Solitamente le maglie, i numeri, nello sport si ritirano quando un giocatore cessa la sua attività agonistica. Quando appende le ginocchiere al chiodo, le scarpe al chiodo. Insomma, quando della sua vita farà altro che correre e saltare su un campo definito. Per rimanere immortalmente l’unica/o che ha vestito una maglietta, un numero, per rimanere nella storia. A Bergamo funziona molto diversamente. Funziona che il numero “12”, da sempre e, a questo punto, per sempre sulle spalle della Picci nazionale, verrà ritirato in occasione della gara interna tra la Foppapedretti Bergamo e la Farm Chieri Torino dove, attualmente, gioca proprio Francesca Piccinini. Un gesto d’amore, un ringraziamento sentito (quelli dovuti non esistono), un momento che lo sport mondiale deve per forza osservare e tenere a mente. Per quando ci saranno i soliti problemi inutili di passaggio da una società all’altra. Per quando – e succederà – si vedrà come tradimento la decisione di un giocatore (peggio se campione) di cambiare casacca. In fondo quello dello sportivo è un lavoro e, tra l’altro, per chi ha la fortuna di incontrare datori solventi, anche ben pagato. La Picci ha vissuto a Bergamo, nella Foppapedretti e con la Foppapedretti, per tredici anni. Una vita praticamente. Tra Nazionale e club, una vita. Poco importa se all’età di di 33 anni ha voluto cambiare. Perchè i bilanci van fatti sul lungo periodo quando si tratta di persone. E a Bergamo si fa così.
