Kozamernik e Sbertoli tengono Milano a galla ma Modena continua ad attaccare nettamente meglio. 17-17, stavolta al centro c’è Holt a riportare il vantaggio dei modenesi che però sbagliano molto al servizio. Doppio ace di Bednorz (18-22) a cui si oppone un attacco dal centro di Clevenot e tre di Nimir, uno più incredibile dell’altro (26-26). Il set finisce con il grande spettacolo e uno sfortunato Gironi che viene colpito dal muro di un suo stesso attacco (27-29). Il 7-6 d’inizio del secondo set nasconde un muro di Holt e Christenson, seppur Nimir continui a collezionare punti. Pesaresi delizia il pubblico con ottime difese (12-12) ma gli attacchi di Bednorz riportano il vantaggio modenese, aiutato da qualche errore dei padroni di casa che subito però recuperano (15-19; 19-19). Zaytsev stampa letteralmente a muro a uno Petric (20-22), che poi si vendica con l’ace su Anderson (23-23). 24-24, Milano tira fuori i denti per poi cedere sul 28-30 grazie al alcune ottime giocate di Zaytsev e l’ultimo attacco murato di Petric. 7-11 nel terzo, Zaytsev conduce i suoi mentre Milano arranca e Piazza schiera il doppio cambio con Basic e Hoffman sul 9-14. 10-17, Bossi sfrutta una ricezione milanese troppo lunga; dopo il 14-23, Modena è ormai libera di scrivere il 3-0, anche se Milano continua a dimostrare di valere molto più del risultato apparente.
L’inedita programmazione di questo match alle ore 18.50 ha costretto tutti alla corsa; da uffici, case e altri luoghi disparati in tutta Milano (e non solo), parecchie persone si sono preoccupate di arrivare in orario per il fischio d’inizio. Ci saranno davvero riuscite tutte? Attenzione ai #ritardi che comunemente accumuliamo (o subiamo!).
BARTOSZ BEDNORZ (LEO SHOES MODENA): al servizio mira per ben 3 volte la linea laterale del campo con una precisione millimetrica, a tal punto da costringere due volte Nimir a tentare un colpo di piede per tenere la palla in gioco. Il più amato dagli studenti, il ritardo a #scuola, quando l’ingresso viene strategicamente studiato.
NEMANJA PETRIC (ALLIANZ POWERVOLLEY MILANO): non solo un giocatore ma un vero punto di riferimento. Gestisce le giocate più difficili e rasserena, dando sicurezza nei momenti più incerti. Il ritardo del #treno, di cui tutti i pendolari hanno più che la rassegnata sicurezza.
ANDREA GIANI (LEO SHOES MODENA): uno dei grandi “ex” del match, viene accolto con tutta la gratitudine e il calore che un grande palazzetto come l’Allianz Cloud e i suoi tifosi possono donare. Il ritardo all’uscita con gli #amici che, se anche ti guardano un po’ in modo storto, in fin dei conti ti vorranno pur sempre bene.
FABRIZIO GIRONI (ALLIANZ POWERVOLLEY MILANO): Oggi è Gironi a riscoprirsi centrale, mostrando grande plasticità. Il ritardo che possiamo accumulare nella consegna di un #lavoro, che immediatamente richiede tutta la nostra disponibilità a starci dietro notte e giorno.
MATTHEW ANDERSON (LEO SHOES MODENA): come se in veste di libero, ben si piazza in seconda linea e non lascia cadere nemmeno una palla. Il ritardo del #lotto su tutte le ruote, che attiva la popolazione generale e accende gli animi alla curiosità.
ROBERTO PIAZZA (ALLIAN POWERVOLLEY MILANO): oggi più in partita che mai, si fida totalmente dei suoi nel chiedere un video-check davvero in dubbio, così come si arrabbia molto con gli arbitri per una decisione poco condivisa. Il ritardo nella consegna di un #pacco importante che crea quell’ansia mista a frustrazione che gli amanti dello shopping online ben conoscono.