Londra 2012 – L’avventura delle azzurre è finita. E, bando alle chiacchiere, è una delusione. Non sarebbe onesto dire che le ragazze del volley hanno ottenuto il massimo da questa Olimpiade, che hanno raccolto tutto quel che era nelle loro possibilità. Balle. Il volley femminile – vincitore dell’ultima World Cup in Giappone – era da medaglia. O meglio, tutti gli amanti di questo sport (compreso il presidente di federazione Carlo Magri che ha promesso due podi da Londra) erano partiti con la convinzione che il volley italiano potesse portare a casa qualcosa di più di quattro piazzamenti.
E se per Daniele Lupo e Paolo Nicolai è più grande il dispiacere per la mancata impresa (i ragazzi ci han fatto davvero sognare), la stessa cosa vale (con un po’ più di delusione perchè le aspettative erano alte) per Marta Menegatti e Greta Cicolari, eliminate da una signora coppia: le campionesse olimpiche in carica May-Treanor e Walsh.
Per il volley femminile, vale tutt’altro discorso: due volte di fila campionesse europee, vincitrici dell’ultima World Cup, la pallavolo femminile è ricca di campionesse che tutto il Mondo desidera (Simona Gioli, Antonella Del Core, Carolina Costagrande, argentina entrata nei ranghi un anno e mezzo fa), di esperte di grande valore (Eleonora Lo Bianco, Francesca Piccinini), di giovani promettenti (Lucia “chiamatemi veterana” Bosetti dopo questa Olimpiade, e la sorella Caterina), tanto che Barbolini si è concesso anche il lusso di lasciare a casa uno dei migliori prodotti (forse incostanti, per carità) del volley italiano, Serena Ortolani, impegnata in un’estate di mare in Romagna tra amici e parenti. Il tutto condito dall’assenza (che ha amareggiato tutti) di Paola Cardullo, miglior libero del mondo dovuta rimare a casa per un infortunio.
Di fatto, se c’era una Nazionale dalla quale si poteva pretendere qualcosa in più rispetto alle altre, beh, quella era proprio quella femminile allenata da Massimo Barbolini che l’anno prossimo sarà sulla panchina del Galatasaray dove incontrerà Gioli e Lo Bianco. Poi, lo sport è questo: la palla è rotonda e se la Korea del Sud (13^ nel ranking contro il 4° posto dell’Italia) è meglio messa delle azzurre nella correlazione muro difesa, bisogna accettarlo. Nello sport si vince e si perde.
L’Italia ha perso (pace amen), ma che non si venga a dire che non è una delusione non essere arrivati a medaglia neanche quest’anno, perchè sarebbe fare un torto al talento e al gioco espressi in questi anni.
Le dichiarazioni
MASSIMO BARBOLINI: “Abbiamo giocato tutta la gara sullo stesso livello, solo che nel primo set, in qualche maniera eravamo riusciti nel finale a venire fuori ed a vincere. Negli altri non ci siamo riusciti. Abbiamo sempre fatto fatica a fare punti, mentre loro hanno trovato il cambio palla con grande continuità. Loro ci sono stati superiori nel gioco, nelle situazioni meno prevedibili, dove normalmente siamo noi a fare cose buone. Se devo un giudizio complessivo devo dire che la squadra non ha fatto una cattiva Olimpiade. In questo momento l’unica cosa da fare è stare in silenzio a smaltire questa grossa delusione.”
ELEONORA LO BIANCO: “L’unica cosa che hanno in comune le tre sconfitte nei quarti olimpici è che abbiamo sprecato le occasioni che ci sono capitate, Anche oggi come ad Atene ed a Pechino non abbiamo giocato come sappiamo fare.”
“…tre volte di fila campionesse europee…”
Forse sono io che ricordo male – nel qual caso chiedo venia – ma se non sbaglio gli Europei li hanno vinti “solo” 2 volte di fila.
Pearl! Se non ci fossi tu….ho corretto…due volte…sorry 😉