NBA- l’analisi della Pacific Division

Dopo l’Atlantic, la Central e la Northwest, è il turno della Pacific Division. Il gruppo è composto da quattro squadre della California: Los Angeles Lakers, Los Angeles Clippers, Golden State Warriors, Sacramento Kings e una dell’Arizona: i Phoenix Suns.

Qui non ci sono dubbi: i Lakers sono nettamente la squadra più forte. Il quintetto è composto da All Star: Nash, Bryant, World Peace, Gasol e Howard. La ciliegina è stata il doppio colpo Nash-Howard, ma è stata anche molto importante la conferma di Gasol. Anche la panchina è stata rafforzata come testimonia l’ingaggio di Jamison. Coach Brown non ha più scuse: deve vincere.

Anche l’altra squadra di Los Angeles si è rafforzata molto. Il punto debole dei Clippers dello scorso anno era la panchina e per risolvere il problema sono arrivati giocatori del calibro di Hill, Odom e Crawford. Il quintetto è una sicurezza (con Paul leader indiscusso) eccezion fatta per Jordan.

Questo sarà l’anno zero del nuovo ciclo dei Suns, del post-Steve Nash. Per colmare l’addio del canadese è stato richiamato da Houston il play Dragic, che per anni è stato il cambio di Nash e che ai Rockets si è affermato come un giocatore da quintetto NBA. Il mercato è stato molto intelligente con gli acquisti di Scola e di Beasley. Quest’ultimo sarà l’ago della bilancia, se dovesse esplodere definitivamente i Suns potrebbero conquistare un posto nei playoff.

I Kings dipenderanno molto dal loro centro Cousins. C’è grande attesa per Thomas Robinson, scelta n.5 del draft 2012. Il lungo ha trascinato Kansas nella passata stagione NCAA e con Cousins forma una delle più promettenti coppie di lunghi della lega. La grande speranza è che Evans torni quello dell’anno da rookie.

A metà dello scorso anno i Warriors scelsero di cedere Ellis ai Bucks pur di arrivare a un centro. Così fu ingaggiato Bogut da Milwaukee. Dunque per giudicare la squadra di Jackson bisognerà attendere il rientro dell’australiano. Comunque i playoff sembrano essere un miraggio.

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